La “Medicina” per l’Ipertensione Arteriosa (Pressione Alta) e per le Patologie Cardiovascolari

Suggerisci in questo post tutti i rimedi naturali contro l’Ipertensione Arteriosa (Pressione Alta) e per le Patologie Cardiovascolari.

NB: Questo post è solo un’informativa. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici (in questo caso un Cardiologo) e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Magari qualche rimedio naturale presente tra i commenti potrà essere integrato alla terapia ufficiale, sotto la propria responsabilità.

NB2: Indica solo rimedi naturali che hai provato diverse volte e hanno funzionato efficacemente. E’ vietato indicare farmaci.

116 commenti:

  1. Anonimo15/3/15

    Seguire un' alimentazione sana, ricca di fibre (frutta e verdure) e pesce, povera di grassi saturi (quelli di origine animale, carni rosse, salumi, insaccati, formaggi) e con il giusto contenuto di calorie La verdura e la frutta sono molto importanti perché oltre ad essere ricchi di fibre, sono molto ricche di potassio: una alimentazione del genere aiuta ad abbassare la pressione di circa 8-14 mmHg

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  2. Anonimo15/3/15

    Ridurre gradualmente la quantità di sale aggiunto alle pietanze e i cibi saporiti (dado da cucina, cibi in scatola, carne, tonno, sardine, alici ecc, salse, sottaceti, formaggi, salumi e insaccati) e la quantità di cibo che si mangia.
    La quantità di sale introdotto nella alimentazione, infatti, dipende sia dal sale aggiunto da noi nella preparazione del cibo, sia dalla quantità di cibo che si mangia.
    La quantità di sale che si consuma nella giornata non dovrebbe superare i 5 grammi al giorno (un cucchiaino da tè). E’ interessante notare che un etto di prosciutto crudo contiene già i 5 grammi di sale raccomandati per l’intera giornata.
    E’ importante quindi leggere sempre l’etichetta dei prodotti confezionati che comperiamo.

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    1. Anonimo16/2/21

      Anche pochi grammi di sale al giorno incidono su pressione
      I ricercatori hanno evidenziato come un effetto "nocivo", cioè di incremento dei livelli di pressione sanguigna, si evidenzi già a livelli estremamente bassi di assunzione alimentare di sodio (a partire cioè da 1-1,5 grammi al giorno).

      "Le nostre osservazioni confermano la bontà delle indicazioni con le quali si invitava a contenere il consumo di sodio della popolazione generale entro i limiti di 1,5-2,3 grammi al giorno". (ANSA)

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    2. Ipertensione, un cucchiaino di sale in meno funziona come i farmaci
      Eliminare un cucchiaino di sale al giorno dalla alimentazione funziona contro l'ipertensione quanto i farmaci ed anche sulle persone che sono già sotto terapia medicinale per la pressione alta. (ANSA)

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  3. Anonimo15/3/15

    Scendere di peso, in caso di sovrappeso/obesità: ogni 10 Kg di peso persi, la pressione arteriosa si riduce di circa 5-10mmHg.

    Leggi: Dimagrire in modo efficace, duraturo e senza sacrifici

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  4. Anonimo15/3/15

    Limitare il consumo di alcol (non più di 1 bicchiere di vino al giorno per le donne, non più di 2 per gli uomini)
    Con la riduzione dell’alcool la pressione si può ridurre di 2-4 mmHg.

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  5. Anonimo15/3/15

    Praticare regolarmente attività fisica aerobica (almeno 30 minuti di camminata a passo veloce, bicicletta, nuoto, per almeno 5 volte/settimana): l’aumento dell’attività fisica produce la riduzione di 4-9 mmHg.

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  6. Anonimo15/3/15

    Smettere di fumare

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    1. Anonimo7/4/18

      Tecniche di rilassamento sono efficaci contro l'ipertensione
      Tecniche di rilassamento quali la meditazione riducono la pressione del sangue modificando l'attività di migliaia di geni.

      Gli esperti hanno coinvolto 58 pazienti ipertesi, che non assumevano farmaci o ne avevano sospeso l'assunzione per diverse settimane prima dello studio. Per otto settimane tutti hanno preso parte a lezioni settimanali su tecniche di rilassamento (ad esempio respirazione diaframmatica, meditazione, ripetizione di mantra etc) da ripetere ogni giorno a casa con un'audioguida.
      Parte di loro dopo le otto settimane presentava una riduzione considerevole della pressione, sotto i limiti di riferimento (140/90 mm Hg). Con prelievi di sangue si è analizzata l'attività genica dell'intero campione. E' emerso che coloro che avevano visto ridursi notevolmente la pressione, presentano cospicue variazioni nell'attività di quasi 2000 geni principalmente legati al metabolismo e al sistema immunitario.

      Lo studio dimostra l'efficacia di una alternativa potenzialmente valida ai farmaci, spiegando anche i 'meccanismi d'azione' in atto.

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  8. Anonimo23/3/15

    Un pezzo di cioccolato al giorno abbassa la pressione. Deve essere fondente almeno al 70%

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  9. Anonimo3/9/15

    Due farmaci poco costosi e ampiamente usati da anni si sono dimostrati utili nelle malattie cardiovascolari al punto da poter essere considerati salvavita.

    Il primo e' un farmaco contro l'artrite può essere la chiave per salvare la vita alle vittime di attacchi cardiaci. Scienziati australiani hanno scoperto che il farmaco colchicina, un antinfiammatorio basato su un alcaloide di origine vegetale, usato per trattare l'artrite causata dalla gotta, può migliorare significativamente la salute del cuore abbassando i livelli di pericolose proteine infiammatorie presenti nei disturbi cardiaci.

    Il secondo e' farmaco del costo di una sterlina e mezzo e in circolazione da 50 anni che
    potrebbe aiutare nei casi di pressione alta persistente. Si tratta dello spironolattone usato per la prima volta nel 1959 per la ritenzione dei fluidi. 

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  10. Anonimo30/9/15

    La birra,se bevuta con moderazione, sembra proteggere le donne dal rischio di infarto. Quelle che bevono una birra al massimo una o due volte alla settimana corrono un rischio del 30 per cento più basso di infarto, rispetto alle forti bevitrici e a quelle che non la bevono per nulla.

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  11. Anonimo1/11/15

    In caso di improvvisa ipertensione arteriosa (pressione alta), il panico potrebbe peggiorare la situazione.
    Quindi ti consiglio di praticare la tecnica di rilassamento: Training Autogeno

    Ti consiglio di praticare ogni giorno il training autogeno, perché se sarai "allenato", nel momento del bisogno sarà molto più efficace.

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  12. Per ogni patologia, la medicina più efficace al mondo, per la prevenzione e la cura, è lo Stile di Vita Sano (segui tutti i consigli).
    Inoltre leggi, scarica, stampa e diffondi il Vademecum della Salute e della Vera Medicina, con gli stili di vita delle persone ultracentenarie.

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  13. Anonimo31/1/16

    *** Esami Diagnostici ***
    Per ogni tipo di patologia, sono del parere di farsi prescrivere dal medico, prima di una terapia, tutti i dovuti esami diagnostici, poiché ritengo siano molto più affidabili dell'opinione di qualunque medico esperto.

    Per la patologia in oggetto ecco i principali esami:
    - Analisi del sangue complete, tra cui: Glicemia, Proteina C reattiva, Colesterolo, Trigliceridi, Calcio, Paratormone, Vitamina D (calcidiolo e calcitriolo), Calcitonina
    - Elettrocardiogramma (ECG)
    - ECG sotto sforzo o prova da sforzo

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  14. Anonimo12/3/16

    Arti marziali cinesi migliorano qualità di vita dei cardiopatici

    Arti marziali cinesi come il Tai Chi o il Qui Gong abbassano pressione del sangue, trigliceridi e colesterolo, migliorando la salute di persone che soffrono di cuore. La conferma arriva da ricercatori dell'Università dello Sport di Shanghai.

    Forza, flessibilità e equilibrio sono le qualità che le arti marziali cinesi potenziano, combinandole insieme ad attività fisica dolce, meditazione, consapevolezza del corpo e attenzione ad una corretta respirazione. Precedenti ricerche ne avevano confermato i benefici per pazienti con demenza e tumore. Inoltre a diminuire è anche la depressione.

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  15. Anonimo13/3/16

    Gli Omega 3 combattono i processi infiammatori e quindi sono efficaci contro le malattie cardiovascolari. In queste malattie si osserva un'infiammazione della parete delle arterie e, in particolare, nella prevenzione secondaria di un infarto del miocardio, che gli Omega 3 hanno dato per la prima volta prova della loro efficacia. Il rischio di un nuovo infarto si riduce della metà se si mangia 2 volte alla settimana del pesce grasso e il rischio di morte istantanea è di 5 volte inferiore.

    Di contro però ci sono gli omega 6. Gli Omega 6 servono in particolare a produrre degli eicosanoidi (principalmente prostaglandine e leucotrieni), una sorta di "messaggeri" cellulari con effetti vasocostrittori e pro-infiammatori. Gli Omega 3, invece, provocano la liberazione di sostanze antinfiammatorie. Gli enzimi utilizzati dagli Omega 3 e dagli Omega 6 sono gli stessi, quindi questi due acidi grassi sono quindi in competizione.

    La presenza di un eccesso di Omega 6 (facilmente presenti negli alimenti) "soffoca" i benefici degli Omega 3. Per questo motivo, per una regolazione favorevole delle risposte infiammatorie e immunitarie, è raccomandato un rapporto Omega 6 su Omega 3 idealmente pari a 5. Siamo quasi tutti lontani da questo rapporto ideale, poiché consumiamo oggi almeno 15 volte più Omega 6 che Omega 3...

    Gli Omega 3 sono contenuti soprattutto in alcuni tipi di pesci provenienti dai mari freddi, come salmone, sgombro, pesce spada, acciuga, trota, merluzzo, sardine… Poi c’è l'olio di lino che è in assoluto la fonte vegetale più ricca di Omega 3.

    Gli omega 3 sono acidi grassi molto delicati che si degradano facilmente con il calore, quindi per preservarli il più possibile è importante cuocere molto poco gli alimenti che li contengono. Mentre per l’olio è consigliato usarlo a crudo.

    Come spiegavo è difficile mantenere il rapporto ideale tra omega 6 e omega 3, quindi si potrebbero utilizzare degli integratori se non si consuma abbastanza pesce con la propria dieta (sono consigliate tre/quattro porzioni settimanali).

    Un buon integratore di omega 3 deve essere ricco di EPA e DHA. L'ottimale assorbimento e conservazione degli integratori di omega 3 si ottiene tramite l'aggiunta di vitamina E. Le dosi consigliate variano generalmente dai 500 mg ai 1500 mg/die (ricordiamo che il fabbisogno quotidiano è compreso tra 1500 e 3000 milligrammi).

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    1. Anonimo7/7/25

      Olevia 1000 mg (omega 3)
      Riduzione dei livelli elevati di trigliceridi
      Per quanto riguarda il colesterolo buono HDL, le evidenze scientifiche suggeriscono che gli acidi grassi omega-3 possono contribuire ad un aumento dei suoi livelli.

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  16. Anonimo26/4/16

    Dormire troppo poco fa male al colesterolo
    La mancanza di sonno non fa male solo a sistema immunitario, metabolismo dei carboidrati e ormoni che regolano l'appetito. Ricercatori dell'Università di Helsinki hanno infatti scoperto che influenza anche il metabolismo del colesterolo e, di conseguenza, la salute dei vasi sanguigni. I risultati dello studio, pubblicati su Scientific Report, aiutano a spiegare il più alto rischio di malattie cardiovascolari osservati nelle persone private del sonno.

    Leggi:
    La “Medicina” per l’Insonnia

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    1. Anonimo7/12/18

      Oltre 9 ore sonno a notte o meno di 6 legate a rischio cuore
      Troppo sonno o troppo poco riposo sono due condizioni legate a maggior rischio di malattie cardiovascolari e di morte.

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    2. Anonimo8/7/25

      Dormire al buio potrebbe difendere la salute del cuore
      Dormire esposti a troppe fonti di luce artificiale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.
      La luce artificiale di notte, spiegano gli esperti, sconvolge i 'ritmi circadiani', che regolano le fluttuazioni della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, dell'attivazione piastrinica, della secrezione ormonale e del metabolismo del glucosio.
      Una ridotta tolleranza al glucosio e una maggiore suscettibilità al diabete possono favorire la disfunzione endoteliale e l'aterosclerosi.

