Suggerisci tutto ciò che sai del Trattamento dei Traumi Psicologici - Psicotraumatologia.
NB: Questo post è solo un’informativa. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici (in questo caso uno Psicoterapeuta) e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Magari qualche consiglio presente tra i commenti potrà essere integrato alla terapia ufficiale, sotto la propria responsabilità.
NB2: Suggerisci solo consigli che hai provato diverse volte e hanno funzionato efficacemente. E’ vietato indicare farmaci.
EMDR è la sigla per Eyes Movement Desensitization and Reprocessing, traducibile con “desensibilizzazione e ristrutturazione attraverso il movimento degli occhi”. E’ una tecnica psicoterapeutica che serve a far rielaborare eventi più o meno traumatici (è stato usato in primo luogo per il Disturbo da stress post-traumatico), ma anche altri eventi negativi.
RispondiEliminaLa seduta avviene così: la persona è invitata a ripensare l’evento traumatico, il fatto che l’angustia, e intanto a focalizzare l’attenzione sui sintomi percettivi, concentrandosi sulle sensazioni fisiche che possono essere tachicardia, un groppo allo stomaco, un formicolio delle gambe o delle braccia. Nello stesso tempo, ai fini di quella che è chiamata “stimolazione bi-emisferica”, lo psicoterapeuta farà oscillare a destra e a sinistra due dita di una mano all’altezza degli occhi del paziente chiedendo al paziente di seguirle con lo sguardo. Oppure tamburellerà sulle mani del paziente in modo alternato sull’una e sull’altra. O, ancora, potrà essere scelta una cuffia che stimola l’udito con un tic tac ora una parte ora l’altra.
Lo stimolo dunque può essere oculare o tattile o acustico: quel che conta è che sia duplice, che unisca destra e sinistra. In questo modo verrebbero stimolati in contemporanea i nostri due emisferi cerebrali, di cui quello destro è più emotivo, quello sinistro più cognitivo.
L’idea guida dell’Emdr è che i traumi siano ancora così “traumatici” nel vissuto del paziente perché sono rimasti “intrappolati” nell’emisfero destro, senza che il sinistro arrivi a elaborarlo e dargli senso. Con la stimolazione bi-emisferica verrebbe favorita l’integrazione tra i due emisferi e sbloccato il passaggio del trauma alla fase cognitiva. Quel trauma che “non passa mai”, finalmente passerebbe nella dimensione ricordo. Uscendo dal presente per situarsi nel passato.
Ora che cosa accade dal punto di vista neurologico? Abbiamo iniziato a studiare in modo più specifico tale tecnica in collaborazione con l’associazione Emdr-Italia la cui presidente è la dottoressa Isabel Fernandez. Presso l’”Osservatorio nazionale delle vittime del terrorismo” istituito qui a Siena arrivano molti pazienti affetti da Disturbo post-traumatico da stress ai quali abbiamo proposto di partecipare ad uno studio per comprendere meglio i meccanismi cerebrali alterati in tale disturbo e in che modo poterli aiutare al meglio verso la guarigione. Abbiamo sottoposto questi volontari a una risonanza magnetica cerebrale ed abbiamo colto un’atrofia a livello dell’ippocampo, una delle sedi implicate nei meccanismi della memoria. Dopo un ciclo di sedute di Emdr abbiamo ripetuto la risonanza ed abbiamo constatato un recupero di questa atrofia; altri studi a livello nazionale ed internazionale avevano già riportato un miglioramento neurofunzionale di varie aree, il tutto associato a miglioramento del quadro clinico, fino, in certi casi, alla remissione completa. Resta da chiedersi se quell’atrofia vista con l’esame di imaging è il risultato del trauma oppure la condizione preesistente che ha indotto il blocco del trauma.
L'Emdr di solito si fa con una seduta settimanale della durata di un’ora e mezzo per circa tre mesi (ma ogni caso è a sé). Il trattamento può essere associato a un’altra psicoterapia o, meglio, alla terapia farmacologica. Dirò infine che la tecnica dell’Emdr è stata inventata e messa a punto dalla psicologa americana Francine Shapiro nel 1989 e che da allora è stata applicata ad un numero sempre crescente di disturbi dimostrando la sua validità anche in studi clinici.
Letizia Bossini
Psichiatra e psicoterapeuta dell’Università di Siena e referente per l’”Osservatorio nazionale per la valutazione e la terapia del danno psico-sociale nelle vittime del terrorismo”
Le 8 Fasi del trattamento EMDR:
RispondiElimina1) Raccolta di informazioni del cliente
2) Preparazione del cliente
3) Assessment
4) Desensibilizzazione
5) Installazione
6) Scansione Corporea
7) Chiusura
8) Rivalutazione
Il seguente documento le spiega nel dettaglio:
http://www.antonelloviola.com/EMDR_guida_paziente_Dr.Viola_Cagliari.pdf
Esempi dettagliati di terapie EMDR
RispondiElimina1° CASO: un TRAUMA INFANTILE
LA PAZIENTE:
- Una donna di 35 anni racconta che il padre, etilista, ha abusato sessualmente di lei quando aveva 5 anni.
- Problemi attuali: Incubi notturni, flashbacks, evitamento di situazioni scatenanti in relazione al trauma, ipervigilanza, senso di colpa, odio verso se stessa, sfiducia nel prossimo e sensazione di disperazione ed impotenza.
- Cognizione Negativa: E’ stata colpa mia. Sono cattiva. Sono sempre vulnerabile e in pericolo. Non ho il controllo.
