Suggerisci tutto ciò che sai della Terapia Reichiana - Trattamento delle Emozioni Represse.
NB: Questo post è solo un’informativa. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici (in questo caso uno Psicoterapeuta) e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Magari qualche consiglio presente tra i commenti potrà essere integrato alla terapia ufficiale, sotto la propria responsabilità.
NB2: Suggerisci solo consigli che hai provato diverse volte e hanno funzionato efficacemente. E’ vietato indicare farmaci.
Wilhelm Reich osservò che ogni emozione repressa viene bloccata e trattenuta mediante la muscolatura e che esiste uno stretto legame tra l’insieme di queste tensioni, la formazione delle difese e la struttura del carattere.
RispondiEliminaLa terapia Reichiana
Lo sviluppo della terapia Reichiana avviene in tre tappe:
- l’analisi del carattere
- la vegetoterapia
- l’orgonoterapia
Analisi del carattere
RispondiEliminaIl carattere è l’insieme organizzato delle resistenze (tutto ciò che negli atti e nel discorso dell'analizzando, si oppone all'accesso dei contenuti inconsci alla coscienza), che nel suo insieme diventa una specie di armatura, di corazza.
Le difese sono collegate una con l’altra e sono anche stratificate. La funzione è ovviamente quella di proteggere dal dispiacere, dall’angoscia, ma questo comporta una diminuzione anche della vitalità dell’individuo e della sua capacità di provare piacere. Comporta una mancanza di elasticità, di flessibilità, un indurimento. E’ interessante notare che man mano che un organismo invecchia, diventa sempre più rigido. La flessibilità è massima nel neonato e aumenta sempre più, fino ad arrivare alla rigidità totale del cadavere. Quindi rigidità=Morte. Nella situazione infantile, la corazza consente all’individuo di sopravvivere e di adattarsi ad un determinato ambiente, e caratterizza il comportamento in una maniera tipica di reagire.
Quello che è nevrotico è che l’adulto vive in una situazione diversa da quella del bambino, ma continua a non vedere possibilità diverse da quelle che aveva da bambino nel rapporto con i genitori.
Il carattere ha a che fare non tanto con ciò da cui ci difendiamo, ma con il modo in cui ci difendiamo. Questo modo diventa anche il modo in cui reagiamo di fronte ai problemi e alle difficoltà della vita.
Dietro la resistenza si nascondeva la fonte reale di angoscia. Infatti le stesse forze che provvedono alla rimozione sono quelle che forniscono energia alla resistenza, che non è altroché la conservazione della rimozione. E la rimozione ha come oggetto le cose spiacevoli, ovviamente. In particolare Reich fu colpito da un paziente nel quale la diffidenza veniva nascosta da una eccessiva cortesia e una incondizionata approvazione.
Al di sotto spesso c’è proprio il contrario. Non bisognava quindi fidarsi di un apparente transfert positivo, ma mettere a nudo il transfert negativo, cioè questa ostilità e diffidenza.
Al di la di tutti i sintomi e di tutti gli schemi che hanno portato ad una classificazione più o meno psichiatrica delle varie forme di patologia, il problema fondamentale infatti è questa profonda incapacità di amare. Scopo della terapia in fondo quindi è quello di realizzare appunto questa capacità di amare. L’odio per me è anche espressione della patologia umana, come la capacità di amare è espressione di salute e di gioia di vivere. Perché chi coltiva l’odio e sentimenti negativi fa del male prima di tutto a sé stesso, poi agli altri.
E’ inutile interpretare ciò che è rimosso, se prima non si è eliminata la resistenza. Interpretare materiale profondamente rimosso può portare solo ad una comprensione intellettuale del problema. Il paziente prima di tutto deve imparare a “sentire”, a percepire sé stesso, deve entrare in contatto con sé stesso, in un processo che dalla superficie alla fine deve arrivare nel profondo, ma senza saltare strati intermedi. Abbiamo infatti una serie di stratificazioni, che possiamo paragonare a quelle delle varie epoche geologiche. L’inconscio non è tutto uguale; abbiamo delle cose che sono più vicine alla superficie e altre che sono più profonde. Esempio: Il paziente a livello conscio ha fiducia nel terapeuta, stima, collaborazione. Sotto c’è disprezzo e superiorità: non ho bisogno dite. Odio e ribellione. Sotto: Bisogno di affetto, solitudine, dipendenza. Questa stratificazione e articolazione delle resistenze investe l’intera struttura psichica, ed è questa struttura psichica che chiamiamo carattere, che costituisce una vera e propria corazza difensiva. Analizzare le resistenze significa rimettere in contatto il paziente con la sua angoscia e con i sentimenti negativi relativi: paura, rabbia, ostilità anche invidia. Tutto questo può far paura, e spiega appunto la resistenza. Io credo che sia meglio affrontare queste cose e superarle, piuttosto che portarsele dietro tutta la vita.
