Consigli per i Figli...

A 5 mesi dalla nascita di mio figlio (l'avessi creato prima questo post!!)
ti invito a raccogliere i Consigli per i Figli.

Suggerisci tutto ciò possa essere utile: per il concepimento, la gravidanza, il parto, per i neonati, i bambini e i ragazzi...

NB: Questo post è solo un’informativa. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici (in questo caso un Pediatra o un Ginecologo) e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Magari qualche rimedio naturale presente tra i commenti potrà essere integrato alla terapia ufficiale, sotto la propria responsabilità.

NB2: Indica solo rimedi naturali che hai provato diverse volte e hanno funzionato efficacemente. E’ vietato indicare farmaci.

Leggi anche:
- Consigli Educazione Figli

119 commenti:

  1. Anonimo13/3/17

    Gravidanza
    - Innanzitutto, almeno un mese prima del concepimento di un figlio, devi iniziare ad assumere l’integratore “Folina” o un altro che sia acido folico 400mg (dose giornaliera) e continuare ad assumerlo fino al 3° mese di gravidanza
    - Per tutta la gravidanza, consiglio l’integratore “Natalben più” che contiene vitamine, minerali e DHA (importantissimo per lo sviluppo del feto). Dovrebbe contenere anche 400 mg di acido folico, in tal caso non è più necessario prendere la “Folina”.
    - Sempre prima della gravidanza devi fare il test della rosolia e il toxo-test.
    - In gravidanza, in caso di stitichezza, assumi “nostip” bustine
    - Ricorda che in gravidanza devi evitare assolutamente e senza eccezioni fumo e alcol.
    - Cibi da evitare in gravidanza: tonno (rischio metalli pesanti), carne poco cotta, insaccati, lavare molto bene frutta, verdura e mani prima di mangiare
    - Per evitare le smagliature basta usare l’olio di mandorle
    - La visita ginecologica è gratuita se effettuata presso un ginecologo che opera in strutture pubbliche, come gli ospedali o i consultori famigliari. Il Servizio Sanitario Nazionale prevede una serie di visite e di esami, che sono gratuiti purché vengano effettuati in strutture pubbliche. Le ecografie del primo, secondo e terzo trimestre sono gratuite, mentre villocentesi e amniocentesi vengono passate dal SSN dopo i 35 anni. In ogni caso l’amniocentesi in clinica privata te la fanno digerire sui 600-1000 euro, in ospedale dovresti pagare sui 100 euro. Al posto della amniocentesi che ha comunque un minimo rischio di aborto, esiste un nuovo esame che è praticamente lo stesso, però fato con un prelievo del sangue: NIPT (non invasive prenatal test).
    - Per il parto evita le cliniche perché sono costose e insicure (non hanno la sala rianimazione). Recati al Policlinico.
    - Compra usate oppure chiedi a un familiare che ha già avuto figli le seguenti cose: Carrozzine, Fasciatoio, Seggiolone, Box, Culla, Vestitini…

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    1. Anonimo23/4/18

      Poco zucchero in gravidanza per proteggere il cervello dei bambini.
      Limitare quelli aggiunti, soprattutto da bevande gassate, dando spazio invece al consumo di frutta.

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    2. Anonimo31/10/18

      La distanza ideale tra le gravidanze è almeno un anno. Aspettare 12 mesi riduce rischi, meglio non superare i 18. (Ansa)

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    3. Anonimo15/8/19

      Arriva il parto in ipnosi in ospedale, niente dolore senza farmaci
      Il parto in ipnosi arriva all'ospedale Mauriziano di Torino: dall'autunno alcune ostetriche offriranno, nell'ambito dei corsi di accompagnamento alla nascita, la possibilità di apprendere la tecnica dell'autoipnosi per il controllo del dolore nel travaglio.

      Si tratta di una metodica basata su respiro e rilassamento, che dà autocontrollo, riduce il dolore e può dimezzare la durata del travaglio rispetto alla media. A beneficiarne non è solo la partoriente, ma anche il nascituro. Studi rivelano che il rilassamento dell'ipnosi porta un maggiore afflusso di sangue alla placenta e aumenta l'ossigenazione fetale.

      Non tutta la popolazione, però, è ipnotizzabile: circa il 60% risponde in modo positivo, il 20% può raggiungere uno stato ipnotico così profondo da poter subire addirittura un intervento senza anestesia, mentre il restante 20% non è recettivo.

      Leggi anche: Tecniche di Rilassamento

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    4. Anonimo10/1/21

      - Natalben Prima
      - Natalben Supra (gravidanza)
      - Natalben insieme NEW

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    5. Anonimo11/1/21

      Acido Folico
      è fondamentale che tale assunzione inizi un mese prima del concepimento (per aumentare le riserve) e continui per tutto il primo trimestre di gravidanza.

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    6. Anonimo25/9/21

      Il paracetamolo usato in gravidanza deve essere assunto solo quando strettamente necessario e solo su indicazione medica, alla dose più bassa possibile.
      È emerso un possibile legame tra problemi di sviluppo neurologico, urogenitale e riproduttivo e uso di paracetamolo in gravidanza. (ANSA)

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    7. Ritardare di appena un minuto il taglio del cordone ombelicale riduce la mortalità e il rischio di disabilità dei prematuri mati prima della 30ima settimana: il rischio è ridotto del 17% nella prima infanzia e la riduzione del rischio di morte sale al 30% entro i due anni di vita del bambino; si riduce del 15% anche il rischio di dover ricorrere a una trasfusione di sangue.

      "Pensiamo che ritardando il taglio del cordone ombelicale i neonati riescono ad ottenere un maggior numero di globuli rossi e bianchi e di cellule staminali dalla placenta, aiutandoli a raggiungere un buon livello di ossigeno, controllare infezioni ed eventuali lesioni ai tessuti".

      Fonte: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/12/10/prematuri-un-minuto-prima-del-taglio-del-cordone-salva-vita_21deef88-990e-4334-a931-a7a258e45643.html

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    8. Anonimo13/1/22

      Seguire una dieta sana all'inizio della gravidanza riduce il rischio di diabete gestazionale mentre un maggior consumo di grassi, soprattutto saturi (burro, strutto), che aumentano i livelli infiammatori nell'organismo, favoriscono invece lo sviluppo di questa condizione. "Che la dieta mediterranea, i cui pilastri sono pane e pasta integrali, proteine vegetali e fibre (legumi, verdure, ortaggi, frutta) e grassi monoinsaturi (olio di oliva) sia un esempio di alimentazione sana è noto: non era ovviamente praticata dalle donne finlandesi, ma è interessante notare che, in questa popolazione, il consumo di vegetali e pane di segale era associato ad un rischio più basso" (ANSA)

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    9. Anonimo15/2/23

      La salute e gli stili di vita della mamma, non solo durante la gravidanza ma anche prima di rimanere incinta, possono influenzare la salute cardiovascolare del nascituro nel corso di tutta la vita.
      Questi fattori includono una sana alimentazione, l'attività fisica, il fumo, il peso, la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo, la glicemia, un sonno regolare.
      "I processi biologici che contribuiscono agli esiti avversi della gravidanza iniziano prima che una persona sia incinta"
      "Pertanto, è necessario concentrarsi nel migliorare la salute cardiovascolare prima della gravidanza. I dati indicano che la salute cardiovascolare ha una relazione intergenerazionale. Il tempo che precede la gravidanza è una fase critica della vita che influisce sulla salute della donna e dei loro bambini" (ANSA).

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    10. Anonimo7/4/23

      È possibile riprendere l'attività fisica molto presto se il parto è stato naturale.
      Innanzitutto, quando si può iniziare ad allenarsi dopo la gravidanza? Se la puerpera ha avuto una gravidanza fisiologica ed un parto vaginale normale, spiega l'esperto, "dovrebbe essere in grado di ricominciare ad avere una attività fisica anche presto, subito dopo la nascita del bambino. Di solito è sicuro iniziare ad allenarsi pochi giorni dopo il parto o non appena ci si sente pronti.
      In genere dopo un mese o 40 giorni l'attività dovrebbe essere addirittura raccomandata. Se però ha subito un parto cesareo o complicazioni, l'allenamento non può iniziare senza il consiglio del ginecologo". Si consiglia di fare inizialmente subito dopo il parto una attività "per 20-30 minuti al giorno. Ovviamente l'allenamento può essere più intenso nelle donne che hanno condotto già una vigorosa attività prima del parto e nelle atlete e nelle donne molto giovani. Le pluripare e le donne attempate debbono evitare di stressare, all'inizio, il pavimento pelvico. Fondamentale raccomandazione è di smettere di allenarsi se compare un qualche dolore".
      Le più timorose però, avverte, "è bene che inizino camminando. Camminare è un ottimo modo per tornare in forma. Un altro buon modo per fare esercizio quotidiano è partecipare a un corso di ginnastica". Quanto al tipo di attività, "va preferita una attività aerobica. Quella in cui la puerpera deve muovere i grandi muscoli del corpo (come quelli delle gambe e delle braccia) in modo ritmico. All'inizio, circa una settimana dopo un parto vaginale e in una gravidanza fisiologica, si preferisca una attività di intensità moderata. Ciò significa che ci si dovrà allenare in modo da aumentare progressivamente la frequenza cardiaca e iniziare a sudare. Dopo oltre un mese o 40 giorni dal parto, sarà opportuno iniziare con gli allenamenti di rafforzamento muscolare per far lavorare i principali gruppi muscolari del corpo, come gambe, braccia e fianchi. Gli esempi includono yoga, pilates, sollevamento pesi, sit-up e flessioni.
      Esistono anche esercizi chiamati esercizi di Kegel che aiutano a tonificare i muscoli del pavimento pelvico. Le attività di rafforzamento muscolare dovrebbero essere svolte in aggiunta all'attività aerobica almeno 2 giorni a settimana". In ogni caso, conclude, "non ci sono regole assolute ed è sempre bene informare il proprio ginecologo". (ANSA)

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    11. Anonimo15/2/25

      Paracetamolo in gravidanza può aumentare il rischio di iperattività nel bebè (ANSA)

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    12. Anonimo16/7/25

      Autismo e schizofrenia, allo studio un trattamento per prevenirli
      Poche gocce nasali di ossitocina, somministrate dalla nascita, per una settimana, potrebbero bastare per prevenire patologie come l'autismo, la schizofrenia e l'Adhd.
      Infatti, l'ossitocina, nota anche come l'ormone del parto, perché stimola le contrazioni dell'utero e favorisce l'allattamento, è in grado di riparare i difetti della barriera ematoencefalica, scudo del cervello contro le sostanze dannose, che risulta compromessa in alcuni disturbi psichiatrici e del neurosviluppo. (ANSA)

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  2. Anonimo14/3/17

    Allattamento
    Allatta al seno. E’ un alimento unico e insostituibile per il bambino. E risparmi tantissimi soldi.

    Parecchie mamme non lo fanno e si giustificano dicendo che hanno poco latte oppure che il proprio latte è leggero, ma non c’è niente di più falso!
    Ricerche effettuate, hanno dimostrato che tutti i bambini nell’arco delle 24 ore ricevono il latte “giusto”, perfetto per una crescita equilibrata… ovviamente la mamma è tenuta a seguire un’alimentazione equilibrata e consiglio anche di assumere un integratore specifico, tipo “Natalben Insieme”.