      Più alta era l'esposizione alla luce notturna, maggiore il rischio per tutti e cinque i problemi cardiovascolari. I partecipanti classificati nel gruppo dei più esposti alla luce notturna hanno sperimentato un rischio maggiore del 23-32% di malattia coronarica, del 42-47% di infarto miocardico, del 45-56% di insufficienza cardiaca, del 28-32% di fibrillazione atriale e del 28-30% di ictus rispetto a quelli meno esposti.

      Le donne hanno mostrato associazioni più forti per l'insufficienza cardiaca e la malattia coronarica, mentre i partecipanti più giovani hanno mostrato associazioni più forti per l'insufficienza cardiaca e la fibrillazione atriale.
      Evitare la luce intensa durante le ore di sonno abituali potrebbe essere una raccomandazione da aggiungere alle strategie di prevenzione cardiovascolare consolidate, concludono gli autori. (ANSA)

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  17. Anonimo20/5/16

    La Dieta Mima-Digiuno (DMD) ha degli effetti positivi duraturi sullo stato di salute dell'organismo con cambiamenti in fattori di rischio associati a invecchiamento, patologie cardiovascolari, diabete, obesità e cancro. E potrebbe inoltre rafforzare vari sistemi, tra cui quello immunitario e nervoso.

    Consiste nel adottare periodicamente un’alimentazione a basso contenuto di proteine e a bassissimo contenuto di zuccheri, per soli 5 giorni, ogni 3-6 mesi a seconda della circonferenza addominale e dello stato di salute, e sotto controllo medico.

    Viene ricordata e proposta in “prima pagina” negli eventi di maggio e novembre.

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  18. Anonimo24/6/16

    Basta mezz'ora alla settimana di 'natura', anche una semplice passeggiata in un parco pubblico, per abbassare il rischio di depressione e persino di pressione alta. Lo afferma uno studio dell'università australiana del Queensland pubblicato dalla rivista Scientific Reports

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  19. Anonimo31/7/16

    L’ossitocina è quel ormone che ci rende più aperti verso gli altri, migliora la memoria primaria e favorisce il naturale processo di autoguarigione del corpo. I tessuti danneggiati o lesi vengono riparati e aumenta la rigenerazione cellulare. Aumenta la soglia del dolore, la pressione sanguigna diminuisce e si riducono i momenti di angoscia e paura. Il desiderio sessuale aumenta. Dosi elevate di ossitocina conciliano il sonno. L’ossitocina è quindi la naturale ”pillola della felicità”.

    L’ossitocina può essere stimolata sdraiandosi su un tappetino chiodato Mysa.

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  20. Anonimo2/8/16

    Olio di pesce per 6 mesi ripara il cuore dopo l'infarto.
    Grazie a Omega 3 migliora attività cardiaca e riduce cicatrici

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  21. Anonimo22/9/16

    Creato apparecchio che cura emicrania e ipertensione con i suoni
    Il suono diventa un'arma per sconfiggere mal di testa e pressione alta: infatti è stato messo a punto un dispositivo che capta sbilanciamenti nell'attività cerebrale e invia al cervello - in modo del tutto non invasivo e indolore - un feedback sonoro che riequilibra l'attività neurale.

    Il dispositivo si chiama 'HIRREM' e funziona come una risonanza che capta l'attività cerebrale e risponde ad essa in tempo reale, "sparando" sul cervello (dall'esterno con una sonda in modo del tutto non invasivo) dei suoni udibili.

    L'idea si basa sul fatto che molte persone - specie se sottoposte a stress cronico - presentano uno sbilanciamento significativo dell'attività neurale nei due emisferi del cervello, con uno dominante e quindi ''iperattivo'' rispetto all'altro. Secondo gli scienziati questo squilibrio può portare a problemi quali l'emicrania o anche ipertensione.

    Risultati: abbassamento della pressione dopo circa 17 sessioni di HIRREM e riduzione degli attacchi di cefalea dopo circa 15 sessioni.

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  22. Anonimo2/10/16

    Periodicamente assumere a crudo oli di semi spremuti a freddo (lino, girasole…).

    Tra i vantaggi universalmente riconosciuti dell'olio di semi di lino c’è il fatto di contribuire ad abbassare il colesterolo e proteggere dalle malattie cardiovascolari.

    Innanzitutto la prima cosa da sapere è che l’olio di semi di lino è molto MOLTO fragile, ovvero a contatto con la luce e in ambienti caldi irrancidisce facilmente (dai 20 ai 40 gradi il prodotto è a rischio, oltre i 40 perde le sue proprietà). Viene quindi venduto in bottiglie di vetro scuro e va conservato correttamente in frigorifero, consumandolo il prima possibile (ecco perché le confezioni sono più piccole rispetto a quelle di altri oli vegetali).

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  23. Anonimo6/11/16

    No ad ansie per la propria salute.
    Uno studio afferma che i sani preoccupati e senza motivo, hanno il rischio di infarto quasi doppio.

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  24. Anonimo10/12/16

    In un pugno di noci, nocciole o noccioline l'elisir per il cuore, anche anti tumore
    Sebbene con delle variazioni legate alle differenze di genere, ai fattori di rischio e alla provenienza geografica, dai risultati è emerso che 20 grammi al giorno di noci, nocciole o noccioline, l'equivalente di un pugno, possono ridurre il rischio di malattie delle coronarie di quasi il 30 per cento, il rischio di cancro del 15 per cento, e quello di morte prematura del 22 per cento.

    Una media di almeno 20 grammi di consumo è stata anche associata ad un ridotto rischio di morire di malattie respiratorie di circa la metà, e di diabete di quasi il 40 per cento, anche se i ricercatori osservano che vi sono meno dati su queste malattie in rapporto al consumo di frutta secca.

    Alcune tipologie in particolare, evidenziano gli studiosi, come le noci semplici e quelle pecan, sono ricche oltre che di magnesio, fibre e grassi polinsaturi, di antiossidanti che potrebbero contrastare il cosiddetto stress ossidativo, una condizione causata dall'eccessiva produzione di radicali liberi da parte dell'organismo, e questo potrebbe ad esempio ridurre il rischio di cancro.

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    1. Anonimo31/7/23

      Le noci sono ora riconosciute ufficialmente come salutari per il cuore in una ricerca condotta dell'Università di Wollongong in Australia, che dimostra come il loro consumo sia associato a miglioramenti nei fattori di salute cardiaca, come il colesterolo nel sangue.

      La ricerca sistematica di oltre 150 studi ha confermato gli effetti favorevoli del consumo di noci sui fattori di rischio di malattie cardiache come il colesterolo totale, le lipoproteine a bassa densità (LDL) e il rapporto tra colesterolo LDL e lipoproteine ad alta densità (HDL), un indicatore chiave del rischio di malattie cardiache.

      È inoltre dimostrato che il consumo regolare di una manciata di noci, pari a soli 30 g, è in grado di compensare gli effetti infiammatori dell'organismo, mantenendo sani i vasi sanguigni e le loro pareti e prevenendo così l'indurimento delle arterie. (ANSA)

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  25. Anonimo16/1/17

    il peperoncino rosso piccante riduce la mortalità del 13%, in particolare quella dovuta alle malattie cardiache e all'ictu.

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    1. Anonimo14/11/20

      Peperoncino, chi lo mangia vive più a lungo e con cuore sano
      Chi lo consuma può vivere più a lungo e avere un rischio significativamente ridotto di morire di malattie cardiovascolari o cancro.
      Studi precedenti hanno scoperto che mangiare peperoncino ha un effetto antinfiammatorio, antiossidante, antitumorale e di regolazione del glucosio nel sangue dovuto alla capsaicina, che conferisce al peperoncino l'intensità quando viene mangiato. [ANSA]

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  26. Anonimo21/3/17

    Una pillola pulisce le arterie e salva il cuore

    Una pillola al giorno per liberare le coronarie dai depositi di colesterolo e, potenzialmente, ridurre il rischio di attacchi anginosi: dopo il bisturi (bypass) e il palloncino (angioplastica), indicati quando l'ostruzione delle arterie è critica e impedisce il passaggio del sangue, arriva una terapia «intensiva» salva-cuore basata su alte dosi di un farmaco anticolesterolo, la rosuvastatina, a base di statine: un'alternativa non chirurgica per combattere le placche.

    LO STUDIO — Secondo i dati, il farmaco, alla dose di 40 milligrammi al giorno (normalmente un regime anticolesterolo prevede pillole da 10 o 20 mg) abbassa il livello di colesterolo cattivo Ldl nel sangue (di oltre il 50%), aumenta i livelli di quello buono Hdl (di circa il 14%), e riduce di un decimo il volume delle placche aterosclerotiche, presenti sulla parete delle arterie, che possono portare all'angina e all'infarto. Rimane da dimostrare se questo risultato si traduca in un reale beneficio clinico e cioè riduca la percentuale di attacchi cardiaci e la mortalità. «Gli studi condotti finora — dice da Atlanta Giuseppe Specchia, direttore del Dipartimento di cardiologia del Policlinico di Monza — dimostravano che le statine impediscono la progressione della placca, cioè l'aumento di volume. Questa ricerca prova, per la prima volta, che la placca può regredire e ridursi. Il trattamento con la rosuvastatina ad alte dosi impedisce alla placca di provocare restringimenti critici delle coronarie». La riduzione della placca è stata dimostrata dall'ecografia intravascolare cui i pazienti si sono sottoposti all'inizio della cura e dopo 2 anni di trattamento: una sonda a ultrasuoni, introdotta nelle coronarie, misura lo spessore della parete delle arterie e rileva presenza e dimensione delle placche.

    IL TEST — Allo studio hanno partecipato oltre 500 persone reclutate in Usa, Canada, Europa e Australia. Per Steven Nissen, presidente eletto dell'American College of Cardiology che ha presentato i dati, livelli molto bassi di colesterolo, al di sotto di quelli oggi considerati normali, se accompagnati da un aumento delle Hdl possono provocare la riduzione della placca e tale riduzione è tanto più evidente quanto più il volume di partenza è elevato. In altri termini: l'aterosclerosi non è più da considerare una malattia irreversibile.

    CHI NE PUO' BENEFICIARE — Chi sono i candidati a questo trattamento così «aggressivo»? «Chi ha una cardiopatia ischemica — precisa Specchia — cioè chi mostra la presenza di placche ateroscerotiche alle coronarie. Non importa se il suo colesterolo è alto o basso, perché lo studio dimostra che più si abbassano i livelli del colesterolo Ldl, più si riduce la placca». I ricercatori non segnalano effetti collaterali importanti: debolezza muscolare e piccole alterazioni della funzione del fegato, in una minoranza dei casi.

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  27. Anonimo21/3/17

    Pulire le arterie con un frutto: Melagrana

    Un solo frutto potrebbe aiutarci a pulire le nostre arterie e tenere lontano eventuali malattie cardiache. Si tratta della melagrana, il frutto del melograno.

    Dal colore rosso brillante e con poche calorie, la melagrana è un frutto da grandi valori nutrizionali: se ne consumano solo i chicchi, piccoli, amari e ricchi di tannino.

    Una delle proprietà della melagrana, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Atherosclerosis, è quella di prevenire malattie cardiache. In particolare, il succo della melagrana previene e rimuove l'accumulo di materiali grassi sulle arterie coronarie, noto come l'aterosclerosi.

    Gli esperti hanno somministrato, per due settimane, a dei topi, di tre settimane di età e con predisposizione genetica verso spontanei blocchi delle arterie coronariche, del succo di melograno. Grazie al trattamento, gli studiasi hanno notato una riduzione della la proporzione delle arterie coronarie con placche aterosclerotiche occlusive e una riduzione delle placche aterosclerotiche nel seno aortico (l'apertura dilatata sopra la valvola aortica).

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  28. Anonimo21/3/17

    7 modi per pulire le arterie naturalmente

    - Vitamina B. Aggiungere della Vitamina B nel regime alimentare potrebbe proteggere il cuore da complicazioni causate dall’aterosclerosi. Uno studio randomizzato, pubblicato nel 2005 sulla rivista Atherosclerosis, ha evidenziato come che un semplice supplemento di 2,5 mg di acido folico, 25 mg di vitamina B6, e di 0,5 mg di vitamina B12 per 1 anno possa portare a una significativa riduzione dello spessore delle arterie. Ovviamente, è sempre meglio optare per fonti naturali di acido folico e vitamine del gruppo B.

