Cerca aiuto presso amici - interagisci con gli amici Gli amici sono davvero “terapeutici” Perciò ti consiglio di leggere questo post: Farsi tanti Amici per essere Felici
La tristezza, al contrario di quello che possiamo pensare, non è un sentimento che va represso, perché, come tutto ciò che "esiste" in natura, ha un preciso scopo d'essere. La tristezza è il modo attraverso il quale il nostro cervello accetta ed elabora il dolore in modo che non continui a fare male e che un po' alla volta si attenui. Se questo non si verificasse il dolore verrebbe elaborato in altro modo, magari in forma più pericolosa, come ad esempio la rabbia o la violenza, e sarebbe molto peggio.
Quindi, il primo passo per approcciare in modo corretto la tristezza è proprio questo, cioè non rinnegarla cercando di ripetere a noi stessi che va tutto bene, perché altrimenti il dolore si manifesterà in altre pericolose forme.
La tristezza influisce negativamente sul nostro comportamento e ci rende poco produttivi, scorbutici, riduce il nostro appetito e spesso non ci lascia dormire la notte. Tutto questo, se si protrae nel tempo, è altamente debilitante, sia da punto di vista mentale che fisico, per cui va fermato.
Il metodo principe per ritornare a sorridere è quello di spezzare, almeno temporaneamente e a più intervalli, questa catena di negatività, lasciando che ci sia spazio per un po' di serenità. Saranno proprio questi piccoli raggi di felicità, in seguito, ad aiutarci a trovare la forza di compiere quelle azioni che servono per cambiare le cose, affrontare la realtà e ristabilire l'armonia nella nostra vita.
Visto che la tristezza è uno stato d'animo che nasce da un pensiero costante, tipicamente indotto da accadimenti recenti (come quelli degli esempio elencati), appena ci accorgiamo che stiamo nuovamente pensando a qualcosa di negativo, chiudiamo gli occhi e focalizziamoci immediatamente su un pensiero positivo.
Ognuno di noi ha un'idea, un traguardo, un posto o anche un ricordo di qualcosa che lo rende felice, allora forziamo il pensiero in quella direzione e cerchiamo di esplorare più dettagli o ricordi possibili: la forma delle nuvole, i volti delle persone, proviamo addirittura a sentire gli odori, le voci, il caldo o il freddo. Più spingeremo la mente verso dettagli precisi più si allontaneranno i ricordi negativi e con essi la tristezza.
Anche tenersi occupati in modo "reale" e non solo "mentale" è un ottimo metodo per non essere tristi; anche se non ne abbiamo voglia, sforziamoci di avviare un'attività di qualche tipo, magari legata ad un nostro hobby.
Un'altra strategia molto efficace per allontanare la tristezza è quello di fare in modo che il nostro corpo produca endorfine, che sono particolari sostanze il cui rilascio è governato dal cervello, e servono per combattere il dolore e la fatica. Queste sostanze, una volta in circolo, donano una sensazione di euforia. Ci sono alcuni metodi per indurre la produzione di endorfine, i più semplici da approcciare sono: • Mangiare cioccolato, cibo piccante o bere un bicchiere di vino a stomaco vuoto • Fare esercizio fisico (ad esempio andare a correre) • Ridere di gusto (ad esempio guardando un film comico) • Suonare o ascoltare musica [CONTINUA]
Tuttavia ricordiamo che questo è solamente il 50% del lavoro ed ha il solo scopo di evitare di sprecare tempo in uno stato di tristezza che più dura più fagocita le nostre energie.