Il corpo e la Vegetoterapia
RispondiEliminaReich ha sempre sostenuto che non è tanto importante quello che il paziente dice, ma come lo dice. Quindi ha sempre avuto molta attenzione per i messaggi non verbali. Possiamo arrivare al corpo tramite la rimozione o tramite le emozioni.
Ma ci sono almeno altre due cose, che hanno a che fare con la Psiche, la volontà e il sentimento o meglio le emozioni. Queste tre cose sono tutte collegate con il corpo,
Allora quando rimuoviamo qualcosa facciamo in modo di non percepire le nostre emozioni (spiacevoli) . Forse la parola esatta è che blocchiamo le emozioni. Ma emozione significa movimento. Ex movere. Qualcosa si muove dentro di noi e se vogliamo bloccare l’emozione dobbiamo bloccare il movimento.
La psiche, la personalità il carattere e tutto ciò che siamo abituati a considerare psichico non sta solo nella testa, ma anche nel corpo. Blocchiamo anche la volontà, perché la volontà è tutto ciò che è collegato al movimento. Il nostro sistema nervoso non è costituito soltanto dal sistema nervoso centrale, ma anche dal sistema neurovegetativo, o sistema nervoso autonomo, che regola tutto ciò che è involontario. Respiro, circolazione, digestione, ma anche le emozioni.
Però sappiamo bene che ci sono dei movimenti che non facciamo perché sono inibiti e quindi certi muscoli possono essere atrofizzati, contratti, portare a posture poco corrette, ecc.
La rimozione non riguarda solamente un ricordo, un pensiero, una immagine, ma coinvolge anche le emozioni. L’emozione ha a che fare con il movimento, quindi con i muscoli, per non sentire l’emozione blocchiamo i muscoli (e la respirazione) . Se l’individuo vive, e soprattutto se si sviluppa, cioè cresce, in una situazione di stress continuo, la contrazione diventa cronica. Il sistema neurovegetativo è costituito da due polarità, vago e simpatico, che hanno a che fare schematicamente con due tipi di reazioni, e di emozioni:
•Lotta e fuga, contrazione angoscia, paura. Simpatico
•Rilassamento, distensione, apertura, piacere, tenerezza, digestione. Vago
Il momento della contrazione è importante per la vita, quanto quello della distensione, e caratterizza tutti gli organi del nostro corpo: diastole e sistole per il cuore, inspirazione ed espirazione per i polmoni, ecc. Spesso si verifica tuttavia che una situazione di stress prolungato, specie nell’età evolutiva, determina una simpaticotonia cronica, cioè una tendenza alla contrazione. La contrazione ci riporta al blocco del movimento e alla rigidità. Ci porta anche alla paura dell’espansione, la paura di lasciarsi andare, di perdere il controllo, paura dell’orgasmo, paura del piacere. La paura del piacere ci porterebbe a parlare del masochismo, cioè la ricerca del piacere attraverso il dolore; questo può essere psicologico (umiliazione) oppure fisico, che in qualche misura caratterizza tutte le forme di psicopatologia. In realtà il masochista non ha paura del piacere, ma ha paura della catastrofe rappresentata dalla punizione temuta: castrazione. In terapia noi cerchiamo di ripercorrere a rovescio la storia evolutiva del paziente e cominciamo a mobilizzare ciò che è bloccato. Con degli esercizi, che non sono altro che dei movimenti, movimenti che hanno un significato, sono espressivi. Abbiamo elaborato dei movimenti per ogni livello. Reich ha evidenziato 7 livelli che corrispondono quasi totalmente ai 7 chakra. Precisamente i livelli Reichiani sono: occhi, bocca, collo, torace, diaframma, addome, pelvi.
