Consigli contro le Fobie

Suggerisci in questo post i tuoi consigli contro le Fobie.

“Il termine fobia indica un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto, ma che non rappresenta un reale pericolo per la persona.” Wikipedia

NB: Questo post è solo un’informativa. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici (in questo caso uno Psicoterapeuta) e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Magari qualche consiglio presente tra i commenti potrà essere integrato alla terapia ufficiale, sotto la propria responsabilità.

NB2: Suggerisci solo consigli che hai provato diverse volte e hanno funzionato efficacemente. E’ vietato indicare farmaci.

8 commenti:

  1. Anonimo11/1/15

    Bisogna ricercare l'origine della fobia. Una della possibili cause per cui una fobia specifica insorge è che la persona abbia avuto nella sua infanzia un’esperienza traumatica, a cui dopo associa l’elemento che è causa della paura. L’associazione può essere diretta o indiretta. È diretta quando è stato quel elemento la causa medesima che porta alla fobia, per esempio, un bambino che è stato graffiato da un gatto e, conseguenza di ciò, il bambino cresce e diventa un uomo con ailurofobia (fobia dei gatti). Per contro, è un’associazione indiretta quando la paura appare spostata: ad esempio il caso di una giovane che, essendo stata vittima di abusi sessuali da bambina, aveva sviluppato una curiosa fobia verso i cetriolini.

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  2. Anonimo11/1/15

    Le fobie sono tra i più diffusi disturbi d'ansia.
    Applica tutti i consigli contro l'ansia.

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  3. Anonimo13/1/15

    Una persona fobica tende ad evitare l’oggetto fobico.
    Ma questa "fuga" contribuisce a mantenere e ad ingigantire sempre di più la fobia stessa.
    Quindi innanzitutto non bisogna scappare. Bisogna cercare di superare la fobia piano piano. Ad esempio, se hai paura dell’altezza non dovresti cercare di superarla direttamente andando al 5° piano. Inizia dal 1° piano e vedi come riesci a gestirla.

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    1. Anonimo30/8/16

      “L’obiettivo è affrontare intenzionalmente ciò di cui si ha paura. Non solo ti esponi deliberatamente alle tue paure, ma arrivi a desiderare tale esposizione”

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  4. La Desensibilizzazione è un'ottima tecnica per guarire dalle fobie:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Desensibilizzazione_(psicologia)

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  5. Anonimo30/1/16

    *** Esami Diagnostici ***
    Per ogni tipo di patologia, sono del parere di farsi prescrivere dal medico, prima di una terapia, tutti i dovuti esami diagnostici, poiché ritengo siano molto più affidabili dell'opinione di qualunque medico esperto.

    Per la patologia in oggetto ecco i principali esami:
    - MMPI2 (è uno dei più diffusi test per valutare le principali caratteristiche della personalità. Chiedi ad uno psicologo di fartelo fare per avere un risultato immediato dei punti su cui “lavorare” con uno psicoterapeuta: ipocondria, depressione, paranoia, mania, ansia, stress post-traumatico, ossessività, bassa autostima, problemi familiari, problemi di lavoro…)

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  6. Ti consiglio vivamente la lettura del libro:
    Amare ciò che è. 4 domande che possono cambiare la tua vita di Byron Katie

    Un libro per sostituire il dolore con la gioia e il sorriso, trasformare la depressione in leggerezza, ritrovare la libertà, arrivare a comprensioni nuove e profonde sulla vita.

    Ti aiuterà anche a sbarazzarti di ogni genere di paure.

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  7. Anonimo25/2/17

    Esposizione e prevenzione della risposta
    Consiste nel mettere un soggetto in contatto con uno stimolo o situazione che elicita disagio per un lasso di tempo maggiore a quello che il soggetto normalmente tollera.

    Ad esempio, si chiede ad un soggetto che ha tra i suoi sintomi quello di evitare di toccare le maniglie delle porte, di toccare una maniglia e di mantenere il contatto per 2 minuti. La sperimentazione dell’ansia è negli obiettivi della tecnica; il paziente viene però aiutato sia graduando l’esposizione e sia attraverso interventi preventivi che motivano e riducono la minacciosità del contatto.

    La prevenzione della risposta consiste nel bloccare i comportamenti sintomatici normalmente messi in atto dal paziente dopo il contatto con la situazione temuta. Il comportamento viene bloccato per un tempo maggiore rispetto quello in cui il paziente è “naturalmente” capace di procastinare la risposta.

    Riprendendo l’esempio precedente, si chiede al paziente di non lavare le mani dopo aver toccato la maniglia per un’ora.

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