- Cognizione Positiva: Ho fatto del mio meglio. Sono una buona persona. E’ finita. Ora sono salva. Posso scegliere ed ora possiedo un ragionevole grado di controllo.
COMPONENTI PER LA VALUTAZIONE:
- Immagine: Mio padre si presenta sulla porta della stanza da letto a tarda notte, e mi dice di spogliarmi. Ho circa 5 anni. Egli odora di alcool.
- Cognizione negativa : Sono vulnerabile e in pericolo.
- Cognizione positiva: E’ finita . Ora sono salva.
- V O C = 2
- Emozioni / Sensazioni: Paura, tristezza ,ansia.
- S U D = 8
- Collocazione delle sensazioni nel corpo: Tensione sul collo e sulle spalle, nodo allo stomaco, palpitazioni.
POSSIBILI CAMBIAMENTI NELL’ELABORAZIONE DELL’ INFORMAZIONE IN RELAZIONE AI CONCETTI DI: RESPONSABILITA’, SICUREZZA E SCELTA.
- Responsabilità: La paziente riconosce di essere stata una bambina innocente tradita da una persona che supponeva l'amasse e la proteggesse. Essa lamenta la perdita della propria ”purezza” ed esprime, per la prima volta, rabbia verso il padre. Prova un grande sentimento di pietà e un crescente senso di rispetto verso se stessa come sopravvissuta.
- Sicurezza: La paziente sperimenta un drammatico aumento del proprio livello di angoscia mentre i suoi ricordi dell’abuso vengono desensibilizzati e rielaborati. Essa riconosce (ad un livello cognitivo, emotivo e somatico) che l’abuso è realmente finito (concluso) e che suo padre non può più ferirla a lungo.
- Scelte: La paziente inizia a riconoscere le scelte fatte nella propria vita da adulta, stabilendo dei limiti con la famiglia d’origine, legami con persone di sostegno, impegno verso una terapia. Comincia a considerare nuove possibilità’ per il futuro. Esprime il desiderio di avviare nuove amicizie e attività’ e a riconoscere un rinnovato senso di speranza e di fiducia.
NB Nel protocollo ci sono due scale di controllo: V.O.C. e S.U.D.
La prima serve a vedere i cambiamenti a livello di modifica delle convinzioni, va dal valore “1” al valore “7”. Man mano che sale, verso “7”, il paziente e il terapeuta registrano il cambiamento in positivo delle convinzioni correlate
La scala S.U.D. serve a misurare il grado di ansia o di disagio provato. Parte da “0” = ‘Nessun disturbo’ , fino a “10”, ‘il massimo disturbo’. Il cambiamento di valore da 10 ad 1, provato dal paziente durante il trattamento, è significativo di miglioramento.
2° CASO: UN PROBLEMA COLLEGATO AL LAVORO
RispondiEliminaIL PAZIENTE:
- Un uomo di 40 anni fu licenziato nel corso di una “ristrutturazione Aziendale”.
- Problemi attuali: difficoltà ad addormentarsi, perdita dell’appetito, abuso di alcool, irritabilità, preoccupazione per il futuro, “paralizzato” nello sforzo di ricercare un altro lavoro, frequenti litigi con i figli e talvolta con la moglie.
- Cognizione Negativa: io non valgo abbastanza per essere trattenuto dalla mia Azienda, quindi mi hanno cacciato. Io non valgo niente.
- Cognizione Positiva: io ho dei pregi da offrire e posso trovare un’Organizzazione che mi riconosca questo e sia ben adatta alle mie capacità, per come sono io.
LE COMPONENTI PER LA VALUTAZIONE
- Immagine: il Direttore delle Risorse Umane viene nella mia stanza e mi dice che ho 10 minuti per ripulire la mia scrivania e scaricare i files dal mio computer prima del colloquio di licenziamento.
- Cognizione Negativa: io non valgo.
- Cognizione Positiva: io ho dei pregi da offrire e posso trovare un’Organizzazione che mi riconosca questo e sia ben adatta alle mie capacità, per come sono io.
- VOC = 3
- Emozioni/Sensazioni: irritabilità, preoccupazione
- SUD = 7
- Localizzazione della Sensazione Corporea: nausea, tensione al torace, formicolio alle braccia.
POSSIBILI CAMBIAMENTI NELL’ELABORAZIONE DELL’ INFORMAZIONE IN RELAZIONE AI CONCETTI DI: RESPONSABILITA’, SICUREZZA E SCELTA
- Responsabilità: il Paziente considera se è una sua “colpa” essere nella lista dei licenziati. Il Terapeuta ed il Paziente esplorano la valutazione delle prestazioni nella storia lavorativa del Paziente e notano che tutto era vicino alla media. Il Paziente inizia a pensare che non è “colpevole”. Riconosce che questo licenziamento ha a che vedere con le pressioni economiche che gravano sulla sua Azienda piuttosto che sul suo valore. Il Paziente ammette di aver dato una buona prestazione, come evidenziato dai giudizi scritti che aveva ricevuto, ma ciò nonostante è stato licenziato.
- Sicurezza/sopravvivenza: il Paziente esplora la domanda “ce la farò?” Nel valutare i suoi punti di forza, arriva all’idea “troverò un altro lavoro grazie alle abilità ed alle esperienze lavorative che ho accumulato. Ho risorse economiche sufficienti per sei mesi per trovare un altro lavoro. Posso farmi prestare denaro da mio fratello se proprio ne ho bisogno.”