    - Aglio. Anche l’aglio è un alimento considerato salva-vita. Non solo infatti è utile a combattere il tumore ai polmoni, ma è stato provato che aiuta anche a far regredire l’accumulo di placca nelle arterie.

    - Melograno. Come abbiamo già visto in un precedente articolo, questo frutto impedisce e inverte l’ispessimento progressivo delle arterie coronarie causate dall’accumulo di materiali grassi. Oltre naturalmente agli altri innumerevoli benefici per la salute.

    - Cavolo fermentato. In particolare qui parliamo del Kimchi, una ricetta coreana che comprende cavoli fermentati, peperoncino e vari altri ingredienti che sembra aver dimostrato di ritardare il processo aterosclerotico nel modello animale.

    - L-Arginina. L’Arginina è un aminoacido essenziale per il nostro organismo. È in grado di prevenire l’ispessimento arterioso, in alcuni casi anche del 24%, come confermato da una ricerca effettuata dal Duke University Medical Center del North Carolina.

    - Curcuma. Il polifenolo principale contenuto nella curcuma e conosciuto con il nome di curcumina, oltre a un eccellente antinfiammatorio naturale, è un ottimo cardioprotettivo.

    - Semi di sesamo. I semi di sesamo sono probabilmente uno dei più sottovalutati super alimenti presenti sulla terra. Sono ottimi per il dolore causato dall’artrite e sono anche un utile cardioprotettivo, ideale per prevenire la progressione dell’aterosclerosi.

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    1. Anonimo2/11/18

      L’aglio è un tubero molto sano e ricco di proprietà che dovremmo mangiare più spesso:
      - fa abbassare pressione (dilata i vasi sanguigni)
      - combatte i batteri e rafforza il sistema immunitario (allicina: agisce come antibiotico naturale)
      - previene il cancro
      - ha effetti depurativi
      - abbassare i livelli di colesterolo

      Ecco come mangiare aglio e godere del massimo dei suoi benefici:
      - Mangiarlo crudo
      - Tritarlo finemente o ben masticato. in quanto l’allicina si sprigiona maggiormente una volta tagliato il bulbo. La cosa ottimale sarebbe tritarlo, aspettare 10-15 minuti e solo dopo consumarlo.
      - Consumarlo a stomaco vuoto
      - Aglio fresco e biologico. Un aglio troppo vecchio non assicura la presenza degli stessi principi attivi di un aglio fresco (avete mai pensato di piantarlo in giardino o sul balcone?). Sceglietelo poi sempre di provenienza biologica.
      - La giusta dose di aglio. Ogni giorno bisognerebbe consumare 2 spicchi di aglio di media grandezza. Minori quantità non sono sufficienti ad assicurare i benefici per la salute.

      Rimedi contro l'alito lasciato dall'aglio:
      - Un rimedio semplicissimo contro l'alito cattivo lasciato dall'aglio è la mela. Infatti questo frutto, consumato crudo, aiuta a combattere il respiro all'aglio eliminando quei componenti che conferiscono l'odore caratteristico.
      - Bere una tazza di tè verde dopo un pasto a base di aglio e cipolla può ridurre temporaneamente l'odore fornendo del tempo utile ad arrivare in bagno a lavarsi i denti.
      - Lavare denti e lingua e utilizzando anche il filo interdentale.

      In commercio è possibile trovare anche integratori di aglio.

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  29. Anonimo21/3/17

    Alcuni studi hanno dimostrato che arterie colpite da placche arteriosclerotiche possono ripulirsi con una dieta vegetariana molto povera di grassi e colesterolo e ricca di carboidrati complessi non raffinati e fibre.

    Ti consiglio:
    Alimentazione Vegana

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  30. Anonimo13/4/17

    Il digiuno terapeutico pare sia molto efficace per ogni tipo di patologia, tra cui la pressione alta e le malattie cardiache.

    Se non riesci a stare a stomaco vuoto, quando hai un problema di salute, prova almeno una dieta alcalina crudista che è più sopportabile rispetto al digiuno:
    - adotta una dieta 100% alimenti alcalinizzanti, inclusa acqua alcalina
    - digiuna almeno una volta a settimana, bevendo acqua alcalina e succhi, preparati da te, di frutta e di ortaggi (specie quelli verdi)
    - abbina anche tante preghiere e molta meditazione per ritrovare nuovamente il tuo equilibrio
    - successivamente adotta comunque una dieta 80% alimenti alcalinizzanti e 20% acidificanti

    Per approfondire:
    - Digiuno Terapeutico
    - Dieta Alcalina Crudista

    NB Prima di adottare uno di questi regimi dietetici, dovrai consultare un medico.

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  31. Anonimo23/5/17

    Rame Colloidale
    Il rame è utile per alleviare artrite, artrosi, reumatismi e disturbi infiammatori.

    Il rame è richiesto per la creazione delle sinapsi e la formazione e il mantenimento della mielina, lo strato protettivo che copre i neuroni.

    Effetti diretti del rame colloidale includono l’arricchimento del minerale nel sangue, la pulizia di arterie e vene e una stimolazione generale del sistema circolatorio.

    Importante utilizzare un rame colloidale puro in particelle ed evitare rame ad alta concentrazione di ioni.
    Il rame colloidale è una sostanza naturale, priva di sostanza chimiche, senza nessun altro additivo chimico aggiunto.
    Il rame colloidale è privo di controindicazioni, si consiglia di non assumerlo in caso di allergia ai suoi componenti.
    La concentrazione ideale per il rame colloidale, così come per l’argento, è 10 ppm (parti per milione) e, a seconda delle problematiche che si vogliono contrastare, si utilizza in ragione di un dosaggio tra i 4 ed i 10 ml al giorno ripartendolo nell’arco della giornata il più possibile, fino a finire il falcone. Da ripetere 1 volta a stagione.

    Inoltre, nei casi di artrosi e artriti, va spruzzato direttamente anche sulle parti doloranti. Il beneficio sarà veloce e continuativo.

    Ricordiamo che un tempo alcune persone indossavano rame ai polsi o alle caviglie per assorbire il rame nel corpo. Il rame colloidale originale è circa 40 volte più forte e circa 400 volte più fine in micron.

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  32. Anonimo27/6/17

    Studi recenti hanno evidenziato come la vitamina K2 sia il maggior fattore di mobilizzazione del calcio.
    La funzione principale della Vitamina K2 è quella di non consentire al calcio di depositarsi in modo eccessivo nelle arterie ed, in genere, nei tessuti molli e di depositarsi, al contrario, a livello osseo.

    Quindi sarebbe utile assumere questo integratore insieme al cloruro di magnesio, per accelerarne la funzione decalcificante.

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    1. Anonimo24/7/17

      I livelli di assunzione di vitamina K2 sono inversamente correlati con morbilità e mortalità cardiovascolare.
      La supplementazione di tale vitamina, nell’animale da esperimento, riduce in 6 settimane del 50% le calcificazioni aterosclerotiche.
      Il meccanismo di azione è quello dell’attivazione di una specifica proteina (MGP) che rimuove gli accumuli di calcio dalle arterie e da altri tessuti molli, ove possa essere anomalamente accumulato.
      Anche le vene varicose possono essere di molto peggiorate da una calcificazione legata alla carenza di vitamina K.

      Assumere la vitamina K2 della forma MK-7 (rimane attiva nell’organismo più a lungo rispetto a quella MK-4). Per attivare tutte le proteine K2 dipendenti ed in generale per andare incontro alle necessità organiche di vitamina K, sono necessari circa 200mcg/die di vitamina K2 (MK-7). La somministrazione dopo un pasto lipidico o in associazione con acidi grassi ne favorisce l’assorbimento.
      Dopo i 50 anni sia gli uomini che le donne hanno necessità di integrare la vitamina K2 per contrastare la perdita di massa ossea e la calcificazione vascolare.

      Utilmente associata con:
      Vitamina B3 - Per potenziare le proprietà anti aterosclerotiche

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    2. Anonimo2/1/22

      VITAMINA D - A - E - K2
      Queste vitamine nascondono uno dei segreti di una vita sana e longeva, per la stragrande maggioranza delle persone.
      Associare sempre la Vitamina D3 insieme alla A e lontano almeno 6 ore inserire la vitamina K2 (MK7).
      Questo perché la vitamina K2 utilizza gli stessi recettori lipoproteici della vitamina D3 per l' assorbimento (visto il costo elevato e le qualità di questa vitamina miracolosa non vogliamo sprecarla). In tutto ciò si inserisce anche la Vitamina E importantissima da prendere in combinazione con gli OMEGA 3, per prevenire l'ossidazione degli acidi grassi, diminuire acido arachidonico (molecola infiammatoria) e infine rigenerare antiossidanti endogeni come Glutatione, Acido alfa Lipoico, SOD, Coenzima Q10 e far in modo di tenere la Vitamina C sempre in forma ridotta; solo in questo modo può essere utilizzata come antiossidante.

      Cominciamo con il dire che la vitamina K2 è veramente essenziale per la vita umana. Il dottor Pierce negli anni venti la chiamava “fattore x” e già allora aveva scoperto che l’alimentazione moderna raffinata ne causava una carenza.
      Inoltre viene definita la vitamina che ti farà vivere 100 anni dal bellissimo libro di KateRheaume.
      La vitamina K2 ha l’immenso compito di fissare il calcio nello scheletro e toglierlo dai reni e arterie dove potrebbe diventare molto pericoloso per la nostra salute.
      Sì, avete letto bene; ma come, non era la vitamina D3 a farlo? Anche!
      La vitamina del sole (vit. D3) si occupa di far assorbire il calcio a livello di circolazione ematica, ma senza la vitamina K2 il calcio rimane nelle arterie e crea tutta una serie di problematiche, dall’osteoporosi all’ arteriosclerosi (calcificazioni delle coronarie, valvole , vene varicose ,ecc), che sono due facce della stessa medaglia. Come se non bastasse, la vitamina K2 si occupa anche dell’insulino-sensibilità; detto più semplicemente, la sua carenza ha una relazione molto stretta con il diabete di tipo 2. Anche nella prevenzione del cancro, obesità, sclerosi multipla, sistema immunitario, ossa e malattie cardiache.

      Si è visto che gli integratori di calcio, da soli, non portano sostanziali vantaggi alle ossa, proprio in virtù dell’errore che commette continuamente la medicina, pensando il corpo sia come a una bottiglia da riempire.
      Anzi, sembrerebbe che l’assunzione di integratori di calcio da soli aumenti i rischi cardiovascolari, proprio perché se il calcio non si fissa nelle ossa alla fine va ad accumularsi nelle arterie, nelle coronarie (provocando infarto se le ostruisce) e in tutti i posti che non sono quelli dove deve finire il calcio, ad esempio reni e cuore.
      Insomma, più si assume calcio e meno ne finisce nello scheletro, che è lungi dall’essere una specie di “stampella” inerte ma è una vera e propria ghiandola endocrina, che ha continui scambi con il resto dell’organismo. Quindi ha bisogno di recettori specifici e di carrier, enzimi, vitamine che veicolano il calcio alle ossa e faccia in modo di non utilizzarlo solo come alcalinizzante per il nostro corpo e come minerale che aumenti la contrazione muscolare e effetto inotropo sul cuore.
      [CONTINUA]

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    3. Anonimo2/1/22

      Ma dove prendiamo la vitamina K2?
      La vitamina K1 abbonda nelle verdure a foglia larga , ma non ha le stesse funzioni della K2. In minima parte il corpo trasforma la K1 in K2 MK7 o meglio lo fa il nostro microbiota, l'intestino sede del sistema immunitario. Ma se il nostro microbiota è in disbiosi fermentativa questa produzione è rallentata. La vitamina K2 mk4 è presente in tutti i grassi animali alimentati brucando l’erba verde (grass fed). In pratica la nostra alimentazione ne è fortemente carente, in quanto gli allevamenti ormai non usano più l’erba e semi di lino per far crescere gli animali, ma zuccheri come cereali e mais. Quindi sia vegani che onnivori stanno nel mirino della carenza di K2. Una fonte eccezionale è il natto giapponese, ma a parte i giapponesi che se lo mangiano a colazione tocca avere uno stomaco di ferro perché fa veramente schifo.
      Quindi possiamo integrare con integratori di OVF K2 MK7 in base anche all'assunzione di vitamina D3. Ricordando sempre associazione Vitamina D3 insieme alla vitamina A che lavorano in sinergia per attivare i recettori nucleari VDR/ RXR .
      Altrimenti ci ritroviamo ad avere valori della vitamina D3 epatica 25 OH molto bassa, mentre la forma attiva 1.25 sale di molto perché i recettori VDR non dimerizzano con il Retinolo.