L'altro 50% del lavoro lo si compie agendo concretamente per "aggiustare" le situazioni o porre le basi perché non si verifichino nuovamente i fatti spiacevoli che ci hanno reso tristi. In parole povere, quanto fatto fino a questo momento è servito solo ad evitare i "perché": "Perché le cose sono andate in un certo modo", "Perché non ho fatto così o colà", "Perché è capitato proprio a me", "Perché la vita è così ingiusta" ecc.… il cervello si nutre di "perché" ma il vero problema è che i "perché" rischiano di tormentarci, saturando la mente e non lasciando spazio alle soluzioni. Ne ho già parlato molte volte e anche in questo caso vale la pena ricordare che le soluzioni si trovano smettendo di chiedersi "perché" e incominciando ad utilizzare i "come": "Come risolvo la situazione", "Come evitare di compiere ancora lo stesso errore", "Come riavvicinarmi ad una persona", "Come cambiare me stesso".
Ricordiamoci che è solo attraverso azioni concrete che si risolvono i problemi e si sconfigge la tristezza, passare il tempo a lamentarsi non cambia di una virgola la nostra situazione.
Infine, ricordiamoci però che la tristezza è parte di noi ed è un sentimento che può essere sfruttato anche in modo positivo.
Tratto da: http://www.smetteredilavorare.it/2017/03/sono-triste-ecco-come-tornare-sorridente.html
Ascolta la tua musica preferita
RispondiEliminaLeggi Frasi Motivazionali
RispondiEliminaGuarda un film che ti piace.
RispondiEliminaQualche suggerimento puoi trovarlo su: Un Film che ritieni davvero bello
...o meglio ancora un film divertente
EliminaLeggi questo interessantissimo post:
RispondiEliminaDivertirsi da Soli
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RispondiEliminaVai su: Divertirsi in Famiglia
EliminaCerca aiuto presso amici - interagisci con gli amici
RispondiEliminaGli amici sono davvero “terapeutici”
Perciò ti consiglio di leggere questo post: Farsi tanti Amici per essere Felici
Leggi: Felicità e Ottimismo
RispondiEliminaDivertiti con qualche barzelletta
RispondiEliminaDistraiti… dedicati ad attività piacevoli
RispondiEliminaDedicati all'autoproduzione
EliminaLeggi: La “Medicina” per il Buon Umore
RispondiEliminaLeggi:
RispondiElimina- Divertirsi senza Spendere Soldi
- Divertirsi Spendendo Soldi
Leggi: Consigli contro la Rabbia (Ira)
RispondiEliminaFai un bagno caldo...
RispondiEliminaProva la meditazione… o altre tecniche di rilassamento
RispondiEliminaSe ti capita spesso di essere triste, ti consiglio di fare sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
RispondiEliminaNei post della categoria benessere psicologico, puoi trovare tutti i consigli preventivi e risolutivi per risolvere il problema.
RispondiEliminaMeglio ancora se fai un percorso completo:
Percorso YouFunny: rotta per il Benessere e il Divertimento
Pregate...
RispondiElimina"Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste,
"In verità vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato"
Completa un lavoro in sospeso
RispondiEliminacucina qualcosa... magari che ti piace!
RispondiEliminaVai a fare una passeggiata fuori
RispondiEliminaFai un pasto con qualcuno
RispondiEliminaGioca con un animale (o due)
RispondiEliminaGuarda un film divertente
RispondiEliminaLa tristezza, al contrario di quello che possiamo pensare, non è un sentimento che va represso, perché, come tutto ciò che "esiste" in natura, ha un preciso scopo d'essere. La tristezza è il modo attraverso il quale il nostro cervello accetta ed elabora il dolore in modo che non continui a fare male e che un po' alla volta si attenui. Se questo non si verificasse il dolore verrebbe elaborato in altro modo, magari in forma più pericolosa, come ad esempio la rabbia o la violenza, e sarebbe molto peggio.
RispondiEliminaQuindi, il primo passo per approcciare in modo corretto la tristezza è proprio questo, cioè non rinnegarla cercando di ripetere a noi stessi che va tutto bene, perché altrimenti il dolore si manifesterà in altre pericolose forme.
La tristezza influisce negativamente sul nostro comportamento e ci rende poco produttivi, scorbutici, riduce il nostro appetito e spesso non ci lascia dormire la notte. Tutto questo, se si protrae nel tempo, è altamente debilitante, sia da punto di vista mentale che fisico, per cui va fermato.