- Scelte: il Paziente all’inizio affronta le proprie paure di “non aver scelte”. Si chiede se deve rimanere nello stesso settore e conclude che può rivolgersi ad altri settori che assumano persone col suo bagaglio di capacità. A questo punto egli valuta il tempo ed i costi necessari a cambiare carriera e a decidere che rimarrà nella stessa linea di lavoro, ma cercherà in molti settori diversi. Si sente più incoraggiato per essere arrivato a questa forte sensazione di scelta.
Esempi di cognizioni
RispondiEliminaNEGATIVE -> POSITIVE
Io sono una persona cattiva -> Io sono una brava persona
Io sono inadeguata / senza valore -> Io sono una persona che vale
Io sono vergognoso -> Io sono degno di stima
Io mi merito solo cose brutte -> Io mi merito belle cose
Io non posso fidarmi della mia opinione -> Io posso fidarmi della mia opinione
Io non posso avere successo -> Io posso avere successo
Io non ho il controllo -> Io posso avere il controllo
Io sono impotente -> Io ora posso scegliere
Io sono debole -> Io sono forte
Io non posso proteggere me stesso -> Io posso (imparare a) proteggere me stesso
Io sono stupido -> Io sono intelligente
Io sono insignificante / poco importante -> Io sono importante
Io sono disgustoso -> Io vado bene così come sono
Io mi merito di morire -> Io mi merito di vivere
Io merito di essere infelice -> Io mi merito di essere felice
Io non posso avere quello che voglio -> Io posso ottenere quello che voglio
Io sono un fallito (o fallirò) -> Io posso aver successo
Io devo essere perfetto (per piacere a tutti) -> Io posso essere me stesso (posso sbagliare)
Io sono rovinato per sempre -> Io sono (posso essere) sano
La stimolazione bilaterale può essere oculare, cioè chiedendo al paziente di muovere gli occhi seguendo le dita del terapeuta, o tramite tamburellamenti (tapping) che il terapeuta esegue sulle mani del paziente o acustica, attraverso l'ascolto di suoni alternati tramite auricolari/cuffie. Durante la stimolazione e l’elaborazione tramite EMDR il paziente rimane sempre cosciente e presente.
RispondiEliminaEcco alcune link per la stimolazione bilaterale:
https://www.youtube.com/watch?v=OVi7yX9X35A
ed2k://|file|EMDR%20-%20Sonidos%20alternantes.mp3|173877248|F87C94AB406D72F5C0E5AFA20F79CE7B|/
Tratto da:
RispondiEliminahttp://funnyjunk.com/A+gif+to+actually+help+people/funny-gifs/5277176/
... Invece di celebrare vittimismo.
Studio EMDR presso l'Università di Utrecht, nei Paesi Bassi. EMDR è un metodo di trattamento utilizzato per alleviare i sintomi di PTSD (disturbo post traumatico da stress) e per ridurre l'intensità emotiva dei ricordi traumatici. Se tu, o qualcuno che conosci, soffre di PTSD o ha anche solo alcuni ricordi davvero brutti del passato, ecco cosa si può fare al riguardo:
- Scarica l’immagine gif e visualizzala (con un browser) a schermo intero
- Siediti e con la faccia stai a circa 35 centimetri dallo schermo.
- Chiudi gli occhi e pensa al ricordo che si desidera modificare. Prova a pensare un'immagine che riassuma perfettamente il ricordo. Presta attenzione a qualsiasi reazione fisica o sensazione che si può sentire quando si pensa a questo ricordo e cerca di individuare la reazione (ad es. senso di oppressione al petto, tensione muscolare…)
- Pensa a una frase (convinzione) che riassuma per te il ricordo (ad esempio "Mi sento impotente" o "non ho alcun controllo.")
- Tienili bene in mente, apri gli occhi e attendi che il punto al centro dello schermo inizi a muoversi da un lato all'altro.
- Seguilo con i tuoi occhi senza muovere la testa.
- Mentre sposti gli occhi avanti e indietro, cerca di mantenere quell'immagine, quella sensazione e quella frase in testa nel miglior modo possibile.
- Quando il punto smette di muoversi, chiudi gli occhi e pensa a queste tre cose di nuovo.
- Ripeti questo 3 o 4 volte.
- Se compare una nuova immagine o nuova frase o nuova sensazione, ripeti questo processo con i nuovi elementi.
Questo è tutto. Fai questo un paio di volte di seguito, e poi fermati.
Dopo un'ora, cerca di pensare quei ricordi e troverai che si potrebbe avere difficoltà pensare l'immagine che hai creato e le sensazioni negative che hai potrebbero sentirsi diminuite.
Spero che questo aiuta qualcuno.
Il triplice approccio globale utilizzato nell’EMDR si rivolge:
RispondiElimina1. alle esperienze passate
2. alle attuali cause di stress
3. ai pensieri ed alle azioni desiderate per il futuro.
EMDR per l’elaborazione del trauma
RispondiEliminaIl terapeuta guida il paziente nella descrizione dell’evento traumatico scelto, nell’identificazione della parte peggiore dell’evento stesso, dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni fisiche che esso ancora suscita.
Al termine di questa fase di preparazione inizia la desensibilizzazione. Il paziente è invitato a focalizzarsi sugli elementi del ricordo precedentemente individuati, a lasciare andare la mente, a seguire la stimolazione e a notare quello che accade. E’ a questo punto che viene iniziata la stimolazione bilaterale vera e propria dell’EMDR che verrà somministrata in brevi set, scanditi da momenti di feedback, in cui il paziente riferisce sui pensieri, emozioni, immagini, sensazioni o quant’altro egli ha notato. La stimolazione bilaterale può essere sia oculare – cioè chiedendo al paziente di muovere gli occhi seguendo le dita del terapeuta – oppure tramite tamburellamenti che il terapeuta esegue sulle mani del paziente. Durante la stimolazione e l’elaborazione tramite EMDR il paziente rimane, sempre, cosciente e presente.