      In questi casi è meglio fare le analisi delle 2 forme di Vitamina D3 e fare il rapporto della 1,25 /la 25 OH, tale rapporto deve essere maggiore di 2.1 . Quindi se il rapporto è inferiore, si fa' integrazione personalizzata, mentre se è molto superiore si integra con un valore minimo di Vitamina D3 ma aumentiamo l'introito di Vitamina A e magnesio.
      Ci potrebbero essere delle mutazioni dei recettori VDR che non legano i recettori nucleari con la carenza di Vitamina A . In questo caso la tossicità indotta da super dosaggi della Vitamina D3 orale, che abbassa i livelli di magnesio e innalza i livelli di calcio.
      Il quadro di questo disastro include palpitazioni cardiache, nausea, costipazione, calcoli renali, perdita di memoria, rammollimento delle ossa, iperparatiroidismo, dolori muscolari e ossei.
      https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33107588/
      https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8395017/
      La vitamina K2 agisce in sinergia con la vitamina D e la vitamina A e qui devo dare un’altra brutta notizia per i vegani, in quanto la vitamina A (Retinolo, si ritrova nel regno animale come olio di fegato di merluzzo, frattaglie, uova ecc) non è la stessa cosa dei betacaroteni (precursori della vitamina A), in quanto non è detto che assumendo quantità elevate di betacaroteni (presenti in frutta e ortaggi arancioni) si riesca a soddisfare il bisogno giornaliero di vitamina A.
      IL beta-carotene non può essere convertito in Vitamina A soprattutto nei casi di patologie Tiroidee, Diabete, e problematiche intestinali che inattivano l'enzima di conversione.
      Una molecola di beta-carotene può produrre due molecole di retinolo. L'enzima beta-carotene 15'-diossigenasi intercetta beta-carotene nella mucosa intestinale e lo converte in retinolo. Questa efficienza di conversione è bassa a causa della scarsa solubilità del beta-carotene nel mezzo del tratto digestivo. Pertanto, 12 mg di beta-carotene è necessario per produrre 1 mg di retinolo.
      La vitamina A si occupa di eliminare il calcio in eccesso, vitamina D e A sono come acceleratore e freno del calcio. Sono due vitamine complementari. Mentre la Vitamine E si occupa di non farle ossidare e perdere le proprie proprietà pleotropiche.
      Inoltre la vitamina A quindi Retinolo è importante per il ciclo visivo, la manutenzione del sistema immunitario, azione antibatterica infatti stimola la produzione di lisozima, la crescita e lo sviluppo, la trascrizione dei geni, lo sviluppo embrionale e la riproduzione, il metabolismo osseo e l'attività antiossidante , e l'equilibrio ormonale in sinergia con la vitamina D3.
      https://www.hindawi.com/journals/mi/2018/3067126/
      [CONTINUA]

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    4. Anonimo2/1/22

      Insomma il corpo umano non deve essere considerato come una bottiglia che va riempita, e se si ha una carenza di qualcosa spesso non è dovuto alla carenza dell’elemento in questione, ma ai meccanismi che fissano quell’elemento. Ad esempio non abbiamo nominato il magnesio, che nell’equazione del calcio e della vitamina D è fondamentale .
      Tutti adesso potrebbero essere tentati di correre a fare un esame, per vedere se si è in carenza di vitamina K2. Purtroppo non è così facile, e ad oggi in Italia il test ucOC (che è un test indiretto ovvero misura le frazioni sottocarbossilate , un parametro messo in relazione con la K) non viene eseguito, e si può solo cercare di capire attraverso altri parametri se si è in carenza. La buona notizia è che non ci sono notizie di sovradosaggi quindi effetti collaterali.
      Ci sono effetti collaterali nell'utilizzare dosaggi di 10000 UI di Vitamina A ?
      Ci sono solo effetti positivi visto che viene definita la Vitamina Antinfettiva! Vediamo gli studi perchè tanti nutrizionisti invece di colmare le carenze si preoccupano troppo degli effetti collaterali dal mio punto di vista.

      C'è stato un piccolo ma statisticamente significativo aumento dei livelli sierici di retinolo associato alla supplementazione, ma nessun aumento significativo della proteina sierica legante il retinolo. L'entità dell'aumento del retinolo sierico era correlata all'entità della supplementazione. In media, per ogni 10.000 UI di retinil palmitato al giorno, la concentrazione sierica di retinolo è aumentata di 13 microgrammi / l dopo 3 mesi (aumento del 2%) e di 12 microgrammi / l dopo 6 mesi di integrazione (aumento del 2%). Tutti i regimi utilizzati non hanno mostrato alcuna evidenza di tossicità se non lievi cambiamenti sintomatici e fisici a carico della pelle e delle mucose.
      https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3907818/
      https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9731705/
      Retinoid X receptors stimulate and 9-cis retinoic acid inhibits 1,25-dihydroxyvitamin D3-activated
      https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34045883/

      Senza ombra di dubbio, visto le numerose testimonianze, studi scientifici rivolti al benessere psicofisico indotti da queste preziose vitamine liposolubili come la vitamina K2 insieme alla vitamina D3/ A e Vitamina E nascondono uno dei segreti di una vita sana per la stragrande maggioranza delle persone.

      Dr Fabrizio Marrone, Farmacista esperto in Nutraceutica.

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    5. Anonimo21/6/23

      Vi è una diffusa carenza K2 perché gli animali oramai mangiano più cereali e meno erba.

      Fabbisogno giornaliero vitamina K2:
      leggo 45-50 mcg al giorno
      dopo i 50 pare di più
      ho anche letto 1 mcg al giorno per ogni chilogrammo di peso corporeo

      Siccome la vitamina D contribuisce anche al normale assorbimento/utilizzo del calcio, dovrebbe essere sempre assunta insieme alla vitamina K2. Queste due vitamine lavorano insieme sinergicamente e fanno sì che il calcio ingerito attraverso il cibo venga immagazzinato nelle ossa e non nelle arterie.

      La Vitamina K2 va assunta a distanza di almeno 6 ore dalla Vitamina D3 perché si potrebbero saturare i recettori comuni: le LIPOPROTEINE DI TRASPORTO delle Vitamine liposolubili, che utilizzano la stessa via di assorbimento.

      Consiglio prodotto:
      Vitamina K2 Gocce 50 ml - nature by Gloryfeel
      circa 1700 gocce per confezione - 200µg di vitamina K2 MK7 (10 gocce)
      https://www.amazon.it/Integratore-Cartilagine-Menachinone-Contenuto-All-Trans/dp/B07NN66VXH

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    6. Anonimo5/11/23

      Ideale sarebbe assunzione insieme al pasto (verso la fine).
      Aspettare almeno 30 minuti prima di lavarsi i denti dopo aver assunto le gocce.

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  33. L’MSM (metilsulfonilmetano), un composto contenente zolfo organico, contrasta tantissimi tipi di problemi, tra cui: cattiva circolazione, alta pressione sanguigna

    Consiglio: MSM - zolfo in polvere – puro al 99,9% - Vegan – naturale

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  34. Anonimo2/9/17

    La cosa straordinaria è che recenti lavori scientifici hanno dimostrato come la riduzione volontaria della frequenza respiratoria, per esempio dalle normali 12-16 a 5-6 respirazioni per minuto, induce profonde modificazioni fisiologiche nel nostro organismo. Non solo miglioriamo l’ossigenazione del sangue, ma attiviamo potentemente il sistema vagale (parasimpatico) e inibiamo quello catecolaminergico (simpatico). Il sistema nervoso simpatico e parasimpatico sono formati da un insieme di neuroni e fibre che innervano gli organi interni e le ghiandole, controllando le cosiddette funzioni vegetative, ossia quelle che solitamente sono al di fuori del controllo volontario. Per esempio, la stimolazione del sistema simpatico in risposta a un pericolo imminente (un cane che abbaia inferocito) causa tachicardia, vasocostrizione, broncodilatazione, costrizione degli sfinteri e dilatazione delle pupille. L’organismo, in pratica, si prepara per lottare o fuggire. Al contrario, quando siamo tranquilli e sereni prevale il sistema parasimpatico, che attraverso il nervo vago induce una riduzione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, aumenta la secrezione salivare, dei succhi gastrici e della bile, la motilità intestinale e la dilatazione dei vasi sanguigni dei genitali e delle ghiandole dell’apparato digerente.

    Non solo: è stato anche scientificamente dimostrato che la stimolazione del sistema parasimpatico mediante la respirazione lenta e profonda inibisce l’infiammazione e aumenta la sensibilità cardiaca al baroriflesso, il riflesso che modifica l’attività cardiaca all’aumentare o al diminuire della pressione arteriosa. 14,15 Una ridotta sensibilità cardiaca al baroriflesso è un potente indicatore di rischio di mortalità cardiovascolare dopo un infarto del miocardio anche in pazienti con una funzione ventricolare sinistra normale.

    Quando eseguiamo le posizioni di rilassamento e meditazione concentriamoci prevalentemente sulla respirazione. Eseguendo con calma cicli d’inspirazione ed espirazione, si riesce in poco tempo ad abbassare la frequenza respiratoria a 4 o 3 respirazioni al minuto, cosa che stimola profondamente il sistema parasimpatico.

    Tratto da “La Grande Via” di Franco Berrino e Luigi Fontana

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  35. Anonimo2/9/17

    Si è visto che la presenza cronica di batteri sulle superfici dentali induce infiammazione locale e attivazione del sistema immunitario, che inizierà a produrre sostanze infiammatorie.

    Queste molecole infiammatorie penetrano nei vasi sanguigni ed entrano in circolo causando un’infiammazione sistemica, con aumento delle proteina C-reattiva, il marcatore d’infiammazione che normalmente il medico di famiglia ci fa misurare.

    A riprova dell’importanza della gengivite e periodontite nel causare infiammazione sistemica, diversi lavori hanno dimostrato che la rimozione meccanica del tartaro riduce in maniera significativa i valori di proteina C-reattiva.

    L’infiammazione sistemica è inoltre un potente fattore di rischio per lo sviluppo di placche aterosclerotiche. In un recente studio prospettico si è visto che la presenza di periodontite aumenta del 50% il rischio d’infarto del miocardio, indipendentemente dalla presenza di altri fattori di rischio come l’abitudine al fumo e il diabete mellito.

    Tratto da “La Grande Via” di Franco Berrino e Luigi Fontana

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  36. Anonimo4/9/17

    « Mi sto chiedendo cosa stanno a fare gli anticoagulanti sapendo che: la Vitamina D fa bene al cuore, che la K2 convoglia il calcio dove manca togliendolo dai vasi sanguigni, che il Cloruro di Magnesio regola il calcio, che l’acido ascorbico + acido citrico lo mettono nelle sacche di sangue per mantenerlo fluido e ben ossigenato. »
    commento tratto da un gruppo FB

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    1. Anonimo7/8/20

      Salute cardiovascolare. La fondazione di Weston A. Price scrive:

      “Il magnesio da solo può svolgere il ruolo di molti farmaci cardiaci comuni:
      il magnesio inibisce coaguli di sangue (come l’aspirina),
      fluidifica il sangue (come Coumadin),
      blocca l’eccessivo assorbimento di calcio (come i farmaci contro la dilatazione delle arteria ed angina come Nifedipina e Adalat)
      e rilassa i vasi sanguigni (come gli ACE-inibitori come Vasotec) (Pelton, 2001).“

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  37. Dieta di cibi Naturali, Vegetali e Integrali previene, blocca e/o cura molte patologie, tra cui Malattie Cardiovascolari e Ipertensione (T. Colin Campbell)

    Per approfondire: La Rivoluzione Delle Forchette - L'ABC del Mangiar Sano e Naturale
    (T. Colin Campbell, Caldwell B. Esselstyn, Franco Berrino, Michela De Petris, Michele Riefoli)

    In particolare, consiglio il video di Caldwell Esselstyn, dove illustra un metodo per prevenire e invertire le malattie cardiache curandone la causa.

    Il dottore mostra diverse lastre di coronarie prima e dopo il metodo. Regredite fino al 30%.

    Il metodo vale anche per le placche alla carotide e per la disfunzione erettile.