    In caso di problemi di ragadi usa la crema per i capezzoli: Purelan.

    Se noti che in alcuni periodi il neonato è evidentemente più affamato, vuole mangiare con maggiore frequenza o tende a svegliarsi spesso durante la notte richiedendo di mangiare, non devi preoccuparti. Si chiamano “scatti di crescita” e durano pochi giorni. Specie in queste fasi, non cadere nella tentazione di dargli aggiunte con latte artificiale.

    Anche se hai esigenze lavorative, continua a dargli il tuo latte, usando una tiralatte. E’ necessario un po’ di pratica per usarla. Non avvilirti. Ti consiglio di usarla un po’ di giorni prima di ritornare al lavoro, per abituare te a tirare il latte e il piccolo a prendere biberon.

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    1. Anonimo24/7/17

      "Per le prime due settimane dopo il parto le madri dovrebbero mangiare, dormire e allattare, lasciando letteralmente ogni altra incombenza ai padri che hanno un ruolo fondamentale nell'aiutarle"

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    2. Anonimo25/7/17

      è importante sapere che, per un lattante alimentato esclusivamente al seno, può essere soddisfacente anche un aumento di peso di soli 125 grammi alla settimana.

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  3. Anonimo14/3/17

    Sterilizzazione
    Chi dice di farla fino a 2-3 mesi, chi dice fino a 6 mesi, chi dice di non farla proprio. Parlane col tuo pediatra.

    Puoi fare la sterilizzazione con il microonde, riempiendo il biberon con acqua e ponendo lo stesso in posizione verticale all’interno del forno per circa un minuto e mezzo.
    Per sterilizzare le tettarelle e il ciuccio, basta metterli in una ciotola per microonde riempita con acqua sufficiente a coprire tutto e mettere in forno per circa un minuto e mezzo.

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  4. Anonimo14/3/17

    Il ciuccio
    Se lo allatti col latte materno, difficilmente prenderà il ciuccio.
    In ogni caso, il ciuccio non ‘vizia’ il bambino, basta usarlo con buonsenso e cominciare a toglierlo dopo l’anno di età.

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  5. Anonimo14/3/17

    Igiene
    - Usa i Pannolini lavabili (risparmi oltre 1.000€)
    - Salviettine, detergenti, cremine e altri prodotti in commercio per l'igiene dei bambini non solo non sono necessari, ma non sono neppure la soluzione migliore. Per lavare il bambino la soluzione più semplice ed efficace è preparare un bagnetto in cui sia stato disciolto un cucchiaio di amido di mais (maizena) o amido di riso, e un cucchiaio di sale integrale. L'amido deterge delicatamente la pelle del bambino, il sale reintegra i sali minerali persi durante l'immersione. Sono prodotti comuni, dal costo contenuto, consigliamo quindi di comprarli nei negozi biologici. Nel caso il bimbo soffra di dermatite si utilizza il solo amido di mais. Ancora meglio, la fecola di patate.
    - Nel caso il bimbo soffra di dermatite e il culetto è arrossato dall'utilizzo del pannetto, straordinariamente efficace in sostituzione delle creme allo zinco o altri prodotti simili è la fecola di patate da mettere sul culetto prima di chiudere il pannetto, scoprirete al cambio successivo che il rossore è scomparso.

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    1. Anonimo14/3/17

      Se persiste per diversi giorni il rossore al culetto, alternare all’ossido di zinco la crema "Trosyd" (antimicotico).
      Ovviamente dopo aver chiesto al pediatra.

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    2. Anonimo12/2/18

      il Trosyd è troppo aggressivo, in caso di problemi il mio pediatra consiglia "Bidien crema"

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    3. Anonimo17/6/23

      Decalogo "salva-bebè" dedicato alla protezione dei bambini dalle dermatiti da pannolino (specialmente in estate):
      1) "Spannolinare" il bambino se ci si rende conto che è il momento giusto, cioè nel momento in cui il piccolo impara a capire quando la vescica è piena e a far partire la contrazione del muscolo vescicale. Di solito il momento giusto coincide con i 2 anni per le femminucce e i 3 anni per i maschietti.
      2) Aumentare la frequenza del cambio pannolino
      3) Non abusare delle salviette umidificanti e preferire l'utilizzo di acqua tiepida e un detergente delicato per pulire e/o rinfrescare i genitali.
      4) Dopo il lavaggio, evitare di strofinare l'area per asciugarla, ma tamponarla con un asciugamano morbido.
      5) La fase dell'asciugatura è tanto importante quanto quella del lavaggio: prima di rimettere il pannolino è bene assicurarsi che sederino e genitali siano ben asciutti. Lasciare l'area umida favorisce le irritazioni e la proliferazione di microrganismi infettivi
      6) Aumentare la frequenza e la dose di applicazioni di creme lenitive
      7) Prevedere brevi o lunghe pause senza pannolino
      8) Se le irritazioni e le dermatiti sono molto frequenti è bene provare a cambiare tipo e/o marca del pannolino
      9) Se arrossamento e irritazione non migliorano nel giro di due-tre giorni occorre consultare il pediatra
      10) Da evitare, invece, il "fai da te" e in particolare l'utilizzo di creme a base di corticosteroidi, perché possono dare effetti collaterali. (ANSA)

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  6. Anonimo15/3/17

    Quando Piange
    Assicurati che non abbia fame e che sia stato cambiato.
    Non fargli prendere il vizio di prenderlo in braccio.
    Meglio lasciarlo nel porta enfant o nella culla e dondolarlo
    In casi eccezionali, dagli qualche goccina a base di camomilla (se non prende biberon), altrimenti una tisana calmante col biberon.

    Leggi i consigli per le Colichette e i Dentini

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    1. Neonato che dorme di giorno e piange di notte
      Il pediatra ha detto che ha preso la notte per il giorno…
      Si chiama ritmo circadiano, bisogna tenerla più sveglia di giorno... poi si assesterà.

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    2. Anonimo19/11/21

      Probabilmente ha i ritmi sonno-veglia di quando stava nella pancia. Di giorno la mamma muovendosi, dormiva in pancia perché si sentiva cullata... di notte stesa a letto calci a tutta forza!

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  7. Anonimo15/3/17

    Colichette
    - In casi eccezionali prova “Actenacol gocce” (se non prende biberon), altrimenti una tisana per le colichette (a base di finocchio, melissa…)
    - Bagnetto caldo

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  8. Anonimo15/3/17

    Dentizione
    - usa un massaggiagengive refrigerante. Lo trovi nelle parafarmacie
    - in casi eccezionali, dagli qualche goccina a base di camomilla (se non prende biberon), altrimenti una tisana calmante col biberon.
    - Tachipirina solo con ok del pediatra

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    1. Anonimo1/12/17

      Se proprio soffre tanto usa "DENTINALE" pasta gengivale
      Si usa per il trattamento dei dolori alle gengive per la nascita dei primi denti dei bambini (eruzioni dolorose dei denti nella prima infanzia).

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  9. Anonimo15/3/17

    Svezzamento
    - Anziché acquistare omogeneizzati e pappe pronte, si potrà tranquillamente dare al bambino frutta fresca grattugiata e verdure cotte al vapore o lessate, entrambi di stagione e meglio se biologici.
    - Carne, pesce e formaggini: proporre al bambino i cibi “veri”, cotti senza grassi e frullati o passati nella pappa, oppure piccoli assaggi di formaggi quali ricotta e parmigiano.
    - Come pure un giorno quando sarà grande, preparagli tu la merenda genuina.

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    1. Anonimo28/3/17

      Se il pediatra conferma che la crescita è regolare cercate di adottare delle regole di comportamento:
      - non forzatelo a mangiare controvoglia
      - non trasformate il cibo in un premio
      - non trasformate il cibo in un castigo
      - se rifiuta la pappa non preparatene un’altra
      - anche il bambino non ha sempre lo stesso appetito
      - non lasciatevi ricattare

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    2. Anonimo28/3/17

      Congelare e scongelate brodo vegetale per i neonati
      Abbiate però cura di non fare raffreddare a temperatura ambiente la porzione da conservare. Deve essere raffreddata immergendo la pentola in acqua fredda e poi passandola nel contenitore che va riposto in frigorifero o facendo porzioni monouso, nel congelatore.
      Il brodo così preparato potrà essere conservato in un contenitore di vetro in frigorifero per 24 ore oppure nel surgelatore per una settimana.

      Non scongelare mai il brodo sul fuoco a temperatura ambiente. Le soluzioni alternative più sicure sono quattro:
      • Spostare il contenitore dal freezer al frigo e lasciarlo scongelare per qualche ora,
      • Scaldare il brodo nel forno a microonde,
      • Scaldare il brodo a bagno maria,
      • Scongelare il brodo direttamente in cottura, mettendo il blocco di brodo congelato in un pentolino e facendolo sciogliere a fiamma bassa (metodo da me più utilizzato).

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    3. Anonimo2/1/20

      Bere latte intero riduce il rischio di sovrappeso e obesità infantile del 40% rispetto al consumo di latte scremato. (ANSA)

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  10. Anonimo15/3/17

    Concepimento
    Consigli per aumentare la fertilità.

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    1. Anonimo20/8/24

      Il rischio di malattie genetiche cresce con l'età del padre
      Le nuove mutazioni che causano numerose malattie genetiche sono trasmesse prevalentemente per via paterna.
      Non solo: il rischio aumenta col progredire dell'età poiché le cellule che danno origine agli spermatozoi (spermatogoni), e che contengono queste mutazioni, si replicano nel corso di tutta la vita aumentando progressivamente di numero. Inoltre le cellule portatrici del gene mutato si replicano di più di quelle sane rendendo di fatto maggiore il rischio di trasmettere una malattia rara ai propri figli. (ANSA)

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    2. Anonimo12/9/24

      Dieta malsana dei padri può avere effetti su salute delle figlie
      Gli uomini che seguono un'alimentazione troppo ricca di colesterolo hanno un rischio maggiore di mettere al mondo figlie più soggette a malattie cardiovascolari.
      Studi recenti hanno dimostrato che le esposizioni ambientali, tra cui una dieta malsana, sostanze tossiche ambientali e stress, possono alterare l'RNA nello sperma passando attraverso la generazione successiva.
      Gli uomini che intendono avere figli dovrebbero scegliere un'alimentazione a basso contenuto di colesterolo. (ANSA)

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  11. Anonimo15/3/17

    10 buone regole nei primi 1000 giorni, per prevenire sovrappeso e obesità
    1) La dieta bilanciata di mamma e papà è fondamentale. Una dieta bilanciata che prediliga frutta e verdura, sia nel periodo del concepimento sia durante la gravidanza, può influire positivamente sullo sviluppo del feto e del bambino. Alle donne in sovrappeso e obese è consigliato ridurre il proprio peso prima del concepimento.

    2) Prediligere il latte materno il più a lungo possibile e posticipare il latte vaccino dopo il 12° mese, meglio ancora fino al secondo anno, in linea con le raccomandazioni del pediatra. L’allattamento al seno esclusivo è raccomandato dalla nascita fino al sesto mese. L’allattamento al seno va incoraggiato finché mamma e bimbo lo desiderano. Quando non è possibile o non sufficiente, si consiglia di evitare il latte vaccino almeno durante il 1° anno e oltre specie se, in accordo col pediatra, la dieta fosse troppo ricca di proteine, e di usare i latti formulati specifici.