Quando la desensibilizzazione dell’evento traumatico è completata, si procede con il rafforzamento dell’idea più positiva che il paziente riesce ad esprimere su di sé rispetto all’evento.
Segue una fase di scansione corporea per verificare se permangono sensazioni disturbanti a livello fisico e, se sono presenti, si procede con la stimolazione bilaterale fino alla loro scomparsa.
Alla fine di una seduta EMDR, l’evento preso come target cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta. Soprattutto, si registra una diminuzione delle emozioni sgradevoli e delle sensazioni corporee ad esso associate.
Il paziente comincia a sentire che l’esperienza traumatica fa parte del passato.
Non è facile prevedere la durata di un trattamento con EMDR. Questa dipenderà dal tipo di problema, dalle circostanze di vita, dal numero di eventi traumatici subiti e dalla loro entità. Esso potrà essere molto breve, 4 o 5 sedute, oppure durare molto di più, in particolare per problematiche complesse, cui non è facile accedere.
ESEMPIO CASO CLINICO
RispondiEliminaPaola è una ragazza di 22 anni, figlia unica. Ha subìto due lutti in un breve lasso di tempo: a 18 anni ha perso il padre e dopo poco tempo perde anche la nonna.
Abitava a Trieste, insieme ai genitori. La madre è di Trieste, il padre era meridionale.
Paola, tutti gli anni, durante le vacanze, tornava al paesello del padre, a trascorrere le vacanze estive dalla nonna e dai cugini. Ricorda con nostalgia le vacanze con i cugini e l’ottimo rapporto con la nonna, verso cui era molto legata.
Il rapporto col padre era molto forte, anche se durante l’adolescenza era stato conflittuale.
La morte improvvisa del padre, seguito dalla perdita della nonna, scaraventano la ragazza nella disperazione più profonda. L’ansia e la depressione rendono impraticabile la convivenza con la madre. La situazione si complica quando decide di lasciare la madre sola stabilirsi al Sud.
Trova un lavoro e vi si stabilisce definitivamente, nonostante i richiami e le rimostranze della madre, rimasta sola a Trieste.
Ma Paola non riesce a stare bene in nessuna parte, allora decide di chiedere un aiuto psicologico. Nel frattempo aveva intrapreso anche un trattamento farmacologico.
Il problema di Paola è quello di un lutto complesso. Viene curata con il metodo EMDR nella terapia del lutto.
Paola corrisponde positivamente ai requisiti richiesti per la procedura EMDR.
Il posto sicuro scelto è una camera di casa sua.
Svolgimento del processo di cura
Domanda: Quale immagine rappresenta la parte peggiore dell’ evento?
Risposta: Mio padre all’ospedale.
D.: Quali parole accompagnano l’ immagine ed esprimono una convinzione negativa su di te in questo momento? [Cognizione Negativa- C.N.]
R.: Io avrei dovuto fare qualcosa.
D.: Quando pensi all’ evento o all’ immagine che cosa ti piacerebbe pensare di te in questo momento? [Cognizione Positiva- C.P]
R.: Io posso imparare a proteggermi da sola.
D.: Su una scala da 1 a 7, dove 1 è falso e 7 è vero, quando credi vere le parole che ‘puoi imparare a proteggerti da sola’? [Validità della Convinzione Positiva V.O.C.]
R.: 5
D.: Quando pensi all’ evento e alle parole: ‘ Io avrei dovuto fare qualcosa’ quali emozioni senti in questo momento? [Emozioni]
R.: Rabbia, delusione, dolore.
D.: Su una scala da 1 a 10, dove 1 è nessun dolore e 10 è il più alto disturbo immaginabile, qual è il livello di disturbo in questo momento? [Grado di disagio = SUD]
R.: 5 – 6
D.: Dove percepisci sul corpo questo disagio? [Localizzazione della sensazione corporea]
R.: Sul petto.
[CONTINUA]
A questo punto Paola viene invitata a pensare all’immagine, alla sua convinzione negativa (‘Io avrei dovuto fare qualcosa’), alle emozioni provate ( Rabbia, delusione e dolore), al livello di disagio e alla sua localizzazione corporea.
RispondiEliminaMentre pensa a queste cose deve seguire il movimento delle mia dita che si muovono ‘a navi che incrociano’, che fanno muovere i suoi occhi verso destra e verso sinistra.
Questi movimenti oculari hanno l’ effetto di stimolazione della parte destra e sinistra del cervello, in modo simile alla fase REM del sonno normale. La stimolazione cerebrale, ottenibile anche con suoni alternati, diretti all’orecchio destro e a quello sinistro, oppure con ticchettamenti sul palmo o sulle nocche delle mani (tapping), hanno come effetto lo sblocco del trauma, il riavvio dell’elaborazione e una desensibilizzazione del disagio fisico.
Siccome non occorre verbalizzazione, di tanto in tanto si fermano i movimenti e si chiedono se ci sono stati cambiamenti nelle immagini, nel disagio, nelle emozioni e nelle convinzioni.
Paola dopo un po’ di movimenti riferisce i seguenti cambiamenti:
Disagio (S.U.D.)= 6-7
Emozioni: Vuoto, malinconia.
Convinzione negativa (C.N.): Sono impotente.
Validità della Convinzione positiva ( V.O.C.): 3, ossia che crede poco che può proteggersi da sola.