    Inoltre sparisce anche il diabete.

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    1. Per approfondire:
      Come Prevenire e Guarire le Malattie Cardiache con l'Alimentazione - Una cura rivoluzionaria e scientificamente provata. Oltre 150 ricette facili e gustose - di Caldwell B. Esselstyn

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  38. Guarire Con La Dieta Vegan (DVD) - Il sistema nutrizionale per prevenire e curare diabete, malattie cardiovascolari e tumori - Michela De Petris

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  39. Anonimo9/4/18

    Dal cacao un aiuto contro il mal di testa
    La via più naturale, e gustosa, per sconfiggere il mal di testa. E non solo.
    Il cacao puro al 100%, amaro, ha il potere di lenire le cefalee e di agire come antinfiammatorio.
    Un po’ di cacao, circa 20 grammi al giorno, favorisce anche una corretta circolazione del sangue e un adeguato flusso ematico nel cervello, mettendo così al riparo da rischi di ipertensione e ictus.
    Merito soprattutto dell’epicatechina, un flavonoide considerato fondamentale anche come antinvecchiamento.
    Per avere un'idea di quanto ne serve basti pensare che 20 grammi corrispondono a un paio di cucchiaini (70 calorie circa) nel latte del mattino.
    Va detto poi che il cacao è anche fonte di vitamine e minerali: è ricco soprattutto delle vitamine del gruppo B come la tiamina (B1), la riboflavina (B2) e la niacina (B3). Presente anche acido folico.
    Tra i sali minerali, i più abbondanti sono magnesio, fosforo, ferro, zinco e potassio.
    Attenzione, però: l’azione di repressione delle risposte infiammatorie nel cervello vale soltanto per il cacao e non per i suoi derivati, per esempio il cioccolato che al contrario può considerarsi tra gli alimenti scatenanti il mal di testa.
    Come scegliere il cacao? Innanzitutto, deve essere amaro. Lo zucchero si può certo aggiungere, ma val la pena di cercare di diminuire progressivamente le dosi, a vantaggio della linea e per cominciare a gustare i sapori naturali degli alimenti.
    Evitiamo, se è il mal di testa che si intende far passare, i prodotti industriali per preparare la classica cioccolata in tazza.

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  40. Anonimo28/4/18

    Errori alimentari e rimedi per ogni patologia
    Senza entrare in modo troppo approfondito nel merito di ogni patologia,
    possiamo comunque sviscerare quali siano secondo la scienza gli errori
    alimentari e quali le soluzioni dietetiche percorribili.

    In caso di: aterosclerosi

    I comportamenti a rischio degli onnivori:
    1. Utilizzare più volte alla settimana carne, salumi e pesce (contengono grassi
    saturi e colesterolo).
    2. Consumare abitualmente formaggi freschi e stagionati sia come secondo piatto
    sia come condimento sia fuori pasto.
    3. Usare burro, formaggio e uova per preparare torte salate, pasta, lasagne,
    biscotti, dolci e dessert.
    4. Abbinare insieme più secondi di origine animale (per esempio toast prosciutto
    e formaggio, pizza mozzarella e prosciutto, torta salata con ricotta e uova,
    insalata di riso con würstel, tonno, mozzarella e uova).

    E le soluzioni dei vegani:
    1. Preferire secondi vegetali a base di legumi, tofu, tempeh e hemp-fu privi di
    colesterolo, poveri di grassi e ricchi di fibre.
    2. Consumare regolarmente frutta secca (noci) e semi oleaginosi (di lino, canapa
    e chia) ricchi di grassi omega 3 ad azione ipocolesterolemizzante e
    antinfiammatoria.
    3. Sostituire gli ingredienti animali con olio (al posto del burro), tofu vellutato
    (al posto del formaggio), lievito alimentare in scaglie (al posto del grana), farina
    di semi di lino o di chia (come addensante al posto dell’uovo), curcuma o
    zafferano (come coloranti).
    4. Abbinare sempre una o più verdure alle pietanze (per esempio panino con
    tempeh, pomodori e lattuga; piadina con hummus di ceci e rucola; cous cous
    con piselli, carote, zucchine e peperoni; torta salata con tofu, porri e carciofi).

    Tratto da: Buono, sano, vegano - Michela De Petris

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    1. Anonimo28/4/18

      In caso di: ipertensione arteriosa

      I comportamenti a rischio degli onnivori:
      1. Utilizzare sale per dare sapore ai cibi.
      2. Consumare alimenti particolarmente salati (salumi, formaggi stagionati, carne
      e pesce in scatola).
      3. Spolverizzare formaggio stagionato sulle pietanze.
      4. Prediligere piatti elaborati e sostanziosi (per esempio melanzane alla
      parmigiana, timballo di verdure con uova e formaggio, torta salata con spinaci e
      pecorino) a contorni di verdura più semplici (per esempio insalata arcobaleno,
      zucca al forno, broccoli al vapore, carpaccio di barbabietola e daikon).

      E le soluzioni dei vegani:
      1. Sostituire il sale con le spezie (curcuma, curry, peperoncino, cannella…) e le
      erbe aromatiche (menta, timo, anice, rosmarino, basilico…).
      2. Sostituire i piatti animali con legumi e secondi vegetali alternativi.
      3. Spolverizzare le pietanze con ingredienti privi di sale (farina di mandorle,
      lievito alimentare, germe di grano, semi macinati).
      4. Consumare elevate quantità di verdura ricca di potassio e ad azione
      ipotensiva.

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    2. Anonimo28/4/18

      In caso di: malattie cardiovascolari

      I comportamenti a rischio degli onnivori:
      1. Non utilizzare regolarmente cibi ricchi di fibre (cereali integrali, legumi,
      verdura) che riducono l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri alimentari.
      2. Consumare insufficienti quantità di antiossidanti presenti soprattutto in
      verdura e frutta crude.
      3. Assumere grassi saturi e colesterolo attraverso i cibi animali.
      4. Essere meno propensi ad attuare comportamenti virtuosi relativi a fumo,
      sedentarietà e alimentazione morigerata.

      E le soluzioni dei vegani:
      1. Prediligere i cibi integrali a quelli manipolati, raffinati e industrializzati.
      2. Abbondare nel consumo di verdura e frutta (meglio crude).
      3. Eliminare l’introito di colesterolo (assente nei cibi vegetali) e limitare quello di
      grassi saturi (presenti soprattutto negli alimenti animali).
      4. Abbracciare uno stile di vita più sano: niente fumo, attività sportiva regolare,
      alimentazione controllata.

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  41. Anonimo11/7/18

    La terapia con onde d'urto (ESWT) risulta molto efficace in caso di arterie calcificate e ‘demolisce’ anche placche coronariche molto dure, rimettendo il cuore in salute.

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  42. Anonimo9/9/18

    Olio extravergine di oliva, rilascia una proteina proteggi-cuore
    Ecco perché l'olio extra-vergine fa bene al cuore e alla salute cardiovascolare in generale: aumenta una proteina nel sangue - chiamata ApoA-IV - che tiene a bada le piastrine, le cellule che servono a evitare emorragie ma che, se si aggregano impropriamente, possono portare a trombi (bloccare la circolazione del sangue) e quindi anche all'infarto o all'ictus.

    Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications. I livelli di ApoA-IV nel sangue aumentano con l'ingestione di cibi che contengono grassi insaturi come, appunto, l'olio extra-vergine.

    Esperti del canadese St. Michael's Hospital a Toronto hanno dimostrato che ApoA-IV riduce la capacità delle piastrine di aggregarsi e formare pericolosi trombi che occludono le arterie.

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  43. Anonimo29/10/18

    I semi di lino il più potente farmaco naturale per abbassare la pressione
    L’American Heart Association, l’American College of Cardiology e il Centers for Disease Control and Prevention statunitense raccomandano, come prima terapia per abbassare la pressione, adeguate modifiche dello stile di vita e, solo in assenza di risultati, il ricorso a farmaci.

    I risultati di un recente studio offrono una nuova prospettiva a chi vuole ridurre il rischio di malattie cardio e cerebro-vascolari con gli alimenti: l’uso dei semi di lino.

    Quelli che senza saperlo hanno mangiato 30 grammi di semi di lino al giorno per 6 mesi hanno avuto una riduzione dei valori di pressione sistolica di circa 10 punti, e di pressione diastolica di 7 punti. Un abbassamento di questa entità dei livelli pressori si associa ad una riduzione del rischio di ictus del 46% e di malattie cardiache del 29%. In chi aveva livelli di pressione superiori a 140 mm Hg la riduzione è stata ancora maggiore: -15 punti! L’effetto ipotensivo non si è manifestato in chi aveva già la pressione bassa.

    Questi risultati indicano che i semi di lino sono uno fra gli alimenti più potentemente anti-ipertensivi, con effetti paragonabili e persino superiori a quelli di molti farmaci.

    Quattro componenti dei semi di lino possono essere responsabili degli effetti ipotensivi: gli acidi grassi omega-3, i lignani, la fibra e i peptidi, o la loro azione combinata.

    I semi di lino andrebbero consumati preferibilmente crudi, macinati al momento (una volta macinati possono essere congelati) e aggiunti a yogurt, latte vegetale, insalate o verdure cotte. Hanno un sapore leggermente tostato simile alla nocciola.

    Altri alimenti in grado di abbassare la pressione arteriosa sono le rape rosse, l’aglio, lo yogurt, il cioccolato fondente, il tè verde, i cereali integrali, la frutta e la verdura in genere.

    Prima di ricorrere ai farmaci, cambiamo il nostro modo di mangiare, i benefici che otterremo andranno ben al di là dell’ abbassamento dei valori pressori. Un’alimentazione sana, infatti, è lo strumento più potente che abbiamo a disposizione non solo per ridurre il rischio cardiovascolare, ma anche di quello di tumori, diabete e altre malattie degenerative, malattie causate prevalentemente da uno scorretto stile di vita che nessun farmaco potrà mai curare.

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  44. Anonimo5/12/18

    Legame fra la cattiva qualità dell’aria e le malattie cardiovascolari
    Le polveri sottili hanno effetti deleteri sul cuore e sui vasi, che si manifestano nell’immediato, dopo un picco di inquinamento, ma anche quando l’esposizione a concentrazioni non elevatissime si protrae per anni. Tratto da: Cambiamo aria!

    Leggi: Come Difendersi dall’Inquinamento

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  45. Anonimo4/3/19

    A seguito di ulteriori ricerche Buteyko pose le basi teoriche della sua tesi: l’iperventilazione causa un esaurimento delle riserve di CO2, e livelli bassi di anidride carbonica nell'organismo provocano delle contrazioni dei vasi sanguigni ed una mancanza di ossigeno nei tessuti.

    Ciò causa tutta una serie di meccanismi di difesa messi in azione dall'organismo; questi meccanismi di difesa vengono capiti male, etichettati come malattie e combattuti, su tutto il:

    • sistema cardiocircolatorio (malattie come l'angina, palpitazioni, pressione alta o bassa, impotenza)
    • emorroidi
    • retina e nervo ottico
    • ansia, depressione, panico, irritabilità…

    Leggi: Riduzione volontaria della frequenza respiratoria

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  46. Anonimo8/3/19

    Il silicio organico pare sia efficace per contrastare:
    - accumulo di alluminio nel cervello (addirittura l’Alzheimer)
    - osteoporosi
    - artrosi
    - sistema cardiovascolare
    - rivestimento protettivo sulla mucosa dello stomaco
    - inoltre ha un'azione anti-aging

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  47. Anonimo7/7/19

    Per la pressione arteriosa fate attenzione anche allo zucchero!

    In soggetti sani, un’alimentazione a basso indice glicemico, ovvero a basso carico glicemico, sembrerebbe portare un beneficio in termini di riduzione della pressione arteriosa “minima” e “massima”.

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  48. Anonimo12/9/19

    Fare il pisolino può ridurre il rischio di infarto
    Fare un pisolino anche solo una o due volte alla settimana può ridurre il rischio di infarto o di ictus. Non importa la durata del riposino pomeridiano, l'importante è farlo.

    E' questo il risultato di una ricerca osservazionale che è stata condotta dall'ospedale universitario di Losanna e che è stata pubblicata sulla rivista Heart. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato 3.462 residenti selezionati a caso nella stessa città svizzera. I partecipanti avevano un'età compresa tra i 35 e i 75 anni. Un pisolino occasionale (da una a due volte alla settimana) è stato associato a un dimezzamento del rischio di infarto, ictus o insufficienza cardiaca (48%) rispetto a quelli che non facevano alcun riposino.