    3) Monitorare la crescita in gravidanza e nei primi anni di vita. Bisogna considerare il peso della mamma prima del concepimento e in gestazione. L’Indice di Massa Corporea e il peso della placenta sono indicatori rilevanti del rischio futuro di obesità del nascituro. Le misure antropometriche del bambino (peso, lunghezza e circonferenza cranica) vanno monitorate periodicamente nei primi anni di vita ponendo particolare attenzione alle variazioni dell’Indice di Massa Corporea.

    4) Iniziare il divezzamento tra il 4° e il 6° mese. Gli alimenti complementari al latte materno non andrebbero introdotti prima del quarto merse di vita compiuto e non oltre il sesto mese, impostando sin da subito corrette abitudini alimentari. I tempi e le modalità di un’alimentazione complementare possono avere conseguenze sulla salute futura del bambino, favorendo il rischio di sovrappeso e obesità.

    5) Frutta e verdura in varietà per sane abitudini da subito. L’educazione al gusto comincia sin dai primi mille giorni di vita. La dieta complementare deve prediligere frutta e verdura. La varietà giornaliera e in ogni singolo pasto, con ripetuta esposizione, sono strategie efficaci per favorirne l’accettazione. Si raccomanda di non aggiungere zucchero e sale; le bevande zuccherate (come succhi, bibite, infusi) sono da sconsigliare.
    [CONTINUA]

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  12. Anonimo15/3/17

    6) Rispettare l’appetito del bimbo e non esagerare con le porzioni. I bambini sono in grado di riconoscere il loro senso di fame e di sazietà. Quindi va sempre incoraggiata l’offerta di porzioni adeguate, evitando di usare il cibo come ricompensa o premio.

    7) Limitare le proteine animali e non introdurre il latte vaccino nel primo anno di età. L’assunzione limitata di proteine animali nei primi anni di vita può ridurre il rischio di un precoce “adiposity rebound”, evitando che questo porti a un precoce sovrappeso e conseguente obesità già in età adolescenziale. L’assunzione delle proteine animali può essere controllata suggerendo adeguate porzioni di carne e formaggio, nonché posticipando l’introduzione del latte vaccino almeno fino al compimento del primo anno di vita.

    8) Scegliere i grassi “buoni” come quelli di pesce e olio extra vergine di oliva. Va incoraggiata l’assunzione di alimenti ricchi di acidi grassi essenziali. Nei primi anni di vita un’adeguata quantità di lipidi è importante per promuovere una corretta crescita del bambino. Si raccomanda di posticipare l’introduzione di alimenti a basso contenuto di grassi dopo il secondo anno di vita.

    9) I genitori rappresentano un modello di comportamento alimentare per il bambino. I genitori devono essere d’esempio, rendendo i pasti momenti piacevoli da trascorrere in famiglia ed eliminando fonti di distrazione diseducative. Meglio quindi, ad esempio, spegnere la televisione durante i pasti.

    10) Promuovere l’attività fisica e il sonno regolare. I genitori devono promuovere l’attività fisica regolare ed essere di esempio nel praticarla, magari insieme ai propri figli. I bambini devono avere un numero sufficiente di ore dedicate al sonno, anche perché un sonno ridotto può essere correlato a sovrappeso e obesità.

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    1. Anonimo28/3/17

      L’Obesità è un problema di notevole rilevanza sociale.
      Un bambino obeso ha molte probabilità di diventare un adulto obeso con un maggiore rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari.
      Se non volete che il vostro bimbo abbia di questi problemi instaurate un sano ed equilibrato regime alimentare in famiglia:

      - non forzatelo a mangiare fidatevi della innata capacità di autoregolarsi
      - le porzioni devono essere a misura di bambino, un bambino non può mangiare le stesse quantità di cibo di un adulto
      - dategli l’abitudine di fare la prima colazione
      - dategli il buon esempio consumando frutta e verdura
      abituatelo a dissetarsi con acqua o spremute non con bevande zuccherate
      - spegnete la televisione durante i pasti perché se è concentrato sul video mangia in modo automatico senza neppure accorgersi di quanto sta mangiando
      - coltivate l’abitudine al movimento
      - incoraggiatelo a fare sport quando sarà il momento

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  13. Anonimo16/3/17

    Giochi per neonati
    1. Primo mese - Suoni con effetto calmante
    Un'attività adatta al primo mese di vita è far ascoltare al bebè dei suoni, i cosiddetti 'rumori bianchi', come spiega la pedagogista Grittini, che ricalcano quelli che lui sentiva nella pancia. “Il phon, l'aspirapolvere, o la cappa della cucina, per esempio, sortiscono un effetto calmante perché hanno sempre la stessa lunghezza d'onda - dice l'autrice del libro (“Ve lo spiego io, i primi dodici mesi insieme”). Bastano un paio di minuti di ascolto per tranquillizzare e divertire il bimbo; in alternativa, anche un cd con il suono delle onde del mare ha lo stesso potere di conciliare la calma.

    2. Secondo mese - Il grande potere delle righe
    “Le righe piacciono tanto a ogni bebè perché le vede come se fossero in movimento; non a caso, per esempio, le camicie a righe dei papà 'ipnotizzano' i piccolissimi”, spiega la pedagogista Grittini. Per condividere insieme al bimbo una piccola attività, l'esperta consiglia di prendere un foglio A4 o un cartoncino bianco e disegnare (o farle con il pc) delle righe larghe, verticali, nere. Quando il bimbo è in uno stato di veglia quieta o attiva, è il momento giusto per fargli vedere il foglio con le righe, mentre è nella sua culla (leggermente sollevato) o tenendolo in braccio.

    3. Terzo mese - Il cuscinetto 'stropiccioso'
    Con la carta delle uova di Pasqua e un po' di stoffa colorata è possibile creare uno speciale cuscinetto, piacevole da toccare che stimola vista, udito e tatto. E' sufficiente tagliare un rettangolo di tessuto, inserire all'interno la carta dell'uovo di cioccolato e cucire i bordi. Chi non ama ago e filo, può usare un sacchettino di cotone già pronto (tipo quelli dei confetti), chiuderlo bene e lasciarlo toccare liberamente al bimbo. “In questo periodo, il bambino inizia a sviluppare la coordinazione occhi-mano-bocca, quindi è importante favorire la sua sperimentazione”, dice la pedagogista.

    4. Quarto mese - Concerto casalingo
    Un'idea simpatica, suggerita dalla pedagogista Grittini, per stimolare vista, tatto e udito del bimbo, è creare uno speciale 'giocattolo sonoro' con lo stendino dei panni. Occorre appendere sullo stendino delle grucce di ferro per gli abiti usando alcune mollette di legno (legno e ferro, rispettivamente caldi e freddi, sono anche piacevoli al tatto). A questo punto, tenendo il bimbo in braccio, il genitore può far sentire che se le grucce sbattono tra loro producono un suono mostrando anche come ruotarle. Poi, quando il bimbo allunga le braccia, è importante aiutarlo a provare a toccare le grucce.

    5. Quinto mese - La girandola
    Colori e movimento sono attraenti per ogni bebè: una girandola, che si può costruire a casa applicando anche dei nastri o acquistare, è perfetta, per esempio, per stimolare il senso della vista. E' possibile sistemarla su una pianta in casa o fuori dalla finestra, secondo il consiglio della pedagogista, indicando al bimbo, mentre è in braccio, come si muove. L'esperta suggerisce anche di usare una girandola abbastanza piccola e leggera in modo che il bimbo possa tenerla in mano da solo e provare a soffiare per farla girare... Che grande soddisfazione per lui!

    6. Sesto mese - Il Bastone della pioggia
    Un tubo di cartone (stile scottex), stoffa colorata e un po' di riso basmati, colla e scotch sono sufficienti per creare al volo una versione casalinga del bastone della pioggia. Quando il bimbo scuote il cilindro ricoperto di tessuto vivace, e ben chiuso, con all'interno il riso, ottiene un suono abbastanza simile a quello della pioggia che lo incuriosisce e diverte. “Questa attività stimola l'udito ed è gratificante per il bimbo”, dice la pedagogista. Il genitore deve accomodarsi di fronte al bimbo che in questa fascia di età riesce a stare seduto (o sta imparando a farlo), e invitarlo ad agitare il bastone con le sue manine per produrre il suono.
    [CONTINUA]

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  14. Anonimo16/3/17

    7° mese - Viva il mappamondo!
    Spesso, in casa, capita di avere un mappamondo, di cui ci si è dimenticati l'esistenza: è ora di usarlo con il pargolo per una divertente attività che stimola la vista e la coordinazione occhio-mano. In questa fase, il bimbo riesce a stare seduto da solo o con un appoggio, basta collocare il mappamondo di fronte a lui e sedersi accanto mostrando come farlo girare. “Questo oggetto piace molto perché è tondo, colorato e si muove, ancora meglio se si illumina”, dice la pedagogista Grittini.

    8° mese - A caccia dell'orsetto
    Una alternativa al classico nascondino, sempre amatissimo dai bambini, è quella di cercare insieme alcuni peluche che si sono 'nascosti' in casa, sotto il letto, il divano o il tappeto. A ogni pupazzo occorre legare un nastro colorato con una estremità abbastanza lunga da lasciare bene in vista: il bimbo deve scovarli tutti in compagnia del genitore muovendosi come è capace. “Il gioco è divertente e permette di sperimentare 'la permanenza degli oggetti', ovvero il fatto che anche se non vedo qualcosa, per esempio l'orsetto perché è sotto il letto, c'è ancora. Questa è una grande conquista per ogni bimbo”, spiega la pedagogista.

    9° mese - La scatola magica del caffè
    Un semplice barattolo del caffè di latta con il coperchio di plastica permette al bimbo di scoprire giocando, insieme al genitore, i concetti di 'dentro' e 'fuori'. Occorre fare un foro sul coperchio, adatto a far passare, per esempio, una pallina morbida, un pupazzetto o un guantino. Poi è sufficiente mostrare un paio di volte al bimbo che è possibile inserire l'oggetto nel buco e tirarlo fuori (dal foro stesso o aprendo il coperchio) invitandolo a ripetere l'operazione. In alternativa alla latta del caffè, va bene anche una scatola da scarpe. “In ogni caso, per il bimbo sperimentare che gli oggetti possono stare 'dentro' e 'fuori' è una un'esperienza magica”, dice la pedagogista Grittini.

    10° mese - La magia delle calamite
    Le calamite grandi, in una misura 'sicura', meglio se in legno secondo la pedagogista perché più piacevoli e calde al tatto, si prestano per un'attività semplice ma divertente che incanta ogni bimbo. E' sufficiente sistemare le calamite nella parte bassa del frigorifero di casa, mostrando al piccolo che può provare lui stesso ad attaccarle, staccarle, spingerle o guardarle scivolare giù. In genere, il bimbo tenderà a ripetere in modo spontaneo queste azioni poiché “le calamite sono affascinanti - spiega la pedagogista - allenando così la coordinazione occhio-mano”.
    [CONTINUA]

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  15. Anonimo16/3/17

    11° mese - Il tunnel 'cucù'
    Un'attività divertente, e utile per lo sviluppo psicomotorio, che tra l'altro si presta a infinite varianti, è passare attraverso un tunnel (tipo quello di Ikea). Il genitore si deve mettersi davanti all'apertura circolare dalla parte opposta rispetto al bimbo, guardarlo e chiamarlo spostandosi di lato e dicendo ogni volta 'cucù'. Alcuni bimbi, però, non se la sentono di muoversi lungo l'intero tunnel e, magari, si fermano a metà e tornano indietro. Secondo la pedagogista Grittini una buona idea per stimolarli è lanciare delle palline, indicando loro che entrano da una parte ed escono dall'altra. Così l'attività è ancora più eccitante!