Si procede con l’EMDR. Paola preferisce il tapping, sulle nocche delle mani, con gli occhi chiusi, mentre rivolge attenzione all’ immagine, alla convizione negativa, alle emozioni e al cambiamento del disagio (SUD) sulla scala da 1 a 10.
-Nuova verifica.
Paola riferisce un aumento del disagio ( SUD=7), emozioni di rabbia e delusione e cambiamento della Convinzione positiva ( ‘Io posso gestirlo’ Voc = 4)
Nuova verifica.
Cambia l’ immagine iniziale: ‘Io tengo la mano a papà’,
Cambia la cognizione negativa: ‘= Io sono insignificante’,
Cambia la convinzione positiva: ‘Io sono importante’ Grado di validità (VOC)= 4
Emozioni: Rabbia – Delusione verso me stessa.
Livello di disagio (SUD) = 5
Dopo alcune verifiche il processo si blocca. Alcuni parametri non cambiano.
Chiedo: ‘Paola, cosa ti blocca?’
R.: ‘La rabbia e la delusione’
D.: ‘Se la rabbia potesse parlare cosa direbbe?’
Seguono alcuni minuti di blocco, mentre procedo con il tapping sulle mani. Osservo la sofferenza sul suo volto e calde lacrime che scendono dai suoi occhi.
Cerca di parlare, ma non ci riesce. La invito a farlo, mentre continuo a tamburellare alternativamente sulle nocche delle sue mani.
D’un tratto sfoga in un pianto travolgente. A fatica dice: ‘ Perché mi hai abbandonata? Io avevo ancora bisogno di te…’
Le preciso: ‘ Paola, è il destino. Non possiamo farci niente, è più grande di noi. Ma tuo padre è sempre con te. Puoi rivolgerti a lui quando vuoi!’
Si continua con il tapping a occhi chiusi, alternati ai movimenti oculari per circa 20’. Ci si ferma per le verifiche ad ogni variazione fisiologica del viso,vcollo, gola e movimenti del corpo.
Le verifiche finali sono:
Grado di disagio (SUD) = 2
Emozioni: Fiducia e senso di libertà.
Cognizione positiva: ‘Io sono importante’ con grado di validità (VOC) = 6
Finisce positivamente questa seduta di desensibilizzazione sulla figura paterna.
Ora l’immagine paterna non crea più disagio, anzi riferisce di aver interiorizzato il suo ricordo e quando ci pensa prova forza e affetto.
[CONTINUA]
SEDUTA DI DESENSIBILIZZAZIONE DELLA PERDITA DELLA NONNA
RispondiEliminaSi parte con un controllo e verifica dei canali emotivi, cognitivi e grado di disagio riguardo alla seduta precedente. Siccome i parametri sono soddisfacenti, si parte verso una nuova procedura.
D.: Posto sicuro?
R.: La mia camera.
D.: Immagine?
R.: Obitorio. Immagine di nonna morta.
D.: Cognizione Negativa (C.N.) ‘Quali parole accompagnano l’immagine ed esprimono una convinzione negativa su di te, in questo momento?’
R.: ‘Ho fatto qualcosa di sbagliato’.
D.: Cognizione positiva ( C.P.) : ‘Quando pensi all’ immagine che cosa ti piacerebbe pensare di te in questo momento?’
R.: ‘Io Posso fare delle scelte’
D.: [ Validità o grado di credenza personale della cognizione positiva – VOC] ‘Quando pensi all’ immagine, quanto vere senti le parole ‘Io posso fare delle scelte’su una scala da 1 a 7 , dove 1 è falso e 7 è completamente vero?’
R.: ‘4 ‘
D.: ‘Quando pensi all’ evento e alle parole ‘Ho fatto qualcosa di sbagliato’, quali emozioni senti in questo momento?’
R.: ‘Rassegnazione, vuoto’
D.: ‘Su una scala da 1 a 10, dove 1 è nessun disagio e 10 è il più alto disturbo immaginabile, qual è il livello di disturbo in questo momento? [S U D],
R.: ‘ 4 – 5 ‘
D.: ‘Dove è localizzato sul corpo questo disagio?’
R.: ‘ Al Petto’
Invito Paola a rivolgere l’attenzione al disagio, all’ immagine della nonna morta, alla convinzione negativa e alle emozioni negative che sta provando.
Prima verifica dopo i movimenti oculari: Disagio (SUD) = 5.
Cambia la convinzione negativa: ‘ Io sono debole’.
Cambia la convinzione positiva: ‘ Ho fatto del mio meglio’ con una sua credenza (VOC)= 5.
Continua i ticchettamento sulle mani e i movimenti oculari, mentre le varie verifiche riportano un grado di disagio (SUD) = 4. Passa il tempo della seduta. Si continua nella prossima.
Desensibilizzazione e rielaborazione del lutto della perdita della nonna e trattamento del senso di colpa per aver abbandonato la mamma, per aver scelto di vivere definitivamente nel Meridione.
Durante la procedura EMDR odierna si hanno i seguenti cambiamenti:
L’immagine della nonna morta all’ obitorio cambia.
La convinzione negativa: ‘ Ho fatto qualcosa di sbagliato’ si modifica in ‘Ho fatto del mio meglio’. Le emozioni da quelle di sfiducia, passano a vuoto e apatia, fino a fiducia.
Il grado di disagio (SUD) si ferma a 2.
Paola ora è più serena e soddisfatta. Non ha più il timore di aver fatto male sulla scelta di vivere in questa località e decide che prossimamente si farà scendere sua madre e poi insieme a trascorrere vacanze serene a Trieste dalla madre.
sto bene ora
Le sedute sono continuate ancora un po’ per acquisire ulteriori abilità e capacità di coping. Ora ha iniziato una relazione affettiva con un ragazzo che in passato le correva dietro.