    Questo dato è stato confermato anche dopo aver tenuto conto di fattori potenzialmente influenti, come l'età e la durata del sonno notturno e di altri rischi di malattie cardiovascolari, come l'ipertensione e il colesterolo. Solo l'età anziana (superiore ai 65 anni) e l'apnea notturna grave l'hanno influenzata. Nessuna differenza, però, è stata notata per la durata del pisolino (da 5 minuti a più di un'ora).

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  49. Anonimo14/1/20

    Bere almeno tre volte a settimana allunga la vita e mantiene il corpo in salute. Infatti, riduce il rischio di malattie cardiovascolari e fa diminuire il tasso di mortalità.

    Chi beveva abitualmente tè, inoltre, ha avuto un rischio ridotto del 56% di avere malattie cardiache e ictus letali e un rischio ridotto di morte del 29% per tutte le altre cause. In un'analisi di tipi di tè, è emerso che l'uso del tè verde porta a un calo del 25% delle malattie cardiache, degli ictus e delle morti rispetto alle altre qualità di prodotto. Questa percentuale, però, è presa con le dovute accortezze da parte degli studiosi, visto che nell'analisi solo l'8% degli intervistati consumava tè nero. Lo studio ha anche notato che i benefici del tè sono stati maggiori negli uomini che nelle donne.

    Secondo i ricercatori cinesi il tè verde è una ricca fonte di polifenoli che proteggono dalle malattie cardiovascolari e dai suoi fattori di rischio, tra cui l'ipertensione e la dislipidemia. Il tè nero, invece, è completamente fermentato e durante questo processo i polifenoli vengono ossidati in pigmenti e possono perdere i loro effetti antiossidanti. (ANSA)

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  50. Per avere notizie aggiornate su una determinata malattia, cercala su Google News:
    https://news.google.it

    Esegui inoltre la stessa ricerca, indicando però il nome della malattia in Inglese, per avere notizie aggiornate da tutto il mondo.

    Google offre anche un ottimo strumento per ricevere automaticamente via email le notizie aggiornate sulle keyword indicate.
    Questo servizio di avviso automatico si chiama Google Alerts:
    https://www.google.it/alerts

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    1. Controlla anche se ci sono Studi Clinici (nuove sperimentazioni) su questo sito:
      https://www.clinicaltrials.gov

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  51. Anonimo14/4/20

    Mangia le cipolle
    Per evitare l'aggregazione piastrinica, aggiungi più cipolle nei tuoi piatti. Questa pianta contiene l'adenosina, che agisce come anticoagulante e, in quanto tale, previene la formazione di coaguli.
    Dovresti mangiare cipolle crude per ottenere i maggiori benefici.

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  52. Anonimo14/4/20

    Mangia lo zenzero per ridurre il rischio di trombosi.
    Questa pianta ha un gusto particolare dovuto al gingerolo, un composto in grado di fluidificare il sangue, limitando la coagulazione e l'aggregazione delle cellule e delle piastrine. Inoltre, riduce al minimo il livello di colesterolo che viene assorbito dall'organismo.
    - Questa radice riduce la pressione del sangue rilassando i muscoli che circondano i vasi sanguigni
    - Puoi mangiare lo zenzero crudo, in polvere o sotto forma di integratori. Il modo più efficace di consumarlo è di far bollire la radice.
    - Sebbene alcune ricerche abbiano riscontrato che esistono delle correlazioni tra la fluidificazione del sangue e il consumo di zenzero, in realtà sono necessari ulteriori studi

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  53. Anonimo10/2/21

    Un’elevata assunzione di cereali altamente raffinati, come quelli di farina 00 o pane bianco, è associata a un rischio maggiore di malattie cardiache e a morte prematura.
    Di contro, i cereali integrali tendono a essere più ricchi di fibre alimentari e acidi grassi essenziali e per questo sono più amici del cuore.
    Assunzioni più elevate di cereali raffinati erano associate a una pressione sanguigna sistolica più elevata, mentre in ogni caso gli autori precisano che non sono state trovate associazioni significative tra l’assunzione di cereali integrali o riso bianco e gli esiti sulla salute. (greenMe)

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  54. Anonimo13/3/21

    Come Fluidificare il Sangue in Modo Naturale - Anticoagulanti Naturali
    - L'aglio è un noto anticoagulante (anche le cipolle)
    - La curcumina è il principio attivo della curcuma e fluidifica efficacemente il sangue
    - Gli acidi grassi omega-3, impediscono alle piastrine di aggregarsi e formare trombi

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  55. Anonimo10/10/21

    Saper stare in equilibrio migliora la salute: si pensi che circa 37,3 milioni di cadute all’anno in tutto il mondo hanno conseguenze gravi al punto di necessitare cure mediche e molto spesso interventi chirurgici.
    Inoltre, l’incapacità di stare in equilibrio su una sola gamba per almeno 20 secondi è connessa, nelle persone che godono di buona salute, ad un maggiore rischio di danneggiamento della circolazione sanguigna a livello cerebrale e ad una ridotta abilità di comprendere le idee.

    Per fortuna possiamo migliorare questa nostra abilità a qualsiasi età. Proviamo a stare in equilibrio su una sola gamba con gli occhi chiusi.
    Anche se all’inizio riusciamo a resistere solo pochi secondi con la pratica costante il nostro equilibrio migliorerà sempre più e la nostra salute ne trarrà beneficio.

    Leggi gli articoli completi:
    https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/equilibrio-su-una-gamba-benefici-salute
    https://www.greenme.it/test/test-equilibrio-vera-eta/

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  56. La carenza di ferro nella mezza età è collegata a un rischio più elevato di sviluppare malattie cardiache. Lo evidenzia uno studio secondo il quale circa il 10% dei nuovi casi di malattia coronarica potrebbe essere evitato prevenendo la carenza di questo minerale essenziale per l'organismo.
    Precedenti studi hanno dimostrato che nei pazienti con malattie cardiovascolari come l'insufficienza cardiaca, la carenza di ferro era collegata a esiti peggiori, inclusi ricoveri e morte. (ANSA)

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  57. Anonimo19/12/21

    Più vitamina D, meno malattie cardiovascolari
    La ricerca, pubblicata sull'European Heart Journal, ha dimostrato, attraverso analisi genetiche, che le persone con carenza di vitamina D hanno maggiori probabilità di soffrire di malattie cardiache e pressione sanguigna più alta, rispetto a quelle con livelli sufficienti di vitamina D. Inoltre, nei soggetti con le concentrazioni più basse il rischio di malattie cardiache era più del doppio di quello osservato nei soggetti con concentrazioni sufficienti. “Alla luce di questi risultati - suggeriscono i ricercatori - una correzione dei livelli di vitamina D in soggetti carenti, attraverso l’alimentazione o integratori specifici, potrebbe ridurre l'incidenza a livello globale delle malattie cardiovascolari e l'onere di queste sulla sanità pubblica”.

    Leggi altre informazioni sulla Vitamina D.

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    1. Anonimo15/5/25

      Cuore a rischio con la carenza di vitamina D
      La carenza di vitamina D è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e aumenta il rischio di ipertensione arteriosa, aterosclerosi, infarto miocardico e ictus. (ANSA)

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  58. Anonimo6/2/22

    La terapia chelante con EDTA, praticata conformemente al protocollo ACAM e accompagnata dalle restanti misure descritte in questo lavoro, ha dimostrato di essere un alternativa clinica efficace e molto sicura per il trattamento di patologie degenerative, specialmente per l’arteriosclerosi e le sue principali complicazioni:
    • Occlusione coronaria. Aiuta generalmente a evitare il bypass o l’angioplastica.
    • Occlusione arteriosa periferica. Aiuta a migliorare la circolazione sanguigna nel membro colpito e a evitare una possibile amputazione.
    • Demenza senile incipiente di origine vascolare.
    • Impotenza di origine vascolare. Aiuta a restaurare la funzione sessuale..
    • Degenerazione maculare. Aiuta in molti casi a migliorare la vista.
    • Artrite reumatoide.

    (Centro di Medicina Biologica)

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  59. Anonimo23/2/22

    L'astaxantina, una molecola estratta da un'alga verde, è l'antiossidante più potente "ad oggi" conosciuto.
    Tra i vari benefici, la letteratura scientifica attribuisce all'Astaxantina attività cardioprotettive.

    Leggi: https://www.my-personaltrainer.it/integratori/astaxantina.html

    Scegli un integratore di astaxantina che abbini anche gli omega 3.

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  60. Anonimo2/3/22

    Trattamento fitoterapico dell’ipertensione
    - Aglio
    - Olivo
    - Biancospino
    - Ibisco
    - Melagrana
    - Lino

    Tratto dal corso: Fitoterapia (Federica Web Learning - Università degli Studi di Napoli Federico II)

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  61. La parodontite, è collegata al rischio di sviluppare diverse malattie, tra cui: i problemi cardiovascolari.

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  62. Dire no alle malattie cardiache - Come l'ossido nitrico può prevenire e far regredire le malattie cardiache - di Louis J. Ignarro

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    1. Anonimo6/3/24

      "Dire no alle malattie cardiache" di Louis J. Ignarro: Sintesi

      Premessa:
      Il libro "Dire no alle malattie cardiache" del Dr. Louis J. Ignarro, premio Nobel per la medicina, presenta una rivoluzionaria visione per la prevenzione e la regressione delle malattie cardiache. Il fulcro del libro è l'ossido nitrico (NO), una molecola endogena che svolge un ruolo chiave nella salute cardiovascolare.

      Azione dell'ossido nitrico:
      L'NO favorisce la vasodilatazione, migliorando il flusso sanguigno e la salute dei vasi sanguigni. Inoltre, inibisce l'aggregazione piastrinica, riducendo il rischio di coaguli e trombi. L'NO ha anche effetti antinfiammatori e antiproliferativi, proteggendo le arterie da danni e placche.

      Cause di bassi livelli di NO:
      L'invecchiamento, una dieta scorretta, l'inattività fisica, lo stress e il fumo possono ridurre la produzione di NO.

      Strategie per aumentare l'NO:
      Il libro offre un programma completo per aumentare i livelli di NO e proteggere il sistema cardiovascolare. Le strategie includono:
      - Dieta: Consumare cibi ricchi di nitrati e nitriti (verdure a foglia verde, barbabietola, carne rossa), L-arginina (frutta secca, semi) e antiossidanti (frutta, verdura).
      - Esercizio fisico: L'attività fisica regolare aumenta la produzione naturale di NO.
      - Integratori: L'assunzione di integratori di L-arginina o citrullina può aumentare i livelli di NO.
      - Gestione dello stress: Lo stress cronico riduce la produzione di NO. Tecniche di rilassamento come la meditazione possono essere utili.

      Risultati:
      Aumentando i livelli di NO, è possibile:
      - Prevenire l'insorgenza di malattie cardiache
      - Regredire le malattie cardiache esistenti
      - Migliorare la pressione sanguigna
      - Ridurre il colesterolo
      - Aumentare l'energia e la vitalità

      Conclusione:
      "Dire no alle malattie cardiache" offre un approccio innovativo e naturale per la salute del cuore. L'aumento dei livelli di NO rappresenta una strategia promettente per prevenire e combattere le malattie cardiache, migliorando la qualità della vita.

      Altri punti chiave:
      Il libro presenta un programma personalizzabile in base alle esigenze individuali.
      Vengono forniti consigli pratici per l'alimentazione, l'esercizio fisico e la gestione dello stress.
      Il libro è ricco di informazioni scientifiche e di casi clinici.

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  63. Anonimo23/10/22

    Test Cardiovascolare
    Visto che le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, consiglio di fare questo test:
    https://swissheart.ch/it/mantensersi-sani/test/test-cardiovascolare

    Con il test cardiovascolare della Fondazione Svizzera di Cardiologia può calcolare il Suo personale rischio cardiovascolare. Nello stesso tempo, imparerà a migliorare il Suo stile di vita e a minimizzare il rischio di infarto e ictus.

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  64. Anonimo23/10/22

    Il test da sforzo è un esame di tipo diagnostico utilizzato in cardiologia per misurare la capacità del cuore di rispondere a uno stress in un ambiente clinico controllato.
    Il test potrebbe fornire una diagnosi di coronaropatia.