Orgonoterapia
RispondiEliminaIl nostro organismo è permeato da una energia, che si trova poi anche negli altri organismi e anche nel mondo esterno. Chiamò questa energia “orgonica”.
L’orgone viene attirato maggiormente dalle sostanze organiche e riflesso da quelle inorganiche.
L’energia orgonica non obbedisce alla seconda legge della termodinamica, la legge dell’entropia, per cui l’energia tende a livellarsi, ad andare dall’oggetto più carico al meno carico. Per es: il calore tende a disperdersi nell’ambiente, le montagne franano, una costruzione qualsiasi prima o dopo crolla. L’orgone invece tende a concentrarsi sempre di più.
Il blocco non è soltanto un fatto muscolare, ma è anche un fatto energetico. L’energia bloccata diventa energia negativa. L’organismo sano è caratterizzato dalla libera circolazione dell’energia, e viceversa.
Mentre la Vegetoterapia e la Bioenergetica insistono soprattutto su una serie di movimenti che tendono a sbloccare i muscoli contratti ai vari livelli, il Rebirthing (si tratta di un respiro connesso, cioè senza pause e ritenzione del respiro). Secondo i sostenitori del metodo, eliminando le pause si creerebbe una respirazione che carica l'organismo di energia vitale oltre che di ossigeno), che non si richiama a Reich, ma è di fatto una tecnica psicocorporea, utilizza esclusivamente una forma particolarmente intensa e prolungata di respirazione.
Actings
RispondiEliminaNella vegetoterapia ogni acting è funzionale a sciogliere un irrigidimento muscolare specifico relativo ad una specifica fase evolutiva.
Qualche esempio degli esercizi:
esercizi con gli occhi
- Possono essere fatti in modo passivo (I fase) o in modo attivo (II fase). Nel primo caso il paziente segue i movimenti di una lampadina (una piccola pila), tenuta in mano dal terapeuta; nel secondo caso il paziente fa gli stessi movimenti da solo. La fase passiva ha un carattere maggiormente regressivo rispetto a quella attiva. La lampadina (luce e calore) spesso è vissuta come un oggetto buono (seno materno) che può anche diventare minaccioso, per esempio quando si avvicina troppo (madre invasiva).
- Naso cielo. Nella fase attiva il paziente guarda alternativamente la punta del proprio naso e un punto sul soffitto. Nella fase passiva il terapeuta avvicina e allontana alternativamente la lampadina dal naso del paziente. Contatto con sé stessi e con il mondo esterno. Allattamento. Infatti il bambino che allatta guarda alternativamente il seno e gli occhi della madre. Di solito ha un carattere rilassante e rassicurante.
- Rotazione. Muovere gli occhi seguendo il movimento circolare della lampadina o guardando attorno con attenzione. Scoperta del mondo. Meraviglia. In via regressiva fa rivivere le prime esperienze di esplorazione e movimento e relative eventuali paure e conflitti con il genitore, che talvolta inibisce per eccesso di ansia la curiosità del bambino. La mancanza di interessi caratteristica della depressione talvolta è collegata a tale inibizione.
- Tergicristallo. Spostare velocemente lo sguardo da destra a sinistra e viceversa, da soli o seguendo la lampadina. Può essere angoscioso perché collegato a vissuti di paura, diffidenza (guardare di traverso) o anche rabbia e impotenza. Ci riporta al fenomeno della paura dell'estraneo, che, come descrive Spitz, si verifica al nono mese di vita. E' collegato quindi anche allo svezzamento.
esercizi con la bocca
- Pesce. Allungare ritmicamente le labbra e ritirarle. Collegato alla suzione (Assunzione di un liquido attraverso le labbra mediante aspirazione), come il naso cielo.
- Mordere. Mordere un tovagliolo o asciugamano aprendo e chiudendo la bocca. Rabbia e aggressività orale.
- Tenere la bocca aperta. Meraviglia, stupore, apertura.
esercizi con il collo
- Tenere la testa a peso morto fuori dal lettino. Perdere la testa, lasciarsi andare, liberarsi di un troppo rigido self-control (vedi la rigidità del militare sull'attenti, che mette in tensione tutti i muscoli della nuca). Il blocco del collo crea spesso una scissione tra testa e corpo, emotività e razionalità.