I migliori libri sulla tecnica EMDR, per il Trattamento dei Traumi Psicologici, scritti da Francine Shapiro, la psicologa che ha sviluppato il metodo:
RispondiElimina- Lasciare il passato nel passato. Tecniche di auto-aiuto nell'EMDR
- EMDR. Una terapia innovativa per il superamento dell'ansia, dello stress e dei disturbi di origine traumatica
Ti consiglio vivamente la lettura del libro:
RispondiEliminaAmare ciò che è. 4 domande che possono cambiare la tua vita di Byron Katie
Un libro per sostituire il dolore con la gioia e il sorriso, trasformare la depressione in leggerezza, ritrovare la libertà, arrivare a comprensioni nuove e profonde sulla vita.
Ti aiuterà anche a sbarazzarti di ogni genere di trauma subìto.
La terapia somatica è uno dei migliori metodi utilizzati con successo per curare e ridare una vita normale alle persone che soffrono di trauma psicologico
RispondiEliminaIl termine somatico deriva dal greco “soma” che significa corpo. La terapia somatica è una terapia olistica che studia la relazione tra corpo e mente in base ai problemi di salute emotiva e mentale del soggetto.
La teoria che sostiene la terapia somatica postula l’idea che la sintomatologia traumatica comporta un’instabilità a livello del sistema nervoso autonomo (SNA). Secondo gli psicoterapeuti somatici, i nostri corpi trattengono i traumi del passato che si riflettono nel nostro linguaggio del corpo, nella nostra postura e anche nelle espressioni.
In alcuni casi, i traumi del passato possono manifestare sintomi fisici come dolore, problemi digestivi, squilibri ormonali, disfunzioni sessuali e del sistema immunitario, problemi medici, la depressione, l’ansia e la dipendenza.
Tuttavia i sostenitori di questa corrente psicoterapeutica affermano che attraverso la psicoterapia somatica il SNA può ritrovare l’equilibrio, l’omeostasi, e che questa terapia ridà la quiete ai pazienti con un quadro di trauma psicologico e cura sintomi fisici e mentali derivati da traumi passati.
La terapia somatica conferma il forte legame esistente tra la mente e il corpo, legame sostenuto da numerose ricerche nel campo della neuropsicologia che sostengono come la mente influenza il corpo e viceversa.
L’obiettivo principale della terapia somatica è il riconoscimento e il rilascio della tensione fisica accumulata che può rimanere nel corpo a seguito di un evento traumatico. Le sessioni di terapia somatica insegnano al paziente come monitorare l’esperienza passata attraverso le sensazioni corporee. A seconda della forma di terapia somatica utilizzata, le sessioni possono focalizzarsi sulla la consapevolezza delle sensazioni corporee o possono includere corsi di danza, tecniche di respirazione, canto, esercizio fisico, tocco di guarigione e ipnosi.
La terapia somatica offre una varietà di benefici: rivede e trasforma esperienze negative presente o passate, trasmette un maggior senso di sé, aumenta la fiducia, la resilienza e la speranza. Riduce il disagio, affaticamento e lo stress grazie ad una maggiore capacità di concentrazione.
La terapia somatica non agisce meccanicamente sul corpo per togliere il dolore. Essendo una terapia olistica, la terapia somatica indica al paziente il perché del problema riscontrato e suggerisce le modalità di eliminazione del dolore.
L’obiettivo del terapeuta è anche quello di far emergere, grazie a una forte empatia con il paziente, le cause emotive del dolore.
Consiglio: Il trauma e il corpo - Manuale di psicoterapia sensomotoria. Di Pat Ogden, Kekuni Minton, Claire Pain
“Tutti mi dicono che è passato e io lo so che è passato, ma il mio corpo mi dice una cosa diversa”: così una paziente qualche tempo fa mi ha brillantemente descritto il suo rivissuto traumatico.
Questa è l’essenza del disturbo da stress post-traumatico: il passato è presente. Si ripresenta sotto forma di attivazione corporea disregolata, di reazioni corporee ed emotive fisse ed automatiche a stimoli che di per sé non sarebbero minacciosi, di memorie intrusive non integrate oltre che di convinzioni negative su se stessi e sul mondo che compromettono a più livelli le vite di questi pazienti.
Elenco dei più comuni traumi psicologici, con relative convinzioni da NEGATIVE a POSITIVE
RispondiEliminaLa cosa importante è essere convinti della convinzione positiva.
EliminaSe davvero sei convinto della convinzione positiva, il cambiamento avverrà in automatico.
La Psicoanalisi è la migliore terapia per la risuluzione dei Traumi Psicologici.
RispondiEliminaTratto da “Cambiare il Passato” di Rubina F. Guacci
RispondiEliminaRicorda che è proprio dagli errori che si imparano le lezioni più importanti della vita. Non giudicarti per il passato e nemmeno per il presente, perché sei qui per trovare e per donare al mondo la versione migliore di te e, se non sbagli, difficilmente la troverai.
La felicità va allenata. È un esercizio da fare con costanza
Allena la felicità, non il dolore: usa la tua mente per creare pensieri positivi.
Quando affronti una situazione simile a qualcosa che hai già vissuto in passato, lascia che la tua mente si focalizzi nel modo corretto; riconosci il file e dichiara: «Ok, mi sembra di vivere qualcosa che ho già vissuto e che mi ha lasciato un insegnamento, ma vivo nel presente e quello che sta succedendo ora non deve necessariamente finire come è finito in passato. Ora mi concentro e immagino l'esito positivo che voglio che abbia questa situazione».