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  65. Anonimo18/11/22

    Quando parliamo di cardiopatie, il protagonista della discussione è spesso il colesterolo.
    Tuttavia, la prospettiva sta cambiando; abbiamo scoperto che il problema non è solo «avere il colesterolo alto». Anzi, la metà delle persone che soffrono di infarto hanno livelli di colesterolo normali.
    Oggi sappiamo che le patologie cardiache sono favorite, oltre che dall’infiammazione, da un tipo specifico di colesterolo: lipoproteine a bassa densità (LDL) pattern B.
    Gli scienziati hanno scoperto il motivo, e c’entrano il glucosio, il fruttosio e l’insulina.

    Mangiare i cibi nell’ordine giusto permette di appiattire la curva di glucosio.
    Quando ci sono picchi di glucosio tutto l’organismo ne risente.
    L’ordine giusto è: prima le fibre (tra cui verdure), poi le proteine e i grassi, per ultimi amido e zuccheri (tra cui frutta).
    Altri trucchi: inizia sempre con un antipasto verde (o con carote), fai una colazione salata, un sorso d’aceto prima di mangiare, muoviti dopo mangiato, scegli snack salati, vestire i carboidrati (abbina ad amidi e zuccheri anche grassi, proteine o fibre).

    Per approfondire:
    - La rivoluzione del glucosio - Jessie Inchauspé

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  66. Anonimo12/1/23

    Sale iposodico iodato
    Il sale iposodico è un alimento dietetico di comune utilizzo nella dietoterapia dell'ipertensione arteriosa.
    Nel sale iposodico troviamo infatti una quota più o meno importante di cloruro di potassio, che si sostituisce al cloruro di sodio contenuto nel tradizionale sale da cucina.
    Se si soffre di diabete o di insufficienza cardiaca o renale, è molto importante consultare il proprio medico prima di utilizzare questo prodotto.

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  67. Anonimo14/2/23

    App calcola rischio cardiovascolare a dieci anni
    Secondo uno studio presentato all'American College of Cardiology negli ultimi 10 anni gli infarti negli under 40 sono aumentati del 2% l'anno in proporzione a quelli registrati negli over 40 e il colesterolo elevato è risultato il fattore di rischio più rilevante. Conoscerne il livello fin da giovani è quindi cruciale.

    Per questo nasce il progetto "Il tuo colesterolo", promosso dalla Società Italiana di Cardiologia (Sic), attraverso il sito www.iltuocolesterolo.it e con la app CardioRisk (ANSA)

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  68. Studio, sale fa male anche quando non fa alzare la pressione
    Favorisce formazioni di placche nelle coronarie e nelle carotidi

    Il consumo eccessivo di sale è collegato alla formazione di placche aterosclerotiche nelle carotidi, le arterie che attraversano il collo, e nei vasi che irrorano il cuore: le coronarie.
    Ciò avviene anche se i livelli di pressione arteriosa sono nella norma.
    In particolare, per ogni grammo in più di sodio escreto nelle urine, si registrava fino al 17% di aumento dell'aggravamento del rischio connesso alla presenza di placche nelle arterie (ANSA)

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  69. Anonimo1/7/23

    La vitamina D potrebbe ridurre il rischio di infarto negli over-60
    La vitamina D è salva-cuore: secondo uno studio clinico pubblicato dal British Medical Journal, gli integratori di vitamina D possono ridurre il rischio di eventi cardiovascolari gravi, come l'infarto, nelle persone di età superiore ai 60 anni.

    Il D-Health Trial è stato condotto dal 2014 al 2020 e ha coinvolto 21.315 australiani di 60-84 anni, che hanno ricevuto una capsula di vitamina D da 60.000 UI (10.662 partecipanti) o un placebo (10.653 partecipanti) da assumere per via orale all'inizio di ogni mese per un massimo di 5 anni.

    Il tasso di eventi cardiovascolari gravi è risultato inferiore del 9% nel gruppo vitamina D rispetto al gruppo placebo (equivalente a 5,8 eventi in meno ogni 1.000 partecipanti).

    Il tasso di infarto è stato inferiore del 19% e il tasso di rivascolarizzazione coronarica è stato inferiore dell'11% nel gruppo della vitamina D, ma non vi è stata alcuna differenza nel tasso di ictus tra i due gruppi.

    I risultati suggeriscono che l'integrazione di vitamina D può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori. "Questo effetto protettivo potrebbe essere più marcato nei soggetti che assumono statine o altri farmaci cardiovascolari al basale", aggiungono, e suggeriscono la necessità di ulteriori valutazioni per contribuire a chiarire questo aspetto. (ANSA)

    Leggi altre informazioni sulla Vitamina D.

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  70. Anonimo5/7/23

    Con screening cuore su anziani si possono evitare 150mila morti
    Promuovere screening cardiologici che possano raggiungere l'intera popolazione over 65 a livello nazionale: visita cardiologica con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma. (ANSA)

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  71. Anonimo10/7/23

    Sono sei gli alimenti chiave per prevenire infarti e ictus
    Uno studio condotto dai ricercatori della McMaster University e Hamilton Health Sciences presso il Population Research Health Institute (PHRI) ha scoperto che non mangiare a sufficienza sei alimenti chiave in combinazione comporta un rischio più elevato di malattie cardiovascolari come infarto e ictus.
    Il consumo di frutta, verdura, legumi, noci, pesce e latticini integrali è fondamentale per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, inclusi infarti e ictus.
    Il PURE Healthy Diet Score raccomanda un'assunzione giornaliera media di: frutta da due a tre porzioni; verdure in due o tre porzioni; noci in una porzione; e latticini a due porzioni. Il punteggio include anche da tre a quattro porzioni settimanali di legumi e da due a tre porzioni settimanali di pesce. Possibili sostituti includevano cereali integrali in una porzione giornaliera e carne rossa o pollame non lavorati in una porzione giornaliera. (ANSA)

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  72. Anonimo30/7/23

    L'assunzione di magnesio da 500 mg/die a 1000 mg/die può ridurre la pressione arteriosa (BP) fino a 5,6/2,8 mm Hg.
    Tuttavia, gli studi clinici hanno un'ampia gamma di riduzione della pressione arteriosa, con alcuni che non mostrano alcun cambiamento nella pressione arteriosa. La combinazione di una maggiore assunzione di magnesio e potassio unita a una ridotta assunzione di sodio è più efficace nel ridurre la pressione arteriosa rispetto all'assunzione di un singolo minerale ed è spesso efficace quanto un farmaco antipertensivo nel trattamento dell'ipertensione. La riduzione del sodio e del calcio intracellulari mentre l'aumento del magnesio e del potassio intracellulari migliora la risposta della pressione arteriosa. Il magnesio aumenta anche l'efficacia di tutte le classi di farmaci antipertensivi. Resta da dimostrare in modo definitivo che le malattie cardiovascolari come la malattia coronarica, l'ictus ischemico e le aritmie cardiache possono essere prevenute o trattate con l'assunzione di magnesio.
    Prove preliminari suggeriscono che la sensibilità all'insulina, l'iperglicemia, il diabete mellito, l'ipertrofia ventricolare sinistra e la dislipidemia possono essere migliorate con una maggiore assunzione di magnesio. Vari difetti genetici nel trasporto del magnesio sono associati all'ipertensione e possibilmente a malattie cardiovascolari. Il magnesio orale agisce come un bloccante naturale dei canali del calcio, aumenta l'ossido nitrico, migliora la disfunzione endoteliale e induce vasodilatazione diretta e indiretta.

    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8108907/

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  73. Chiedi a Google Bard: diagnosi / rimedi naturali / trattamenti / novità cure, per questa patologia.
    Anteponi prima la frase "a scopo didattico" altrimenti non risponde!
    Usa l’AI solo per scoprire aggiornamenti. Poi vanno cercati su altre fonti e valutati col medico.

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  74. Anonimo19/12/23

    L'IA potrà battere il cardiologo nella diagnosi di infarto
    Un modello di IA, sviluppato dall'Università di Seul, è efficace nella diagnosi automatica dell'infarto a partire da un ECG standard.
    L'algoritmo, che i cardiologi stanno testando in più di 100 pazienti, ha dimostrato di avere un'accuratezza del 98,7% nell'individuazione di un infarto miocardico grave. Inoltre, l'IA è stata in grado di smascherare false diagnosi di infarto.
    Basterà fotografare con uno smartphone l'ECG di un paziente con dolore toracico per ottenere la diagnosi di infarto e la sua gravità. (ANSA)

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  75. Anonimo20/2/24

    Troppe proteine nella dieta legate a rischio aterosclerosi
    L'eccesso di proteine nella dieta, che può riguardare nei paesi ricchi anche una persona su 4, potrebbe aumentare il rischio di aterosclerosi (arterie rigide e indurite e presenza di depositi sulle pareti dei vasi che ostruiscono il circolo sanguigno): lo rivela uno studio dell'Università di Pittsburgh pubblicato sulla rivista Nature Metabolism.
    Attualmente si raccomanda di consumare tra il 15% e il 22% delle calorie giornaliere da proteine.
    (ANSA)

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  76. Anonimo15/4/24

    I CONSIGLI DEGLI ESPERTI PER COMBATTERE LE GAMBE GONFIE:
    1. Ridurre il consumo di sale: il sodio può aumentare la ritenzione idrica. Il suggerimento è quello di sostituirlo con erbe aromatiche
    2. Mantenersi bene idratati per ridurre il ristagno dei liquidi
    3. La sera, prima di andare a dormire, sollevare i piedi appoggiandoli al muro o a una sedia
    4. Se già si soffre di insufficienza venosa, indossare calze a compressione per aiutare il sangue a risalire verso il cuore
    5. Mantenersi in movimento camminando, andando in bicicletta o facendo cyclette
    6. Fare frequenti pediluvi freddi, puntando il getto della doccia sulle caviglie e risalendo verso l'inguine
    (ANSA)

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  77. Anonimo18/9/24

    Con 3 caffè al giorno cala il rischio di diabete, ictus e malattie cardiache
    Un consumo moderato di caffè e bevande contenenti caffeina (tè) fa bene alla salute metabolica riducendo il rischio di diabete, cardiopatia coronarica e ictus.
    Lo studio ha rilevato che rispetto ai non consumatori o a chi consuma meno di 100 mg di caffeina al giorno, i consumatori di quantità moderate di caffè (3 tazze al giorno) o di caffeina (200-300 mg al giorno) avevano un rischio ridotto del 48,1% o 40,7% di sviluppare multimorbidità cardiometabolica. (ANSA)

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  78. Anonimo2/11/24

    Dopo un infarto dormire tanto aiuta la guarigione del cuore
    Dopo un infarto il corpo riceve il comando di rimanere sonnolento per favorire la guarigione del muscolo cardiaco e ridurre l'infiammazione.
    I risultati suggeriscono che il sonno dovrebbe essere una priorità nella gestione clinica post-infarto, incluse le cure in terapia intensiva dove il sonno è spesso interrotto, e nella riabilitazione cardiaca. (ANSA)

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  79. Anonimo8/11/24

    Le scale o una corsa, pochi minuti al dì contro la pressione alta
    Aggiungere pochi minuti di esercizio alla routine quotidiana, come salire le scale o andare in bici o fare una corsa per brevi distanze, potrebbe contribuire a ridurre la pressione sanguigna: i miglioramenti si vedono con soli cinque minuti aggiuntivi di attività al giorno (ANSA)

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  80. Anonimo14/12/24

    Cardiobesità, oltre metà delle malattie del cuore legate ai chili di troppo
    Oltre la metà delle malattie cardiache dipende infatti dai chili di troppo e per ogni 2 anni in più vissuti con peso extra, il rischio è più alto del 7%.
    Ma ancora più della bilancia, spiegano gli esperti, conta il grasso viscerale, che è possibile misurare con l''indice di rotondità', dato dal rapporto tra misura del girovita e altezza, e che potrebbe essere un fattore predittivo del rischio cardiovascolare. Non solo infarto e ictus, ma anche scompenso cardiaco e fibrillazione atriale dipendono direttamente dai chili di troppo.
    Anche la durata dell'obesità pesa sul cuore, "proprio a causa della progressiva calcificazione coronarica, e convivere con i chili in eccesso per decenni, ma anche solo per qualche anno, può fare la differenza per la salute di arterie e coronarie".
    Un grande aiuto arriva però dai nuovi farmaci anti-obesità, che proteggono anche il cuore.
    Tra questi è da poco disponibile in Italia Tirzepatide, recentemente autorizzato da Aifa contro l'obesità associata a diabete di tipo due. (ANSA)