Il metodo principe per ritornare a sorridere è quello di spezzare, almeno temporaneamente e a più intervalli, questa catena di negatività, lasciando che ci sia spazio per un po' di serenità. Saranno proprio questi piccoli raggi di felicità, in seguito, ad aiutarci a trovare la forza di compiere quelle azioni che servono per cambiare le cose, affrontare la realtà e ristabilire l'armonia nella nostra vita.
Visto che la tristezza è uno stato d'animo che nasce da un pensiero costante, tipicamente indotto da accadimenti recenti (come quelli degli esempio elencati), appena ci accorgiamo che stiamo nuovamente pensando a qualcosa di negativo, chiudiamo gli occhi e focalizziamoci immediatamente su un pensiero positivo.
Ognuno di noi ha un'idea, un traguardo, un posto o anche un ricordo di qualcosa che lo rende felice, allora forziamo il pensiero in quella direzione e cerchiamo di esplorare più dettagli o ricordi possibili: la forma delle nuvole, i volti delle persone, proviamo addirittura a sentire gli odori, le voci, il caldo o il freddo. Più spingeremo la mente verso dettagli precisi più si allontaneranno i ricordi negativi e con essi la tristezza.
Anche tenersi occupati in modo "reale" e non solo "mentale" è un ottimo metodo per non essere tristi; anche se non ne abbiamo voglia, sforziamoci di avviare un'attività di qualche tipo, magari legata ad un nostro hobby.
Un'altra strategia molto efficace per allontanare la tristezza è quello di fare in modo che il nostro corpo produca endorfine, che sono particolari sostanze il cui rilascio è governato dal cervello, e servono per combattere il dolore e la fatica. Queste sostanze, una volta in circolo, donano una sensazione di euforia. Ci sono alcuni metodi per indurre la produzione di endorfine, i più semplici da approcciare sono:
• Mangiare cioccolato, cibo piccante o bere un bicchiere di vino a stomaco vuoto
• Fare esercizio fisico (ad esempio andare a correre)
• Ridere di gusto (ad esempio guardando un film comico)
• Suonare o ascoltare musica
[CONTINUA]
Tuttavia ricordiamo che questo è solamente il 50% del lavoro ed ha il solo scopo di evitare di sprecare tempo in uno stato di tristezza che più dura più fagocita le nostre energie.
RispondiEliminaL'altro 50% del lavoro lo si compie agendo concretamente per "aggiustare" le situazioni o porre le basi perché non si verifichino nuovamente i fatti spiacevoli che ci hanno reso tristi. In parole povere, quanto fatto fino a questo momento è servito solo ad evitare i "perché": "Perché le cose sono andate in un certo modo", "Perché non ho fatto così o colà", "Perché è capitato proprio a me", "Perché la vita è così ingiusta" ecc.… il cervello si nutre di "perché" ma il vero problema è che i "perché" rischiano di tormentarci, saturando la mente e non lasciando spazio alle soluzioni. Ne ho già parlato molte volte e anche in questo caso vale la pena ricordare che le soluzioni si trovano smettendo di chiedersi "perché" e incominciando ad utilizzare i "come": "Come risolvo la situazione", "Come evitare di compiere ancora lo stesso errore", "Come riavvicinarmi ad una persona", "Come cambiare me stesso".
Ricordiamoci che è solo attraverso azioni concrete che si risolvono i problemi e si sconfigge la tristezza, passare il tempo a lamentarsi non cambia di una virgola la nostra situazione.
Infine, ricordiamoci però che la tristezza è parte di noi ed è un sentimento che può essere sfruttato anche in modo positivo.
Tratto da: http://www.smetteredilavorare.it/2017/03/sono-triste-ecco-come-tornare-sorridente.html
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RispondiEliminaconcedersi qualche sfizio a tavola
RispondiEliminaLa tristezza può essere anche uno stimolo per fare qualcosa
RispondiElimina(Film: Immaturi)