    12° mese - Una pioggia di coriandoli
    In questa fase, ogni bimbo trova divertente strappare quello che gli capita sottomano, come spiega la pedagogista Grittini, perché è un modo per produrre un cambiamento nelle cose. Ecco perché la tentazione di fare a pezzettini i libri, per esempio, o la collezione degli amati fumetti del papà, spesso è molto forte. Per 'salvare' la biblioteca di casa dalle manine del pargolo e insegnargli giocando che i libri sono preziosi, l'esperta consiglia di procurarsi delle vecchie guide telefoniche. Le loro pagine sottili non tagliano e sono perfette per essere strappate in libertà. Quanto è divertente, poi, lanciare i pezzetti in aria creando una pioggia di coriandoli!

    Leggi anche: Canzoncine per Bambini

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  16. Anonimo16/3/17

    Babysitter
    - Babysitter: può costare parecchio, ma se devi tornare a lavoro o hai necessità di avere tempo da dedicare a te stessa puoi sempre accordarti con un'amica o una vicina e condividere la stessa babysitter.
    - Scarica subito l'app “Le Cicogne” e trova la babysitter che fa per te in modo semplice e veloce!

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  17. Consigli Educazione Figli
    - Leggi: Consigli Educazione Figli.

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  18. Quando iniziano a crescere
    Quando iniziano a crescere dai uno sguardo ai post della categoria Divertirsi in Famiglia, tra cui:
    - Cose Divertenti da Fare con i Propri Figli
    - Divertirsi in Famiglia
    - Film per la Famiglia

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  19. Anonimo3/4/17

    Tiralatte
    Quando si hanno esigenze lavorative è molto importante continuare a dare il latte materno al neonato.

    Per estrarre il latte materno è possibile usare una Tiralatte, che può essere manuale o elettrica.
    Alcuni pediatri sconsigliano quelle elettriche perché affermano che rovinano i capezzoli.

    Un altro sistema, consiste nel tirare il latte materno a mano:
    http://it.wikihow.com/Tirare-il-Latte-Materno-a-Mano

    Tirare il latte richiede molta pazienza e tanta pratica (almeno una settimana).
    Fallo quando il seno è molto pieno, tipo di mattina.

    Se hai sempre allattato tuo figlio al seno, anche il passaggio al biberon richiederà molta pazienza.
    E’ importante far pratica molto tempo prima di ritornare a lavoro, perché non bisogna forzare il piccolo.

    Prova all’inizio, sotto la tua supervisione, a far giocare il bimbo con il biberon vuoto. Probabilmente metterà la tettarella in bocca oppure, col tempo, aiutalo tu a fare questo sempre senza forzarlo. Dopo qualche giorno che metterà in bocca la tettarella, inizia a riempire il biberon di latte materno, cercando sempre di non forzarlo.

    Se non vuole prendere il biberon, prova a dargli il latte materno con una tazza con beccuccio. Oppure se neanche la vuole, non resta altro che dargli il latte col cucchiaino.

    Se il pediatra è d’accordo, puoi aggiungere al latte materno un cucchiaio di crema di riso, per renderla tipo una pappa.

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    1. Anonimo7/4/17

      Come passare dal seno al biberon
      Consiglio vivamente quei biberon che riproducono fedelmente la forma del seno.
      Tipo il biberon della MAM o della NUK che ha la tettarella in caucciù molto simile al seno.

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  20. Anonimo12/6/17

    Yogurt
    Evita gli yogurt "Mio", "Fruttolo"… hanno troppi zuccheri aggiunti e tanti altri ingredienti sicuramente non genuini.
    Compra un semplice yogurt bianco. Guarda l’etichetta: non deve essere crema di yogurt, come ingrediente deve avere solo latte fermentato, poi deve essere bianco e intero e senza frutta (perché in realtà sono sciroppi). Meglio se è bio.
    Aggiungi frutta per addolcirlo oppure un po’ di omogeneizzato alla frutta.
    Chiedi comunque al tuo pediatra.

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    1. Anonimo9/2/18

      Gli yogurt Yomo 100% naturale sono fatti con solo ingredienti naturali, senza aggiunta di conservanti, addensanti, coloranti e aromi.

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  21. Anonimo19/6/17

    Dermatite da sudore
    Nella stagione estiva possono apparire alcune macchioline rosse. I bambini sudano molto. D'estate occorre vestire i piccoli in modo molto leggero.
    Il mio pediatra ha prescritto:
    Dermalen polvere liquida
    Sì può applicare anche più di una volta al giorno.

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  22. Anonimo1/7/17

    Repellente anti-zanzare
    L'Istituto Superiore di Sanità emette nuove linee guida per quanto riguarda la protezione dei più piccoli dalle zanzare: meglio non spalmare o spruzzare alcun repellente anti zanzare sui bambini che non abbiano ancora compiuto i due anni. La raccomandazione vale anche per quelli a base di estratti naturali.

    Dai 2 ai 12 anni invece, mai superare le due applicazioni al giorno.

    Comunque dai 2 anni consiglio un repellente anti-zanzare con principi attivi di origine vegetale, tipo quello della Chicco:
    http://www.chicco.it/prodotti/8058664008902.anti-zanzara-chicco.igiene-e-protezione.antizanzara.html

    Leggi anche: Rimedi contro le Zanzare

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  23. Anonimo13/7/17

    Protezione Sole
    Il bimbo deve essere sempre protetto dal sole. Dopo il bagnetto, lo si asciuga, gli si mette la maglietta e il cappellino e lo si lascia sotto all'ombrellone. Fermo restando che è necessaria comunque una crema protettiva dai raggi solari.
    Il mio pediatra mi ha consigliato:
    Rilastil baby 50+
    latte baby fluido

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  24. Anonimo15/7/17

    Come far dormire i neonati?
    Se ti alzi di notte a controllare il bambino, posizionatelo come segue:
    • 1/3 del tempo di schiena
    • 1/3 del tempo sul lato destro
    • 1/3 sul lato sinistro

    Se il bambino dorme bene tutta la notte:
    • Posiziona il bambino di schiena o su un lato
    • Quando vai a letto, cambia la posizione del bambino per il resto della notte
    • Durante i pisolini, calcolate il totale del tempo che il bambino passa dormendo, e dividetelo per 3. E questo è il tempo che il bambino passerà nelle tre posizioni. Il nostro consiglio è di mettere un comodo supporto(asciugamano, cuscino,ecc) sotto il copri materasso per mantenere la testa del bambino nella giusta posizione.

    Se il bambino passa molto tempo nel passeggino, cerca di seguire la stessa guida.

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    1. Anonimo13/3/25

      Garantire un ambiente sicuro per il sonno dei neonati: il lettino deve essere privo di oggetti, avere un materasso rigido e il bambino deve dormire a pancia in su per ridurre il rischio di Sids. (ANSA)

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  25. Anonimo24/7/17

    Febbre
    La febbre è un meccanismo di difesa benefico.

    Da qui l’indicazione che non sia opportuno ricorrere ai farmaci sempre e comunque, fin dal primo accenno di febbre perché se trascurarla sarebbe sbagliato, lo sarebbe altrettanto agire subito per farla abbassare il prima possibile.

    I comportamenti da adottare variano in base all’età del bambino. Se il bambino ha meno di quattro settimane di vita, le linee guida raccomandano che il neonato febbrile venga portato subito in ospedale.

    Se invece si tratta di lattante, cioè bambino dalle quattro settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età, è necessario far visitare il bambino in giornata dal pediatra, poiché è una fascia d’età in cui il rischio di infezione batterica grave – come setticemia, polmonite, pielonefrite, meningite – non è modesto (10%).

    In ogni caso bisogna rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento che induce la mamma a pensare ‘non è lui’. Nelle età successive, è sempre opportuno informare il pediatra della condizione del bambino e seguire le sue istruzioni.

    La febbre è uno strumento di difesa dell’organismo, dunque non va combattuta in quanto tale. Se però causa disturbo o malessere al piccolo val la pena di abbassarla, specie se supera i 38,5°.

    Per i bambini, gli unici farmaci indicati sono il paracetamolo (Tachipirina) o l’ibuprofene (non va somministrato nei primi mesi di vita), da somministrare in gocce o sciroppo, da preferire decisamente alle supposte, che sono sgradevoli per il bambino e che, in più, possono causare effetti collaterali, poiché si tende al sovradosaggio.
    Non dimentichiamo tuttavia che anche tali principi attivi, sebbene considerati di prima scelta per i bambini, possono dare effetti collaterali anche importanti, pertanto vanno usati nei tempi e nei dosaggi giusti, impiegando sempre il misurino della confezione e non cucchiai o cucchiaini, molto meno precisi.
    Infine, è sbagliato e pericoloso somministrare insieme o alternare paracetamolo ed ibuprofene: o si dà l’uno o si dà l’altro!

    Le spugnature fredde per abbassare la febbre sono rimedi inutili se non pericolosi, e proprio per questo è decisamente sconsigliato da tutte le linee guida. La febbre è un innalzamento della temperatura corporea comandato a livello centrale dal cervello, pertanto non si può modificare raffreddando la periferia. Il raffreddamento periferico porta solo a un inutile dispendio di energia del bambino, in un momento in cui è meglio che la risparmi. Pezze fredde bagnate o borse del ghiaccio servono solo per gli innalzamenti periferici della temperatura, ad esempio in caso di colpo di calore del bambino lasciato in macchina al sole.

    Il bambino deve stare a letto? Dipende dal bambino: se ha voglia di riposarsi, si mette a letto, se ha voglia di giocare, perché impedirglielo?

    Come bisogna comportarsi se il bambino non mangia? Bisogna assecondarlo: le infezioni riducono le capacità digestive e il bambino segue giustamente il suo istinto. Forzarlo a mangiare potrebbe avere l’unico risultato di farlo vomitare. L’importante è che beva durante la giornata, in modo da evitare il rischio che si disidrati.

    Ci sono dei casi in cui bisogna dare l'antibiotico? Mai di propria iniziativa e solo dietro prescrizione del pediatra, quando sospetta un’infezione batterica. Gli antibiotici invece sono del tutto inutili nelle infezioni virali (rinite, rinofaringite, bronchite, bronchiolite), per di più usarli in modo errato può portare allo sviluppo di resistenze.

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    1. Anonimo25/7/17

      Alimenta tuo figlio esclusivamente con latte materno fino allo svezzamento e anche dopo, insieme alle altre cose e difficilmente avrà la febbre.

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    2. Anonimo21/2/18

      Bere molto durante l’influenza aiuta ad evitare gli effetti della disidratazione che potrebbero comparire a causa dell’innalzamento della temperatura corporea che spesso si accompagna all’influenza.