- Rotazione del collo a destra e sinistra dicendo no. Autoaffermazione, aggressività, rabbia.
[CONTINUA]
esercizi di respirazione
RispondiElimina- Inspirare ed espirare con la bocca emettendo la vocale A con l'espirazione. Nella respirazione corretta, durante l'inspirazione abbiamo il sollevamento della pancia e successivamente del torace, durante l'espirazione viceversa si abbassa prima il torace e poi la pancia. Spesso verifichiamo che il paziente gonfia la pancia quando espira o ha difficoltà ad attuare una respirazione profonda. L'emissione della voce favorisce l'espressione di quello che il paziente sente in quel momento e ci ricollega al livello preverbale, quando il bambino si esprime comunque con dei suoni.
- Gatto. Inspirare con il naso tenendo la bocca chiusa, espirare con il naso mostrando i denti e portando avanti la mascella inferiore. Esprime aggressività nel senso sano e positivo del termune. Capacità di farsi valere, farsi rispettare, prendersi uno spazio, portare avanti un'idea. Autoaffermazione.
- Rebirthing. La respirazione proposta dal rebirthing è felicemente integrabile nella vegetoterapia. Trattasi di una respirazione profonda e continua (senza intervalli tra inspirazione ed espirazione e viceversa) che può essere prolungata anche oltre un’ora. Non è collegata ad un determinato "livello", ma coinvolge tutto l'organismo.
torace e braccia
- Aprire e chiudere la mani. Dare e avere, fare, agire, costruire.
- Tendere le mani verso l'alto. Apertura, desiderio, andare verso il mondo e verso l'altro.
- Battere i pugni sul lettino, dicendo NO o dicendo IO
bacino e gambe
- Scalciare verso l'alto dicendo NO. Entrambi questi esercizi riguardano la tematica dell'autoaffermazione e della aggressività sana.
Il modo corporeo di ogni individuo è contemporaneamente modo psichico. Per essere più chiaro si può anche dire che la struttura del corpo equivale al nostro come emotivo, affettivo, mentale e comportamentale.
RispondiEliminaIndividuò nel corpo sette livelli, ognuno dei quali integra l’aspetto muscolare, emozionale ed energetico, si può leggere sul corpo la storia dell’individuo ed anche dove la sua energia vitale è maggiormente paralizzata.
Il primo è il livello degli occhi. L’atto del nascere è anche detto vedere la luce. Gli occhi esprimono dunque il primo contatto con la realtà. Spesso all’atto del guardare non corrisponde l’atto del vedere. E’ guardando una persona negli occhi che ci si accorge del livello della sua coscienza, della profondità, della chiarezza e lucidità.
Gli occhi sono un mondo; possono essere spaventati, vuoti, opachi, assenti, impenetrabili, penetranti, inquietanti, luminosi, profondi, attoniti, quieti, sfuggenti, fissi, cattivi, agitati, sognanti, smarriti, accesi, sereni, maliziosi, buoni, attenti. Gli occhi rivelano dunque l’essenza di un uomo, la sua indole e la qualità della relazione con se stessi e con il mondo ed il suo grado di presenza. Noi reichiani diciamo che essere negli occhi significa esserci.
Il secondo è il livello della bocca che comprende le labbra, i denti e la mandibola. Poiché la bocca è collegata alla fase dell’allattamento e poi dello svezzamento questo secondo livello esprime le tematiche orali, quindi il rapporto con l’affettività ed il tema del bisogno e della dipendenza.
Nel livello della bocca c’è la mandibola che ha una grande capacità di serrarsi e di bloccare le emozioni. La mandibola può contenere insieme al mento forti cariche di rabbia imprigionata. Una bocca che non si vuole aprire esprime con chiarezza la sfiducia, il timore di essere invasi, il rifiuto a far entrare chiunque.
Il terzo è il livello del collo che comprende anche l’interno della gola. Naturalmente bisogna sempre avere presente che ogni livello sfuma in quello successivo. Ciò è molto evidente con la gola che è al confine tra il secondo e il terzo. Esprime le tematiche narcisistiche, l’immagine di sé da portare nel mondo, il modo di percepire il proprio io. Andare a testa alta o piegare la testa in realtà sono due atteggiamenti opposti di sé resi possibili dalla postura del collo. Nel collo c’è la rigidità, la paura di lasciarsi andare.