Ricorda che ogni esperienza, anche se simile ad altre, è unica. Tu vivi nel qui e ora, e nel momento presente tutto può succedere. Devi fare lo stesso esercizio quando un pensiero triste si affaccia alla porta della tua memoria: riconoscilo, ringrazia per aver già avuto quella esperienza e per averla superata.
Prova anche tu: prendi un avvenimento doloroso della tua vita e analizzalo nel modo più distaccato e lucido possibile. Per farlo, chiudi gli occhi e respira con il naso concentrandoti sull'aria che entra ed esce dai polmoni. Appena avrai visualizzato quella esperienza e quello che ne è seguito, trova il tuo insegnamento. Cerca il motivo per cui una particolare esperienza dolorosa ha cambiato la tua vita (non la parte negativa, ma quella positiva); trova il tuo insegnamento e lavora su quello.
Il perdono ti libera dalla paura; la paura ti rende soggetto al giudizio tuo e degli altri; la paura porta alla tua memoria solo il dolore del passato e non le lezioni che quel dolore ti ha insegnato.
La paura ti impedisce di amare perché, come ogni altra emozione, può essere vissuta da sola, non può essere sovrapposta ad altre emozioni. La paura è la corazza che imprigiona la tua anima e che impedisce alla luce di entrare.
Accetta te stesso e accetta gli altri. Accetta la verità: tu non sei il tuo ego, sei molto
di più e, soprattutto, puoi essere tutto ciò che desideri essere.
In ogni cosa che dici e che fai, fai prevalere l'amore e non l'ego. Quando parli con qualcuno, o interagisci anche solo tramite uno sguardo, abbi la consapevolezza che potrebbe essere l'ultima volta per te o per lui/lei. L'ultima volta che lo vedi fisicamente, che ci parli, che ci discuti, che ci ridi.
Psicogenealogia
RispondiEliminaLa psicogenealogia si può definire come uno studio specifico della persona e della sua provenienza tramite l'analisi del suo albero genealogico. Questo diventa infatti, in tale prospettiva, la base di qualsiasi nevrosi, ossessione e malattia individuale, dato che tutti ereditiamo un'impronta psichica profonda che ci pesa addosso come una trappola che non siamo coscienti di possedere.
Ciascuno di noi non è solo influenzato dal triangolo edipico "padre-figlio/a-madre" (la base di tutta la psicanalisi), ma anche da una serie di influenze dell'intero albero genealogico. Freud aveva avuto l'intuizione di una trasmissione genealogica della nevrosi e conosceva anche l'importanza che hanno i nonni nella vita di un bambino, ma non si spinse oltre nell'indagine transgenerazionale. Il suo lungo e duro lavoro per difendere l'origine sessuale della nevrosi gli ha fatto trascurare quella dimensione fondamentale dell'essere umano che è la fedeltà invisibile al vissuto degli antenati.
Boszormenyi-Nagy afferma che bisogna effettuare uno studio transgenerazionale della famiglia estesa come minimo a 3 generazioni (di preferenza 5) in modo da determinare con maggior esattezza il funzionamento del sistema.
Anne Ancelin l’ha utilizza per definire un metodo che, attraverso l’analisi della storia familiare su più generazioni, aiuta le persone a prendere coscienza delle ripetizioni di eventi simili che condizionano i discendenti.
Jung ha ipotizzato l’esistenza di un inconscio collettivo nel quale sono “registrati” anche i ricordi dei nostri antenati: quello che propone la psicogenealogia è di fare emergere questi ricordi seppelliti nelle profondità del nostro inconscio. Dobbiamo creare uno spazio che, come dice Jung, permetta all’inconscio di diventare consciente (è il lavoro che si fa anche con l’interpretazione dei sogni) per poter evolvere.
La capostipite europea di questa disciplina è Anne Schützenberger.
I concetti sono sintetizzabili nei seguenti argomenti:
• Genosociogramma.
• Memorie familiari invisibili.
• Fedeltà e lealtà familiare invisibile.
• Traumi e drammi familiari.
• Fantasma transgenerazionale.
• Modi di trasmissione delle memorie familiari, distinti in:
- trinità della fratellanza;
- nomi e cognomi;
- sindrome di anniversario;
- date;
- luoghi.
[CONTINUA]
Il genosociogramma (albero genealogico commentato): la persona disegna se stessa - un tondo se è donna, un quadrato se è uomo - poi i fratelli, i genitori, gli zii, i nonni, scrivendo accanto a ciascun simbolo: nome, date di nascita, di morte, matrimoni e altri eventi significativi.
RispondiEliminaLe domande sono molto semplici: età, lavoro, matrimonio, nome del compagno o della compagna, differenza di età, eventuale separazione, figli e nomi di questi, aborti, incidenti, malattie (anche non gravi, come ad esempio mal di gola ricorrenti, otiti, raffreddori frequenti, eczemi ecc.), traslochi, cambiamenti di lavoro, convivenze, autonomia economica, il tutto corredato dalle date o dalle età in cui si sono verificati. In sostanza, vengono riportati tutti gli eventi significativi della vita di una persona, a cominciare dal primo fratello o sorella e procedendo poi con gli altri.
Aggiungere anche: tipo di parto, allattamento…
Nell’albero psicogenealogico si scrive anche un sunto della storia di ogni individuo, le relazioni tra le persone della famiglia, e gli eventuali traumi subiti (guerre, lutti atroci o precoci, sradicamento, emigrazioni, ecc.) e alla fine si ottiene un grande romanzo grafico, ma anche narrativo, della famiglia.