      Seppur durante l’influenza, con la febbre, non sempre si avverta la sete, è necessario però bere molto per reintrodurre i liquidi che si perdono con l’innalzamento della temperatura.

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    3. Anonimo4/3/22

      Gestione della febbre in pediatria
      Intensità:
      - Lieve 37.3- 38.3
      - Moderata: 38.4-39.7
      - Elevata >39.8

      Tratto dal corso: Malattie infettive in età pediatrica (Federica Web Learning - Università degli Studi di Napoli Federico II)

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    4. Anonimo27/2/24

      Kalivir sciroppo: Integratore alimentare utile nel trattamento delle affezioni del tratto respiratorio
      (3 volte al giorno per una settimana)

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    5. Anonimo29/2/24

      Qui puoi trovare qualche consiglio valido anche per i bimbi: La “Medicina” per l’Influenza e per la sua Prevenzione

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    6. Anonimo20/11/24

      Tieni a portata di mano una bacinella perché a volte capita che i bimbi con la febbre tendono a vomitare.

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    7. Anonimo5/3/25

      Per un uso responsabile degli antibiotici:

      - APP Firstline
      https://firstline.org/aifa

      - Manuale antibiotici AWaRe (Access, Watch, Reserve)
      https://www.aifa.gov.it/farmaci-antibiotici

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  26. Anonimo25/7/17

    Tachipirina
    Gli effetti tossici del paracetamolo sono ampiamente noti ormai da tempo. Gli studi più recenti risalgono ad una pubblicazione del 2010 a cura del dott.Wickens e Colleghi sulla rivista “Clinical & Experimental Allergy”: si sostiene che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e proprio per questo consuma le scorte del nostro più potente antiossidante che è il Glutatione.

    Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio, ha dichiarato: “La scoperta principale è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilità in più di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare i sintomi come l'asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo.

    Ora è notorio che il principio attivo della tachipirina (e non solo, esistono anche altri farmaci che ne sono costitutivi) è proprio il paracetamolo. Se danneggia gli antiossidanti vuol dire che rovina quelle sostanze che ci proteggono dagli effetti dannosi dei radicali liberi i quali a loro volta sono responsabili di gran parte delle malattie degenerative, dell'invecchiamento e probabilmente anche del cancro.

    La Tachipirina viene consigliata, dai medici stessi, anche per i bambini ma quest'ultimi, specie se molto piccoli, sono poveri di sostanze antiossidanti e così facendo li rendiamo ancora più poveri. La Tachipirina è però un farmaco che spesso viene assunto con superficialità, soprattutto nei bambini (anche neonati) al primo accenno di febbre. In realtà è un farmaco che può avere effetti molto dannosi per l'organismo umano.

    Inoltre si è visto che l’assunzione di paracetamolo può essere associata nei bambini allo sviluppo di asma e allergie. Questo è quanto emerso da uno studio della Otago University di Wellington pubblicato sulla rivista Clinical and Experimental Allergy.

    Allo stato attuale - afferma Crane - non sappiamo il perché di questo. Abbiamo bisogno di studi clinici per verificare se queste associazioni siano causali o meno, e per chiarire l'impiego comune di questo farmaco. Secondo lo studioso questi dati sono purtroppo possibili perché il paracetamolo è stato dato molto liberamente ai bambini piccoli.

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    1. Anonimo25/7/17

      Prima di darla a tuo figlio, per uno dei seguenti problemi, leggi i corrispondenti consigli:
      - Colichette
      - Dentizione
      - Febbre

      Ovviamente segui i consigli del pediatra.

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  27. Anonimo27/7/17

    Ridurre Danni Vaccini
    Si sta verificando una vera e propria battaglia tra pro-vaccini e anti-vaccini.

    Fatto sta che in alcuni vaccini ci sono metalli pesanti usati come conservanti: mercurio (sotto la voce di: thiomersal, mercurotiolato di sodio, sodio etilmercurio tiosalicilato, sodio mertiolato, thimerosal, tiomersale, sodio timerfonato…) e alluminio.
    Invece negli Stati Uniti, l'ente di controllo sui farmaci, la FDA, ha chiesto che venga eliminato dai vaccini fin dal '99.

    Cosa si deve allora fare?

    1) non somministrare paracetamolo prima dei 15 mesi (almeno abitualmente o come prima scelta), specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese.
    La tanto prescritta e “innocua” Tachipirina riduce il Glutatione, un potente antiossidante, che protegge anche dai veleni contenuti nei vaccini.

    2) alimentare il neonato esclusivamente con latte materno che contiene il suddetto Glutatione.

    3) prima e dopo la vaccinazione, far seguire al bambino una dieta molto ricca di verdure, ortaggi, centrifugati freschi: ciò ottiene effetti antiossidanti e, almeno in parte, gli inconvenienti dovuti ai vaccini possono derivare da effetti di tipo ossidativo sugli organi.
    Riguardo la frutta esistono omogeneizzati di fragole (potenti antiossidanti) oppure potreste dare una spremuta d’arancia (pare non prima dei 9 mesi) oppure i classici: mela, banana, pera.
    Somministrare inoltre probiotici ed evitare un carico eccessivo di cibi e bevande dolci. Ricorda che gli zuccheri aggiunti non dovrebbero essere dati nei primi 1000 giorni di vita.
    Chiedete al vostro pediatra che venga fatta una cura per rinforzare, prima e dopo la somministrazione del vaccino, le difese immunitarie del vostro bambino. Molti pediatri prescrivono vitamina C ed A o Omega3 a dosi terapeutiche.

    4) non vaccinare bambini piccolissimi, soprattutto se nati prematuri, se hanno avuto una nascita complessa, se hanno problemi di salute e se legati ad una qualche immaturità neurologica o sofferenze alla nascita.
    Stabilite un programma di vaccinazione più lento e distanziato.
    Il mercurio vaccinale non viene facilmente escreto dai bambini sotto i sei mesi di vita (perché viene escreto per via biliare e il fegato del neonato è ancora immaturo).
    Se proprio si vogliono fare le vaccinazioni pediatriche nel primo anno di vita, si eseguano al bambino prima degli esami ematochimici per capire quant'è la sua capacità antiossidante, quanto è maturo il suo sistema immunitario e quanto funziona la capacità disintossicante del suo fegato.

    5) non accettare più di uno (massimo due) vaccini per volta. Gli effetti collaterali si sommano, mentre l’unico beneficio per voi è evitare di andare alla ASL qualche volta in più.
    [CONTINUA]

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  28. Anonimo27/7/17

    6) la correlazione tra vaccino triplice Morbillo-Rosolia-Parotite e insorgenza di Autismo è stata oramai ampiamente confutata. Comunque una somministrazione ragionata, separando le componenti di questo vaccino, potrebbe avere una certa logica: Morbillo a tutti, Parotite soltanto ai maschi che a 12 anni non hanno sviluppato autonomamente anticorpi e Rosolia analogamente alle femmine che a 12 anni non hanno sviluppato autonomamente anticorpi. Ovviamente per far questo è necessario reperire i vaccini separati che non sono più a disposizione.

    7) cercate di evitare il vaccino della varicella fino alla pubertà.

    8) prima di fare i richiami, chiedete che vengano fatti gli esami per la ricerca degli anticorpi specifici, da fare in un qualsiasi laboratorio attrezzato: se sono presenti fare il richiamo è INUTILE.

    9) procurarsi in anticipo il bugiardino contenente tutte le informazioni del vaccino che gli verrà somministrato.
    Questo è un obbligo per qualsiasi farmaco, vaccino compreso, in modo da poterlo leggere e valutare con calma, qualche giorno prima della vaccinazione.
    Verificate se contiene mercurio in una delle qualsiasi forme. Se ne contiene, richiedete un vaccino senza. Se non ne dispongono, compratelo voi.

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    Risposte
    1. Anonimo23/8/17

      Mercurio nei Vaccini
      In via precauzionale in Italia - dati i pareri discordanti sulla neurotossicità di questo conservante - dal 2001 un decreto ministeriale, ha comunque richiesto a tutte le aziende produttrici di vaccini di eliminare il tiomersale entro il 31 dicembre 2002 e di ritirare dal commercio i vaccini contenenti la sostanza entro il 30 giugno 2003.

      In ogni caso è bene seguire i consigli suggeriti perché i vaccini contengono comunque alluminio, anch'esso un metallo pesante.

      Elimina
  29. Anonimo8/9/17

    Diarrea (meno di 1 anno)
    Il medico ci ha prescritto: Fermenta Plus Forte Gocce – 13 gocce al dì per 10 giorni

    Solo crema di riso… niente: pastina, semolino, multicereali
    Verdure solo patate e carote
    Solo carne bianca
    Solo Mela o banana
    No yogurt
    Attenzione all’idratazione

    RispondiElimina
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    1. Anonimo2/7/21

      Diarrea (a partire dai 3 anni)
      Il pediatra ci ha prescritto: Bio-flora gocce
      Si consiglia l’assunzione giornaliera di 10 gocce per i bambini al di sopra dei 3 anni

      Elimina
    2. Anonimo16/7/24

      Diarrea (a partire dai 3 anni)
      Ci ha anche prescritto:
      Sterilidrum 250ml
      Indicato per correggere la disidratazione lieve-moderata in bambini ed adulti causata da diarrea acuta o vomito.

      ALIMENTAZIONE:
      Pastina in brodo vegetale
      Carne ai ferri / pesce lesso
      Mela / banana

      Elimina
  30. Anonimo26/9/17

    IL BAMBINO NELLA SUA FAMIGLIA - GUIDA PRATICA PER I GENITORI

    http://www.sipps.it/bambino-nella-sua-famiglia-guida-pratica-genitori

    RispondiElimina
  31. Anonimo27/11/17

    Lettura e Postura
    Si consiglia di far usare ai bambini un LEGGIO per lo studio e la lettura o comunque posizionare il libro tenendo conto dell’inclinazione con cui spontaneamente il bambino mette un foglio durante la lettura in piedi.

    Per comprenderne l’utilità basta pensare che chiunque di noi è spontaneamente portato ad inclinare il piano di lettura per porlo in condizioni di parallelismo con la retina. Se lo poniamo orizzontale costringiamo il 'lettore' a ricercare un rapporto diverso inducendo contratture alla muscolatura del cranio e del collo che interferiscono con la muscolatura extraoculare e quindi indirettamente anche con la funzione oculare.

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  32. Anonimo15/12/17

    Ci sono domande che, fatte regolarmente ai figli, aiutano a rinforzare i legami familiari e al tempo stesso li preparano – sin da piccoli - ad affrontare la vita con un'attitudine sempre positiva e uno sguardo sereno e fiducioso, qualunque cosa succeda.

    com'è andata la tua giornata?