Ma soprattutto c’è la gola. La gola è la saracinesca per bloccare le emozioni che salgono dal cuore. Può diventare una vera barriera che separa la testa dal resto del corpo. Testa e cuore finiscono col non comunicare e nel linguaggio comune si dice soffocare le emozioni.
Il quarto è il livello del torace. Io gli do un’importanza speciale perché c’è il cuore che oltre ad essere l’organo che pompa la vita è anche la porta d’ingresso della nostra identità essenziale. Ci sono anche le spalle su cui si potrebbe scrivere un libro. Il tema del masochismo, della sopportazione, della paura e della rabbia serrate tra le scapole, le spalle curve, rassegnate, sottomesse oppure che possono sostenere qualsiasi peso. C’è il tema del respiro…. Ci sono i polmoni e quindi c’è il rapporto con l’energia vitale. Il torace può essere gonfio, incapace di arrendersi nell’espirazione. Può essere scarico, depresso, con poca energia ed incapace di inspirare, di prendere, di riempirsi. Nel cuore ci sono emozioni profondissime da esplorare, tenute ingabbiate, negate o ibernate. Questo livello comprende inoltre le braccia e le mani; accenniamo quindi al tema del toccare, accarezzare, prendere, lasciare….
Il quinto è il livello del diaframma. Da esso dipende tutta la respirazione, è proprio bloccando il respiro che ogni emozione può essere controllata e repressa. Il diaframma è la principale saracinesca che può spezzare il corpo in due, separando la parte istintuale dal cuore, imprigionando con l’aiuto della gola ogni impulso, ogni sentimento, ogni intensità ed ogni piacere. Il blocco del diaframma, che ognuno di noi ha nella nostra cultura, chi più e chi meno, impedisce anche di far arrivare energia ai genitali, diminuendo l’energia sessuale. Il diaframma sancisce il rapporto con l’energia vitale e con la nostra vitalità.
RispondiEliminaIl sesto è il livello della pancia. Anche qui c’è un mondo di emozioni viscerali ed inoltre ci sono tanti organi raggruppati, dalla milza, al fegato, al pancreas, allo stomaco. Pochi ormai sanno sentire con la pancia. C’è il tema della digestione, di come il cibo viene assimilato, il tema dell’ansia. Nella pancia c’è l’ombelico a cui nella fase intrauterina era collegato il cordone ombelicale. C’è il tema della nausea, del rigetto, della disperazione profonda, fino al punto di sentire nella pancia un buco, una voragine. Faccio solo degli accenni di sfuggita perché ci vorrebbero tante pagine per parlarne.
Il settimo è il livello del bacino che ovviamente comprende gambe e piedi ed i genitali. L’intensità del nostro piacere dipende molto dalla quantità e dall’intensità di energia libidica che si scarica attraverso i genitali. Il blocco del bacino e delle pelvi limita ed a volte impedisce questa scarica, insieme naturalmente al blocco degli altri livelli.
Nelle gambe c’è poi il tema del radicamento, della fiducia o sfiducia nella vita, della solidità, del contatto con la terra, dell’equilibrio.
Lo strumento più efficace per favorire questa coerenza è la meditazione, ovvero quel processo di ascolto silenzioso di sé che non focalizza l’attenzione su un punto specifico ma che sviluppa uno sguardo di campo. Il sistema vivente che si autopercepisce nell’unità della sua complessità è cosciente di sé.
Il filo conduttore di tutto il lavoro è l’attenzione e la consapevolezza del respiro. La presenza nel respiro è il tramite fondamentale con l’esperienza dell’esserci e del sentire la vita.
L’attenzione su una parte specifica del corpo la fa esistere e consente di approfondire e di esplorare la sensazione di essa. Il respiro si aggiunge all’attenzione e diventa uno strumento potente per sbloccare le emozioni imprigionate nel corpo.
La combinazione quindi di movimento corporeo, attenzione e respirazione sono una miscela particolarmente efficace per attivare i processi di sblocco energetico ed emozionale.