Per capire che cosa è accaduto nel passato degli antenati che si riproduce ancora nella vita dei discendenti con incidenti, difficoltà relazionali o economiche, fatti inspiegabili, ecc, bisogna contestualizzare la storia familiare, inserirla cioè in un contesto storico, economico, sociale che permetta di interpretare certi comportamenti.
È un lavoro di analisi, quindi si impegna la parte cosciente, l’emisfero sinistro del cervello (pensiero logico-razionale, legato al linguaggio) ma anche un lavoro emozionale che impegna l’emisfero destro, (pensiero analogico-emozionale) con il disegno.
Alcune ripetizioni che “leggiamo” nel genosociogramma, ci permettono di emettere delle ipotesi su quale trauma, evento non concluso, lutto non elaborato, ingiustizia patita o inflitta, abbia ancora la forza di ripetersi nella nostra vita per poi poter fare dagli atti simbolici che ci permettano di andare “oltre”.
Gli atti simbolici devono essere degli atti rituali – sappiamo che sin dalla notte dei tempi l’uomo ha usato i riti per calmare le proprie angosce – potenti ma alla portata di tutti: domandare alle persone di fare atti che non sono in grado di compiere, perché contro la loro morale o educazione, non serve al cambiamento, ma a creare delle resistenze che possono provocare regressione.
Quindi atti adatti a ciascuno: un uomo di teatro o una persona ecclettica forse può accettare di andare al “cimitero di notte, nudo con una piuma in mano” come ha proposto un allievo di Jodorowski, ma per le altre persone è una richiesta impossibile da attuare.
Dunque riti calibrati alla persona: le costellazioni psicogenealogiche in seduta individuale, che io propongo, permettono di fare degli atti simbolici e di verificare chi sono gli eventuali esclusi che, restando fuori dal sistema familiare, perturbano il sistema stesso obbligando uno o più membri a prendere il loro posto.
« I conflitti irrisolti possono essere tramandati a 3-4 generazioni; un solo atto d’amore (la risoluzione del conflitto) vale per milioni di generazioni. »
« Se si guarisce un individuo senza toccare nell'insieme la famiglia, se non si sono comprese le ripetizioni transgenerazionali, non si è fatto molto in terapia. » [A.A. Schauenberger, La sindrome degli antenati]
« I figli portatori di traumi non elaborati possono sviluppare difficoltà di pensiero, di apprendimento, o paure immotivate, fobiche od ossessive. » [S. Tisseron, La psicanalisi alla prova delle generazioni]
« Quello che hanno subìto loro, lo stanno facendo a te. A meno che non ti ribelli, farai anche tu lo stesso ai figli che avrai. Le sofferenze familiari, come gli anelli di una catena, si ripetono di generazione in generazione finché un discendente acquista consapevolezza e trasforma la sua maledizione in benedizione. » [Ibidem]
Vedi anche:
Eliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Costellazioni_familiari_e_sistemiche
Leggi qualche libro di Bert Hellinger (espose le basi delle sue linee teoretiche e metodologiche in merito alle Costellazioni Familiari Sistemiche)
Tratto da: Il corpo accusa il colpo
RispondiEliminaQuando qualcosa riporta le persone traumatizzate al passato, il loro cervello destro (emotivo) reagisce come se l'evento traumatico stesse accadendo nel presente. Ma, poiché il loro cervello sinistro (razionale) non funziona molto bene, non sono consapevoli di stare rivivendo e rimettendo in atto il passato: sono effettivamente furiose, terrorizzate, arrabbiate, in preda alla vergogna o congelate. Passata la tempesta emotiva, è possibile che possano cercare qualcuno a cui attribuire la colpa di tutto questo. Si comportano in quel modo perché tu eri 10 minuti in ritardo, o perché tu hai bruciato le patate o perché tu "non mi ascolti mai".
Dovremmo aiutare i nostri pazienti a vivere pienamente e in modo sicuro nel presente. Per fare ciò, dobbiamo contribuire a sollecitare quelle strutture cerebrali che si sono spente, nel momento in cui sono stati travolti dal trauma. La desensibilizzazione può renderci meno reattivi, ma se non si possono sentire la soddisfazione e il piacere nelle piccole cose quotidiane, come fare una passeggiata, cucinare un pasto o giocare con i bambini, la vita ci passerà accanto senza che noi ce ne accorgiamo.
Pierre Janet disse nel 1889: "Lo stress post-traumatico è la malattia del non essere capaci di sentirsi pienamente vivi nel presente".
Pertanto ti invito a leggere il miglior libro sulla Meditazione Mindfulness, per imparare a vivere nel presente: Vivere momento per momento
- L'EMDR sblocca qualcosa nella mente/cervello, permettendo alle persone un rapido accesso ai ricordi e alle immagini del passato, associati in modo vago. E ciò sembra aiutarle a porre le esperienze traumatiche all'interno di un contesto o di una prospettiva più ampi.
RispondiElimina- Le persone possono guarire dal trauma senza parlarne. L'EMDR li rende capaci di osservare le loro esperienze in un modo nuovo, senza bisogno di uno scambio verbale con un'altra persona.
- L'EMDR può essere efficace anche se paziente e terapeuta non hanno una relazione di fiducia. Quest'ultimo punto si rivelava particolarmente affascinante perché il trauma, come ben si sa, raramente lascia le persone con un cuore aperto e fiducioso.
Tratto da: Il corpo accusa il colpo - Mente, corpo e cervello nell'elaborazione delle memorie traumatiche