    D'accordo, a prima vista può apparire semplice, forse banale; eppure può fare la differenza: permette di continuare a conoscersi profondamente anche quando la quotidianità è vissuta fuori dalle mura domestiche, ognuno per la sua strada, crescendo, tra scuola, lavoro, amicizie. Se c'è rispetto, amore e autentico desiderio di ascolto, apre le porte ad uno spazio “sacro” e riservato di dialogo e condivisione familiare che consente di confrontarsi e sostenersi a vicenda.

    https://www.greenme.it/vivere/mente-emozioni/24806-domande-figli

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  33. Anonimo10/2/18

    Sport per bambini

    1 - Atletica leggera
    Si può iniziare a 6-8 anni, ma solo sotto forma di gioco, perché il bambino non tollera carichi e sforzi prolungati. “L’atletica leggera richiede sia capacità di coordinazione neuro-muscolare sia capacità metaboliche, che prima di una certa età non sono ancora sviluppate”

    2 - Bicicletta
    Ad andare in bici il più delle volte si impara durante un pomeriggio al parco insieme a mamma e papà, e da quel momento può essere un modo piacevole per trascorrere una domenica all’aperto tutti insieme. In genere si incomincia a muoversi senza rotelle intorno ai 4-5 anni.

    3 - Calcio
    Il vero e proprio calcio si intraprende verso i 7-8 anni, prima dei 7-8 anni è di solito il minicalcio, in un campo ridotto e con delle porte più piccole. Più che altro si fa ginnastica, o esercizi propedeutici al calcio. Un allenamento strutturato come il calcio prima dei 12 anni non è pensabile: il bambino non è pronto né dal punto di vista della coordinazione neuro-muscolare, né dal punto di vista delle capacità condizionali (forza, velocità, resistenza)”.
    Il calcio non può essere considerato uno sport completo, perché sviluppa solo la muscolatura delle gambe e le società di calcio spesso trascurano una sufficiente preparazione fisica di base: meglio abbinarlo a nuoto o palestra.

    4 - Danza
    È l’attività preferita delle bambine, che sin da piccole sognano di vedersi col tutù, ma sono sempre più numerosi i maschietti che si avvicinano con passione alla danza. I primi corsi partono dai 5 anni.

    5 - Ginnastica
    Anche la ginnastica generica è un’attività altamente raccomandabile, che si può intraprendere abbastanza presto – intorno ai 5 anni.
    Tra gli sport terrestri, è sicuramente uno dei più completi, poiché favorisce l’armonico sviluppo di ossa, muscoli e articolazioni, inoltre aumenta la conoscenza, la consapevolezza ed il controllo del proprio corpo.

    6 - Judo e karate
    Sono entrambe arti marziali, che possono essere intraprese non prima dei 7-8 anni, perché richiedono – il karate soprattutto - una coordinazione neuromotoria che al di sotto di una certa età è poco sviluppata. La pratica delle arti marziali (in particolare del judo) inoltre necessita di una certa forza, che comincia a svilupparsi solo verso gli 8-9 anni, per poi completarsi negli anni successivi.
    • Le arti marziali possono rivelarsi utili sia ai bambini più timidi e insicuri, perché infondono fiducia nelle proprie capacità, sia a quelli più “vivaci”, perché insegnano a controllare la propria aggressività.
    • Attraverso l’apprendimento di certe posture il bambino acquisisce gradualmente la conoscenza, la consapevolezza e il controllo del suo corpo.

    7 - Nuoto
    Nell’acqua il bambino si sente un po’ come ‘a casa sua’ visto che ha sguazzato nel liquido per nove mesi! Dunque, il nuoto è consigliato fin da piccolissimi. I primi corsi veri partono dai 3 anni.
    [CONTINUA]

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  34. Anonimo10/2/18

    8 - Pallacanestro e pallavolo
    Entrambi sono sport di situazione come il calcio, e per questo si possono cominciare verso i 7-8 anni purché si tratti di corsi specifici per bambini, che prendono il nome di minibasket e minivolley. Non prima, perché non è facile apprendere il gesto atletico specifico, inoltre il bambino non ha ancora sviluppato la coordinazione neuro-muscolare e le capacità condizionali necessarie.

    9 - Pattinaggio
    È uno sport che si può iniziare abbastanza presto, intorno ai 5 anni, ma deve essere affiancato da un’attività generica, come il nuoto o la ginnastica, poiché stimola prevalentemente gli arti inferiori.

    10 - Scherma (e tennis)
    Sono sport cosiddetti monolaterali o asimmetrici, perché fanno lavorare solo alcune parti del corpo, in particolare uno degli arti superiori. I corsi si possono cominciare sin dai 7-8 anni (prima di questa età è poco sviluppata la coordinazione neuromotoria, alla base di queste discipline), ma in questo caso più che mai è fondamentale che si faccia prima della preparazione generica - in modo da riequilibrare la simmetria del corpo.

    11 - Yoga
    Lo yoga è una pratica adatta a qualsiasi bambino, ma è soprattutto indicata per i bambini che fanno fatica a stare fermi, oppure che sono aggressivi, ansiosi, paurosi o con disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento. Leggi l'articolo sullo Yoga per bambini: https://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-3-6-anni/sport/yoga-per-bambini

    Fonte: https://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-6-14-anni/sport-per-bambini/4259-sport-bambini-schede

    Lo stretching è adatto ai bambini?
    a cura di: Dott. Gaetano Iachelli (medico sportivo)
    Lo stretching va iniziato, nel rispetto dell'idea ludica della motricità, nei primi anni di vita sotto forma di gioco e cioè non stressando le strutture biologiche interessate ma divertendo il bambino; poi in parallelo alla maturazione del sistema osteo- artro-muscolare e nervoso e in coincidenza con la stabilizzazione della capacità di apprendimento (motorio) - età scolare - va gradualmente potenziato nel rispetto della biologia e della crescita individuale. Tuttavia va ricordato che, come è importante rispettare le fasi sensibili per l'allenabilità, è altrettanto importante, nel caso dello stretching, tenere presente che in età post-puberale le strutture interessate diventano sempre meno allenabili all'allungamento.

    Grande importanza per una corretta riuscita degli esercizi di stretching riveste il modo di eseguire la respirazione. Per essere il più rilassati possibile bisogna cercare di respirare molto lentamente, utilizzando il diaframma più che i muscoli intercostali; le inspirazioni e le espirazioni devono essere ritmiche e profonde. Tale sistema aiuta a concentrarsi e a mantenere la posizione.

    Un corretto allungamento prima di ogni attività sportiva, ma sempre dopo aver scaldato la muscolatura (il tessuto connettivo quando è caldo è più elastico), ne facilita la riuscita rendendo i muscoli caldi e sciolti. Lo stretching è particolarmente efficace al termine della pratica sportiva: aiuta il rilassamento delle tensioni muscolari, migliora la circolazione sanguinea ossigenando i muscoli e tende a rendere più veloce l'assorbimento dell'acido lattico.

    Fonte: http://www.mammaepapa.it/salute/p.asp?nfile=stretching_bambini

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  35. Anonimo12/2/18

    Cosa usare su traumi e contusioni dei bambini
    La cosa migliore da fare è mettere immediatamente del ghiaccio sulla zona colpita così da evitare la formazione del bernoccolo. Il ghiaccio va lasciato per una decina di minuti.

    Per i bambini ormai da qualche anno viene consigliata una pomata chiamata Ematonil che è il rimedio di eccellenza per trattare contusioni accidentali che provocano edema e gonfiore localizzato. Ematonil agisce grazie ad ingredienti naturali che contribuiscono a ridurre l'edema e la formazione del gonfiore.

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  36. Anonimo13/3/18

    I bambini tra i 3 e i 5 anni dovrebbero fare una visita oculistica completa per testare la loro capacità visiva ed eventuali problematiche agli occhi. 
    L’occhio pigro, infatti, può non essere curabile dopo gli otto e i nove anni di età.

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  37. Ti consiglio di leggere Primo Soccorso - Emergenze Sanitarie, in particolare:
    • Manovre di Disostruzione Pediatriche
    • Paediatric Basic Life Support (PBLS)
    • APP "Salva una Vita"

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    1. Anonimo30/5/19

      I bambini piccoli, sottolineano gli esperti del soccorso, devono essere sorvegliati anche e soprattutto quando mangiano.
      E' indispensabile evitare, almeno fino all'età di 5 anni, di far mangiare cibi troppo grossi (di solito pezzi di carne), non adeguatamente tagliuzzati (diametro in media non superiore a 5 millimetri nei più piccoli e 1 cm nei più grandi), in particolare quando lisci, rotondi (gli acini d'uva), o cilindrici (pezzi di wurstel). E comunque evitare che possano essere messi in bocca cibi con ossicini (ossicini di pollo), caramelle (particolarmente se morbide), gomme da masticare, giocattoli o pezzi di giocattoli, monete o batterie a bottone.

      I genitori e i familiari devono riconoscere immediatamente i segni della ostruzione severa delle vie aeree e dell'arresto cardiaco ad essa conseguente: il bambino non piange (quando molto piccolo), non emette suoni (non parla, non tossisce), cambia improvvisamente colore (il volto e le labbra diventano cianotiche, ossia di colore viola, grigio), perde rapidamente coscienza e smette di respirare (torace immobile). In questi casi, chiamare il 118 diventa una priorità assoluta potenzialmente salvavita. Il telefono di chi chiama deve essere messo in modalità viva voce e deve rimanere in contatto con gli operatori durante tutto il tempo che precede l'arrivo dei soccorsi.

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  38. Anonimo27/5/18

    Mai scuotere bimbi

    1) Cos'è la "Shaken Baby Syndrome"? Il bambino viene scosso violentemente per reazione al suo pianto inconsolabile, con conseguente trauma sull'encefalo e successive sequele neurologiche. Nei primi mesi di vita, infatti, i muscoli cervicali del collo sono ancora deboli e non riescono a sostenere la testa; se un bambino viene scosso con forza, il cervello si muove liberamente all'interno del cranio, provocando ecchimosi, gonfiore e sanguinamento dei tessuti.

    2) A che età si manifesta il picco di incidenza? Tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita.

    3) Quali sono i fattori scatenanti? Scuotere il bambino, in genere, è la risposta ad un pianto "inconsolabile". Gli adulti sentendosi impotenti, possono attivare dei comportamenti inappropriati. Secondo i dati resi noti dalla Società italiana di neonatologia i principali fattori "di rischio" che potrebbero aumentare la probabilità sono: famiglia mono-genitoriale, età materna inferiore ai 18 anni, basso livello di istruzione, uso di alcool o sostanze stupefacenti, disoccupazione, episodi di violenza in ambito familiare e disagio sociale

    4) Quando e perché scuotere un bambino diventa pericoloso? Dalle "confessioni" dei responsabili si evince che in genere il bambino viene scosso energicamente circa 3-4 volte al secondo per 4-20 secondi

    5) Quali sono i principali segnali che dovrebbero accendere un 'campanello d'allarme'? Vomito, inappetenza, difficoltà di suzione o deglutizione, estrema irritabilità, letargia, assenza di sorrisi o di vocalizzi, rigidità o cattiva postura, difficoltà respiratorie, aumento della circonferenza cranica disarmonico rispetto a peso e altezza, difficile controllo del capo, frequenti e lamentosi pianti e, nei casi più gravi, convulsioni e alterazioni della coscienza, fino all'arresto cardiorespiratorio

    6) Quali danni può provocare lo scuotimento violento? I danni di tipo neuro- psicologico possono manifestarsi, nei primi mesi di vita, sia da un punto vista motorio che del linguaggio. Le conseguenze più gravi riguardano: disturbi dell'apprendimento, dell'attenzione, della memoria e del linguaggio, disabilità fisiche, danni alla vista o cecità, disabilità uditive, paralisi cerebrale, epilessia, ritardo psicomotorio e ritardo mentale. Si stima che solo nel 15% dei casi non ci siano ripercussioni sulla salute del bimbo.