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  81. Anonimo6/2/25

    Il filo interdentale almeno una volta alla settimana fa calare il rischio ictus
    L'uso del filo interdentale almeno una volta alla settimana potrebbe ridurre del 22% il rischio di ictus "ischemico", evento causato da un coagulo che blocca il flusso sanguigno cerebrale e da battiti cardiaci irregolari; potrebbe ridurre inoltre il rischio di fibrillazione atriale del 12% e del 44% quello di ictus cardioembolico (coaguli di sangue provenienti dal cuore).
    Aumentando la frequenza dell'uso del filo interdentale il rischio di ictus si riduce ulteriormente. L'uso del filo interdentale è stato anche associato a una minore probabilità di carie e di malattia parodontale. (ANSA)

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  82. Anonimo31/3/25

    Il farmaco antidiabetico orale Rybelsus (semaglutide), che ha tra i suoi effetti anche la perdita di peso, ha registrato un aumento delle vendite del 75% rispetto allo stesso periodo del 2023 (ANSA)
    Non solo per dimagrire, il semaglutide riduce il rischio di infarto e ictus (ANSA)
    Riduce del 14% infarto, ictus e mortalità per cause cardiache in chi ha il diabete di tipo 2 e un rischio cardiovascolare elevato.
    Una seconda analisi, lo studio Score, ha accertato invece mentre che nella formulazione per via iniettiva protegge il cuore di chi non ha problemi di glicemia ma è sovrappeso od obeso, diminuendo fino al 57% il rischio di attacchi cardiaci, ictus e decessi. (ANSA)

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  83. Anonimo29/4/25

    A soli 14 anni ha sviluppato l’app Circadian AI che è in grado di rilevare problemi cardiovascolari in meno di sette secondi.
    La sua app innovativa utilizza registrazioni del suono cardiaco da smartphone per rilevare problemi cardiovascolari in meno di sette secondi. Con un’accuratezza superiore al 96%

    https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/salute/app-intelligenza-artificiale-malattie-cardiache
    https://circadian-ai.com

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  84. Anonimo14/6/25

    Ho letto che per l'omocisteina alta prescrivono integrazione di acido folico, vitamina B12 e B6. In letteratura si trovano diversi studi che, pur ribadendo l'utilità di una integrazione delle sopraccitate vitamine nel ridurre i livelli sierici di omocisteina, ne sminuiscono l'effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. In pratica, quindi, nonostante la riduzione dell'omocisteinemia, la supplementazione di tali vitamine potrebbe non essere così efficace nel prevenire le patologie cardiovascolari ad essa associate. Anzi, in alcuni studi risultano che i rischi cardiovascolari, se pur lievemente, siano peggiorati. A questo punto quale altro rimedio si potrebbe adottare per contrastare il problema della omocisteina alta?

    Ottima osservazione. La sua analisi è estremamente pertinente e riflette accuratamente il dibattito scientifico in corso sull'omocisteina e il rischio cardiovascolare.

    Lei ha colto il punto centrale della questione: sebbene l'integrazione con acido folico (vitamina B9), vitamina B12 e vitamina B6 sia indiscutibilmente efficace nel ridurre i livelli ematici di omocisteina, i grandi studi clinici (trials randomizzati controllati) non hanno dimostrato in modo conclusivo che questa riduzione si traduca in un'effettiva diminuzione degli eventi cardiovascolari maggiori (infarto, ictus).

    Questo ha portato la comunità scientifica a riconsiderare il ruolo dell'omocisteina: è una causa diretta del danno vascolare o piuttosto un marcatore, un "indicatore" di un problema metabolico più profondo legato ai processi di metilazione, stress ossidativo e salute vascolare generale? La tendenza attuale è più verso la seconda ipotesi.

    Dato questo scenario, l'approccio non dovrebbe essere focalizzato unicamente sulla riduzione del valore numerico dell'omocisteina, ma su una strategia più ampia e multifattoriale per migliorare la salute cardiovascolare e i processi metabolici sottostanti.

    Ecco quali altri rimedi e strategie si possono adottare, andando oltre la semplice integrazione di base.

    1. Ottimizzazione della Metilazione con Nutrienti Specifici
    Il ciclo dell'omocisteina dipende da due vie metaboliche. La via principale usa folato e B12. Quando questa è insufficiente o geneticamente "lenta" (come nella variante MTHFR), una via secondaria diventa cruciale. Questa via utilizza la betaina.
    • Betaina (Trimetilglicina o TMG): Questo è forse il rimedio alternativo più importante e diretto. La betaina è una molecola in grado di donare un gruppo metile per riconvertire l'omocisteina in metionina, agendo su una via metabolica differente e complementare a quella dell'acido folico. È particolarmente utile nelle persone con varianti genetiche del gene MTHFR. Fonti naturali di betaina sono le barbabietole, gli spinaci, i cereali integrali e i frutti di mare. L'integrazione di betaina è spesso considerata dal medico quando la sola supplementazione con vitamine B non è sufficiente o si vuole un approccio più completo.
    • Colina: È un precursore della betaina e svolge un ruolo fondamentale nella salute del fegato e nel metabolismo dei grassi. Assicurarsi un adeguato apporto di colina (presente nel tuorlo d'uovo, fegato, soia, germe di grano) supporta indirettamente la via metabolica della betaina.
    • Utilizzo della Forma Attiva dell'Acido Folico (5-MTHF): Invece dell'acido folico sintetico, si può considerare l'integrazione con L-5-Metiltetraidrofolato (5-MTHF). Questa è la forma biologicamente attiva del folato che il corpo può utilizzare direttamente, bypassando la necessità dell'enzima MTHFR per la sua attivazione. È una scelta quasi obbligata per chi ha polimorfismi genetici noti di questo enzima.
    [CONTINUA]

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  85. Anonimo14/6/25

    2. Approccio allo Stile di Vita e alla Dieta
    Questo è l'intervento più potente, perché agisce su tutti i fattori di rischio cardiovascolare, non solo sull'omocisteina.
    • Dieta Ricca di Fonti Naturali di Folati: Privilegiare verdure a foglia verde scuro (spinaci, cavoli, biete, rucola), asparagi, broccoli, legumi e agrumi. I folati naturali presenti negli alimenti sono in forme complesse e lavorano in sinergia con altri micronutrienti.
    • Aumentare l'Apporto di Antiossidanti: Parte del danno attribuito all'omocisteina è legato allo stress ossidativo. Una dieta ricca di frutta e verdura colorata (frutti di bosco, melograno, agrumi, peperoni) fornisce polifenoli e vitamine (come la Vitamina C ed E) che combattono lo stress ossidativo, proteggendo l'endotelio (il rivestimento dei vasi sanguigni).
    • Acidi Grassi Omega-3: Hanno un potente effetto antinfiammatorio e protettivo a livello cardiovascolare. Si trovano nel pesce grasso (salmone, sgombro, alici), semi di lino e noci.
    • Attività Fisica Regolare: L'esercizio aerobico (camminata veloce, corsa, nuoto, ciclismo) migliora la funzione endoteliale, riduce la pressione arteriosa, migliora il profilo lipidico e aiuta a controllare il peso, agendo su tutti i fronti del rischio cardiovascolare.
    • Smettere di Fumare e Moderare l'Alcol: Il fumo è un potentissimo fattore di danno endoteliale e stress ossidativo. L'eccesso di alcol può interferire con l'assorbimento e il metabolismo delle vitamine del gruppo B.

    3. Indagare e Trattare le Cause Sottostanti
    L'iperomocisteinemia può essere secondaria ad altre condizioni. È fondamentale escluderle o trattarle.
    • Funzionalità Renale: L'insufficienza renale è una delle cause più comuni di omocisteina alta, poiché i reni sono fondamentali per il suo smaltimento.
    • Funzionalità Tiroidea: L'ipotiroidismo può portare a un aumento dei livelli di omocisteina.
    • Farmaci: Alcuni farmaci possono aumentare l'omocisteina (es. metotrexato, alcuni antiepilettici, diuretici). È importante revisionare la propria terapia con il medico.
    • Condizioni Genetiche: Oltre alla già citata variante MTHFR, esistono altre mutazioni genetiche più rare che possono causare iperomocisteinemia grave.

    In Sintesi: Quale Approccio Adottare?
    La strategia più saggia è quella olistica, discussa e personalizzata con il proprio medico:
    1. Confermare la Causa: Prima di tutto, il medico valuterà se l'omocisteina alta è legata a carenze vitaminiche, a fattori genetici (potrebbe richiedere un test per il polimorfismo MTHFR), a patologie sottostanti (reni, tiroide) o a farmaci.
    2. Stile di Vita come Fondamento: Adottare una dieta in stile mediterraneo, ricca di verdure a foglia verde, pesce, legumi e cereali integrali, e praticare attività fisica regolare. Questo è l'intervento più efficace e sicuro per la prevenzione cardiovascolare globale.
    3. Integrazione Mirata e Intelligente: Invece di una supplementazione "standard", il medico potrebbe consigliare:
    • Betaina (TMG) come aggiunta o alternativa.
    • L-5-Metiltetraidrofolato (5-MTHF) al posto dell'acido folico, specialmente se si sospetta o si conferma una variante MTHFR.
    • Assicurare un adeguato apporto di zinco e magnesio, cofattori importanti in molte reazioni enzimatiche.
    • Considerare un supporto antiossidante come l'N-Acetilcisteina (NAC), precursore del glutatione, il più potente antiossidante del nostro corpo, che può aiutare a contrastare direttamente il danno ossidativo.

    In conclusione, invece di considerare l'omocisteina un nemico da abbattere a tutti i costi, è più utile vederla come un segnale di allarme che ci spinge ad adottare uno stile di vita e un'integrazione più completi e intelligenti, finalizzati a migliorare la salute dell'intero sistema cardiovascolare e metabolico. È fondamentale che qualsiasi intervento di integrazione sia discusso e approvato dal proprio medico curante.
    (Gemini)

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    Risposte
    1. Secondo me, non bisogna focalizzarsi troppo sui livelli di omocisteina ma bisogna prestare attenzione a tutti gli altri fattori di rischio cardiovascolare (colesterolo, peso, attività fisica, sedentarietà, fumo…)

      In ogni caso, sarebbe utile fare le analisi anche del:
      - acido folico
      - vitamina B6
      - vitamina B12

      Tra questi nutrienti, solo la vitamina B12 si accumula e in caso di carenza correggerei l’alimentazione e nel frattempo prenderei un integratore (senza esagerare), indipendentemente dai livelli di omocisteina.
      Considera che la sola integrazione di vitamina B12 è potenzialmente in grado di abbassare i livelli di omocisteina nel sangue.
      Per quanto riguarda l’acido folico e la vitamina B6, questi nutrienti non si accumulano ma farei lo stesso le analisi per capire se mi sto nutrendo bene. Se i valori sono bassi, bisogna rivedere l’alimentazione… inutile prendere integratore.

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  86. Anonimo26/6/25

    «Chi prende gli antipertensivi deve tener presente che il caldo favorisce già la vasodilatazione, quindi in generale si potrebbero ridurre le dosi. Ma no al fai da te. È molto importante conoscere le abitudini e gli altri farmaci che il paziente assume. Se vive in ambienti chiusi, con aria condizionata, non ha bisogno di cambiare la terapia. Anche se beve molto caffè, che tende a neutralizzare l'effetto del caldo. La modifica va fatta sempre in accordo con il medico». Corriere

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  87. Anonimo25/7/25

    Solo 7000 passi al dì per stare in salute, al riparo da malattie
    Non è strettamente necessario arrivare a 10 mila passi, puntare a 7.000 passi al giorno può ridurre il rischio di malattie croniche come malattie cardiovascolari (riduzione del 25% rispetto a chi fa appena 2.000 passi al giorno), cancro (riduzione del 6%), diabete di tipo 2 (-14%), demenza (-38%), depressione (-22%) e cadute (-28%), declino cognitivo e morte per tutte le cause (-47%).
    Lo studio ha anche rivelato che anche un numero modesto di passi (circa 4.000 al giorno) è associato a una salute migliore rispetto a un'attività molto bassa (circa 2.000 passi al giorno). Per alcune patologie, come le malattie cardiache, i benefici per la salute continuano ad aumentare oltre i 7.000 passi, ma per la maggior parte delle patologie i benefici tendono a stabilizzarsi. (ANSA)

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