    7) Possono esserci conseguenze anche psicologiche? Si, dando vita a problematiche relative allo sviluppo psico-motorio ma anche a disturbi comportamentali

    8) La Shaken Baby Syndrome può essere causa di morte? Può portare anche al coma o alla morte fino in 1/4 dei casi diagnosticati.

    9) Quali comportamenti i genitori dovrebbero assolutamente evitare? Qualunque sia il motivo del pianto, non bisogna mai scuotere il bambino per calmarlo. Ma ad esempio cullarlo nella carrozzina, fargli fare un giro in macchina, un bagnetto rilassante. Se il pianto non si ferma e diventa esasperante, la cosa migliore da fare, se non si riesce più a gestire, è lasciare il bambino in un posto sicuro e allontanarsi fino a quando non si è riacquistato un certo equilibrio. O chiedere aiuto ad altri membri della famiglia e, nei casi più importanti, lasciare che un medico visiti il bambino

    10) Com'è possibile prevenire? Attraverso corsi di formazione e un piano di sostegno/intervento di sollievo per i genitori in difficoltà.

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  39. Anonimo16/6/18

    Niente smartphone e tablet prima dei 2 anni
    No a smartphone e tablet prima dei due anni, durante i pasti e prima di andare a dormire. Limitarne l'uso a massimo un'ora al giorno nei bambini tra i 2 e i 5 anni e al massimo due ore al giorno per quelli tra i 5 e gli 8 anni.

    In Italia 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni sanno usare il cellulare dei genitori. E mamma e papà sono troppo spesso permissivi: il 30% dei genitori usa lo smartphone per distrarli o calmarli già durante il primo anno di vita, il 70% al secondo anno. Il documento sconsiglia, inoltre, programmi con contenuti violenti e soprattutto no al cellulare "pacificatore".

    "Nessuna criminalizzazione delle tecnologie digitali. Ma come pediatri che hanno a cuore la salute psicofisica dei bambini non possiamo trascurare i rischi documentati di un'esposizione precoce e prolungata a smartphone e tablet", spiega il presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Villani.
    Numerose sono le evidenze scientifiche sulle interazioni con lo sviluppo neuro-cognitivo, il sonno, la vista, l'udito, le funzioni metaboliche, le relazioni genitori-figli.

    "E' importante - aggiunge Elena Bozzola, segretaria nazionale Sip - porre ai bambini dei limiti e trovare dei modi alternativi per intrattenerli e calmarli. I genitori dovrebbero dare il buon esempio, limitando l'utilizzo dei device perché i bambini sono grandi imitatori".

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    1. Anonimo31/7/23

      Il Decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi risponde quindi a molti degli interrogativi più comuni, suggerendo un approccio consapevole:
      1) Niente schermi sotto i 18 mesi: per i bambini al di sotto dei 18 mesi è importante evitare gli schermi e incoraggiare al gioco fisico e l'esplorazione del mondo reale.
      2) Tra i 2 e i 6 anni: si può concedere un'ora al giorno, preferibilmente frazionata in 2 o più periodi di 20-30 minuti, per esplorare in modo creativo ed educativo le risorse digitali.
      3) Dai 6 anni in su: limitare ma non vietare, va stabilito un limite massimo di 2 ore al giorno di utilizzo, in modo da bilanciare il tempo online con lo sport, la lettura o lo studio.
      4) Una notte di sonno: va scoraggiato l'uso dei dispositivi digitali un'ora prima di andare a letto, per garantire un riposo sereno e di qualità.
      5) Lo smartphone non è un calmante: i dispositivi sono spesso utilizzati per tranquillizzare capricci o nervosismo; bisogna invece preferire alternative per gestire le emozioni, come gioco all'aperto o il disegno.
      6) Momenti preziosi in famiglia: dedicare i pasti e i momenti trascorsi in famiglia a conversazioni e attività condivise, evitando l'uso di smartphone e tablet.
      7) La gestione del tempo digitale: utilizzare le funzioni di gestione del tempo fornite dai produttori di smartphone per aiutare i ragazzi a regolare il tempo trascorso sui dispositivi.
      8) Protetti online: insegnare l'importanza di password sicure e di proteggere la loro privacy, ad esempio impostando i profili social in modalità privata e valutando chi li segue online.
      9) Educare alla sicurezza online: i genitori sono modelli per i figli, devono quindi fare attenzione ai dati e ai contenuti condivisi online, mostrando rispetto per la privacy anche dei bambini stessi.
      10) Una comunicazione aperta: mantenere un dialogo costruttivo, a partire da uno sforzo di conoscenza del mondo digitale, educando a un uso critico dei dispositivi.
      (ANSA)

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    2. Anonimo19/10/23

      Pediatri, fino a 9 anni niente Internet e favorire le relazioni
      Un utilizzo controllato, sicuro e consapevole degli strumenti digitali può aiutare i bambini a sviluppare la coordinazione visuo-motoria e a stimolare la creatività e la capacità di problem-solving.
      Ma non prima dei 9 anni, con moderazione e evitando l'utilizzo dei social network: fino a quell'età, infatti, è fondamentale non privarli delle interazioni dirette con i genitori, i coetanei e il mondo che li circonda, indispensabili per un sano sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale.
      Secondo la guida, prima dei 3 anni il bambino ha l'esigenza di costruire i suoi riferimenti spazio-temporali, pertanto è opportuno evitare il più possibile l'utilizzo degli schermi; dai 3 ai 6 anni il bambino ha bisogno di scoprire tutte le sue possibilità sensoriali e manuali, dunque va incoraggiato il gioco con i coetanei, evitando smartphone o tablet personali; dai 6 ai 9 anni è l'età in cui si scoprono le regole del gioco sociale, pertanto è consigliabile disincentivare l'uso di internet; infine, dai 9 ai 12 anni, cioè l'età in cui il ragazzo inizia a rendersi autonomo dai riferimenti familiari, il web può rappresentare un valido strumento per esplorare nuovi contenuti adatti alla sua età, sotto l'occhio attento dei genitori, ma si suggerisce di evitare la partecipazione diretta ai social network. (ANSA)

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    3. Anonimo15/4/25

      Disagi nel neonato se la mamma è distratta dallo smartphone
      Se una mamma che sta giocando con il suo bimbo di pochi mesi viene distratta dallo smartphone, potrebbe provocare "disagi comportamentali" nel neonato.
      I ricercatori hanno osservato 38 diadi (interazioni tra due individui) mamma-bambino a 3-4 mesi dalla nascita in un setting sperimentale strutturato, alternando momenti di gioco libero a brevi interruzioni in cui le madri erano distratte da dispositivi digitali (compilazione di un questionario su smartphone) e non digitali (questionario cartaceo)".
      I risultati parlano chiaro: entrambe le forme di distrazione generano segnali comportamentali di disagio nei neonati.
      Questi risultati suggeriscono che anche brevi interruzioni dell'interazione, come quelle causate dall'uso dello smartphone, possono influenzare la qualità degli scambi affettivi tra genitore e bambino. (ANSA)

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    4. Anonimo30/4/25

      Le attività sugli schermi devono essere vietate per i bambini di meno di sei anni perché ''alterano durevolmente la loro salute e le loro capacità intellettive": questo l'appello lanciato da cinque società di studiosi francesi.
      Per i firmatari, il messaggio attuale delle autorità sanitarie, ''niente schermi prima dei 3 anni'', è ''chiaramente insufficiente e va attualizzato alla luce delle recenti conoscenze''. Diventando ''niente schermo prima dei sei anni''. (ANSA)

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  40. Anonimo22/7/18

    Scottature
    Foille Scottature si usa: in caso di arrossamenti della pelle dovuti ad un'eccessiva e prolungata esposizione al sole (eritemi solari), piccole ustioni, irritazioni sulla pelle da vari agenti chimico-fisici, punture d'insetti; nella medicazione di lesioni superficiali (escoriazioni e abrasioni) e ferite superficiali della pelle.

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    1. Anonimo23/7/18

      Visto che si erano formate delle bolle e si stavano rompendo, il pediatra mi ha chiesto di alternare con una crema antibiotica: Fucidin

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  41. Anonimo5/12/18

    Come Difendersi dall’Inquinamento
    I più piccoli sono più esposti al rischio perché inspirano un volume d’aria maggiore in rapporto al peso corporeo e perché i loro polmoni assorbono con più facilità le sostanze nocive.
    Leggi: Come Difendersi dall’Inquinamento

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  42. Anonimo14/12/18

    IL MAGNESIO E I BAMBINI
    La carenza di magnesio può manifestarsi con un’elevata frequenza durante l’età della crescita. Le sue conseguenze vanno da problemi di formazione dentale e corretta densità ossea a ritardi nel prendere peso e soprattutto altezza.

    Ducroux [1984; N.d.A.] ha osservato, in 842 bambini ritenuti spasmofili, i sintomi seguenti: problemi di sonno (85%), problemi digestivi (63%), tic (56%), facile affaticabilità (43%), crampi muscolari e convulsioni (12%), mal di testa recidivanti (10%), problemi respiratori (8%) e problemi cardiaci funzionali. Tutti questi sintomi sono conosciuti in caso di ipomagnesiemia.

    In effetti il 75% dei bambini trattati con magnesio (0,010 g di ione magnesio per chilo di peso corporeo, eq. a 3,3 g di cloruro di magnesio per un bambino di 40 kg) ha reagito positivamente al trattamento, sebbene il test del magnesio sierico desse valori ridotti solo in 40 su 842.

    Tratto da: Magnesio – Lorenzo Acerra

    Per approfondire leggi: Cloruro di Magnesio.

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  43. Anonimo2/4/19

    I dentini da latte sono una preziosa fonte di cellule staminali che un giorno potrebbero essere utilizzate contro determinate patologie.

    Se verrà confermato dalla scienza, saranno anche indicate le modalità per la corretta conservazione dei dentini.

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    1. Anonimo23/7/23

      Conservateli in una scatola per denti da latte

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  44. Anonimo27/4/19

    Niente schermi fino a 2 anni
    I bambini piccoli, almeno fino a 2 anni, dovrebbero essere tenuti a debita distanza da qualsiasi tipo di schermo che sia di tv, tablet, pc o telefonino.
    Sarebbero infatti particolarmente dannosi per il loro sviluppo fisico e mentale dato che stare inchiodati a guardare cartoni o video su tablet e telefonini impedisce loro di fare giochi più attivi, educativi e utili allo sviluppo cognitivo.
    Anche i più grandicelli, comunque, non dovrebbero mai rimanere esposti passivamente davanti ad uno schermo più di un'ora al giorno.
    Molto importante anche proporre ai bambini giochi movimentati e attività fisiche adatte all'età, facendo così in modo che non diventino pigri e sedentari.

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  45. Anonimo23/6/19

    Integratori Immunostimolanti per Rafforzare le Difese Immunitarie.

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  46. Anonimo24/8/20

    Vivere vicino ad aree verdi rende più intelligenti.
    E’ la conclusione a cui è arrivato un nuovo studio condotto da un team di scienziati dell’Università di Hasselt in Belgio, secondo cui i bambini che crescono in aree urbane più verdi hanno una maggiore intelligenza e livelli inferiori di comportamenti difficili.

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  47. Anonimo28/8/20

    Eumill Gocce Oculari
    Contenenti acqua distillata di camomilla, hamamelis ed euphrasia. Utili per alleviare affaticamento ed arrossamento agli occhi ed alla mucosa oculare.

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  48. Anonimo3/11/20

    Benefici per i bambini (e non solo per loro) a stare il più possibile all’aria aperta e a contatto con la natura:
    - migliora il sistema immunitario
    - rende più intelligenti
    - rende i bambini più felici
    - saranno adulti sani (anche mentalmente)
    - la migliore medicina per una salute di ferro
    - è un toccasana per la mente e il corpo

    Articoli: greenMe

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  49. Anonimo29/10/21

    Aerosolterapia (dosaggi 4-5 anni)
    2 ml di soluzione fisiologica + ½ Budesonide 0,25 mg/ml sospensione da nebulizzare

    Ore 8-15-22 per 7 giorni
    Bastano 5 minuti

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    Risposte
    1. un ottimo apperecchio nebulizzatore è quello della "nebula"

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    2. Anonimo3/2/23

      Chiedere se può farlo con Fluimucil Soluzione per nebulizzatore oppure senza aerosol, usando semplicemente Fluimucil Sciroppo mucolitico 100mg/5ml (non deve essere somministrato nei bambini di età inferiore ai 2 anni)

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  50. Anonimo10/12/21

    La malattia mano-piede-bocca
    Il pediatra ha prescritto:
    - Kalivir sciroppo: Integratore alimentare utile nel trattamento delle affezioni del tratto respiratorio. 5 ml 3 volte al giorno per una settimana.
    - Alovex spray orale: per le lesioni della bocca. 2-3 spruzzi alla gola 3 volte al giorno per una settimana.

    Siccome le piccole ulcere che si formano sono molto dolorose, aveva consigliato se necessario anche la Tachipirina.

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  51. Il nostro pediatra, di cui ci fidiamo tantissimo, prescrive spesso prodotti della Perla Pharma:
    https://www.perlapharma.it/prodotti

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  52. Integratore alimentare a base di pappa reale:
    PERLAVIT energy

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  53. Vomito: PERLAVOMIT gocce

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  54. Anonimo14/1/22

    Infezioni dell'occhio
    Mitobrin - Collirio
    Iridium baby (per la pulizia)

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  55. Anonimo14/1/22

    Decongestionante e antisettico nasale
    Argotone 0-12
    Pedianasal soluzione isotonica

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  56. Lichtena DermAD
    una crema per la pelle a tendenza atopica del viso soggetta a eritema, prurito, desquamazione e secchezza, di adulti e bambini dai 3 mesi in su.
    Sono proprio i bambini, specialmente i più piccoli, a manifestare i segni della pelle a tendenza atopica sul viso e, in particolar modo, sulle guance.

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  57. Integratori
    • Vitamina D e Luteina
    Per il 1° anno di vita: Sterilvit D Lutein

    • Ferro
    Tra 6 e 12 mesi: Perla Fer Gocce (1 goccia ogni kg di peso)

    • Vitamina D (oltre 1° anno)
    L’assunzione di vitamina D è raccomandata anche dopo i primi anni di vita per tutto il periodo di crescita, adolescenza inclusa, in particolare nei mesi invernali: Ditrevit 1000 5,5ml
    (Interrompere d'estate)

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  58. Anonimo14/5/22

    Il concetto di famiglia si forma già nei primi mesi di vita e si consolida nel corso degli anni nei bambini.

    L’idea della famiglia, come piccola comunità solidale, è da insegnare soprattutto con il buon esempio, per far crescere in maniera armoniosa i propri figli.

    Fin da bambini la famiglia dovrebbe essere vista come una squadra, cioè un gruppo di persone che collaborano per raggiungere degli obiettivi, che si spronano a vicenda, che si rallegrano insieme dei successi ed affrontano insieme i disagi. Alcune azioni quotidiane possono aiutare il senso di squadra in una famiglia, come apparecchiare la tavola tutti insieme, ognuno per le proprie capacità, mettere in ordine i giochi in casa, sistemare il proprio letto, oppure giocare un’ora a pallone.

    C’è anche un’altra abitudine che, consolidata in famiglia, può aiutare a fare squadra: il momento di spazzolare i dentini. Spesso le mamme credono che i bambini siano troppo piccoli per iniziare a farlo; invece, i denti andrebbero spazzolati sin dalla primissima infanzia, appena spuntano nella bocca. Quale occasione migliore che farlo insieme! impiegare del tempo insieme ai piccoli lavando i propri denti e aiutando loro a farlo, può diventare un momento di aggregazione, di gioco, ma soprattutto è utile per mostrare un esempio da imitare. Fare squadra per l’igiene orale, è un ottimo modo per superare la noia iniziale, per associare un gesto utilissimo al gioco e alla condivisione con mamma e papà. Ci sono inoltre piccoli trucchi che possono migliorare il senso di appartenenza alla squadra.

    Possiamo utilizzare le clessidre colorate da far girare ai nostri piccoli e giocare ad un gioco “strano” nel quale per vincere non bisogna finire tanto presto, mai prima della polverina colorata! Per migliorare la capacità di pulire bene i denti, a adulti e bambini può essere a volte consigliato l’impiego di rivelatori di placca. Questi sono dei coloranti atossici che in pasticche da sciogliere o in gel, aiutano a riconoscere su denti le zone non ancora pulite, colorandole con diverse tonalità.

    I bambini possono essere aiutati a “vincere” un gioco in cui i mostri colorati devono andare via, e un po' di sana competizione tra i bambini a volte è l’ideale per rendere più entusiasmante il compito. Questo sistema aiuta a non saltare nessun dente e a concentrarsi di più nelle zone più difficili da pulire. Molti studi mostrano come la manualità necessaria ai bambini per spazzolare i denti si acquisisca lentamente e l’aiuto del genitore in queste fasi è molto importante, determinante sotto i 5 anni. Successivamente le capacità dei bambini migliorano e aumenta anche l’efficacia nella rimozione della placca. La supervisione del genitore, “allenatore della squadra”, resta tuttavia necessaria.

    La corretta igiene orale (la nostra migliore arma di prevenzione!) resta un momento fondamentale per preservare la salute dei denti e delle gengive e impararlo da piccoli è davvero molto utile.
    [CONTINUA]

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  59. Anonimo14/5/22

    Oltre agli aspetti domiciliari, non dovrebbe essere trascurato il controllo dall’odontoiatra. La prima visita del bambino può avvenire entro il secondo anno di età: servirà a controllare lo sviluppo regolare dei dentini e la crescita armonica della bocca e a dare i giusti consigli di igiene orale ai genitori. Anche questa circostanza può diventare un momento di condivisione, utile per “fare famiglia”, vivendolo insieme con serenità ed entusiasmo da trasmettere ai piccoli. Solo in questo modo si potrà creare nel bambino un rapporto di fiducia e collaborazione con l’odontoiatra per assicurare un futuro più sano e senza immotivati timori.

    Ultimo aspetto, ma non per importanza, i genitori dovrebbero consolidare degli esempi di alimentazione sana, per mantenere il peso nella norma, fornire i nutrienti giusti e limitare l’assunzione di cibi o bevande zuccherate che favoriscono la carie. Delle corrette abitudini alimentari, condivise dall’intera famiglia, sono certamente un aiuto per fare squadra e vincere in salute.

    Il concetto di squadra/famiglia, che può sembrare naturale adottare per andare insieme a fare una passeggiata o a fare spese, può essere applicato con piccoli trucchi anche all’igiene orale, alla visita odontoiatrica, all’alimentazione, in questo modo inducendo un’abitudine e creando un automatismo nei bambini ma anche “costringendo” gli adulti a consolidare dei corretti comportamenti e a porvi maggiore attenzione, con l’obiettivo di dare l’esempio a tutta la squadra!
    (ANSA)

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  60. Anonimo20/6/23

    E' quasi raddoppiata negli ultimi 15 anni la percentuale dei bambini (+91,5%) sotto i sei anni di età che ingeriscono corpi estranei, soprattutto monete (62%), magneti dei giocattoli, micropile al litio (7%), oppure sostanze caustiche come detersivi e prodotti per la pulizia della casa (30%). (ANSA)

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    1. Anonimo16/11/24

      Ad essere più spesso ingeriti dai bambini sono soprattutto monete, chiodi, pile, oggetti che scintillano come i gioielli.
      Nel 10-20% di questi incidenti possono esserci conseguenze anche mortali. Il tasso di ingestione dei corpi estranei o sostanze caustiche è aumentato in 15 anni del 91.5% ed è quasi raddoppiato sotto i 6 anni di età (ANSA)

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  61. Anonimo19/1/24

    Tosse
    Grintuss Pediatric sciroppo è indicato per il trattamento della tosse, sia secca che grassa, di bambini a partire da 1 anno di età.
    Si consiglia l’assunzione di un cucchiaino raso di prodotto (5 ml) per i bambini da 1 a 6 anni e di due cucchiaini rasi dai 6 anni in poi, da due a quattro volte al giorno, effettuando l’ultima somministrazione prima di coricarsi.
    Agitare prima dell’uso.

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  62. Anonimo3/2/24

    Stomatite Erpetica
    Il responsabile dell'insorgenza della stomatite erpetica è il medesimo virus dell'herpes labiale, ossia l'Herpes simplex.
    La pediatra disse che essendo la prima volta che la bimba ha preso l’herpes, ha coinvolto altre parti: interno bocca, gengive…
    - Aciclovir sciroppo: 2,5 ml, 4 volte al giorno (ore 8-12-16-20) per 7 giorni
    - Alovex spray orale: per le lesioni della bocca. 2-3 spruzzi alla gola 3 volte al giorno per una settimana.

    Siccome le piccole ulcere che si formano sono molto dolorose, aveva consigliato se necessario anche la Tachipirina.

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  63. Anonimo15/3/24

    Creata l'app "oculista" per fare le diagnosi a bimbi molto piccoli
    Sviluppata e testata con successo una app basata sull'intelligenza artificiale - Apollo Infant Sight (AIS) - che aiuta medici e genitori a diagnosticare precocemente disturbi della vista in bimbi piccoli anche sotto i 2 anni, distinguendo con precisione tra 16 diversi disturbi oftalmici solo attraverso lo studio dello sguardo del bambino. (ANSA)

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  64. Anonimo17/9/24

    Antibiotico per uso topico
    Dubine crema
    3 volte al giorno per 7 giorni

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  65. Anonimo26/11/24

    Formistin gocce orali
    È un medicinale antiallergico appartenente alla categoria degli antistaminici.
    È utilizzato nei bambini a partire da 2 anni di età.

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  66. Anonimo13/3/25

    "Il russare nei bambini è solo un fastidio" → Falso!
    Russare più di tre volte a settimana per almeno tre mesi è una patologia da non sottovalutare. Può essere anche il segnale di apnee ostruttive del sonno, un disturbo che va monitorato perché può aumentare il rischio di malattie cardiache, comportamentali e di accrescimento. (ANSA)

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