aggiungo un altro post nella categoria “ambiente” per il benessere di tutti. Parliamo delle Nuove Tecnologie di Risparmio e Ambiente.
Indica tutti i nuovi sistemi, scoperte, tecnologie e perché no anche la tua valida idea… che un giorno potranno contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e sicuramente anche al risparmio economico.

Siamo in attesa dell'immissione sul mercato del AirPod, la macchina ad aria compressa.
RispondiEliminaPercorre 100 km con un pieno che costa 1€! Velocità massima 80 km/h.
Inoltre esistono anche le versioni più "grandi". L'AirOne che ha un autonomia di 350km e fa 100 Km/h.
E poi c'è l'AirCity - ancora più grande, che non è più un quadriciclo leggero ma una macchina vera e raggiunge i 130 Km/h.
*** Centrale Solare di Schietti ***
RispondiEliminaConsiste nel sfruttare il motore a combustione esterna di Stirling, alimentato col calore del sole (magari con i raggi concetrati con uno specchio parabolico). Con la variante di usare come gas il cloruro di etile, un liquido che bolle già a 12 gradi (come avviene con l'orologio perpetuo LeCoultre).
Questo sistema ha una resa superiore ai panelli solari e costa molto meno.
Inoltre, per aumentare la potenza, potrebbe essere utilizzata la differenza di temperatura fra acqua di mare e temperatura esterna.
http://il-filo-conduttore.blogspot.it/2012/09/centrale-solare-di-schietti-resa.html
Freeijis, il frigorifero che funziona senza corrente elettrica. Spero di trovarlo presto in vendita!
RispondiEliminaIl Motore di Schietti a pressione atmosferica:
RispondiEliminaE' costituito da una torre alta 10 metri, sul cui fondo è presente un bacino.
Grazie alla pressione atmosferica esercitata sul fondo del bacino, è possibile aspirare l'acqua sulla torre con una pompa che consumi un minimo di energia (vedi esperienza di Torricelli).
A quel punto basterà lasciar ricadere l'acqua nel bacino (avrà una forta pressione), facendola passare per una turbina idroelettrica, che produrrà energia elettrica.
In questo modo la turbina idroelettrica genererà molta più energia di quella necessaria per aspirare l'acqua a 10 metri d'altezza.
http://radici-del-male.blogspot.it/2011/07/il-motore-di-schietti-pressione.html
Un'altra idea di Schietti:
RispondiEliminaDalla canapa sativa, si può ricavare un ottimo biodiesel, bioetanolo e pellet per stufe a biomassa.
La canapa può essere coltivata in terreni aridi, non richiede diserbanti e concimi. La canapa rende di più del petrolio.
La canapa è una prova importantissima del complotto globale. Un terreno coltivato a canapa rende 10 volte di più di un terreno con pannelli solari senza nessuna spesa iniziale per gli impianti.
Le flatulenze di una mucca media generano dai 250 ai 300 litri di metano al giorno…
RispondiEliminaMa ancora oggi sembra che non sia stato creato un efficace sistema “raccogli-scoregge”!
Smaltire i rifiuti con il gassificatore al plasma
RispondiEliminaIl passaggio di corrente elettrica attraverso due elettrodi contrapposti (in natura è ciò che accade nel “fulmine”) crea un ambiente ad elevatissima temperatura (sopra i 5.000 °C). L’immissione del rifiuto in questo ambiente, mantenuto in carenza di ossigeno, fa sì che si creino una serie di reazioni di disgregazione molecolare. I residui di combustione non sono considerati tossici (come invece le ceneri dei termovalorizzatori a griglia).
I canestri geotermici rappresentano una novità per sfruttare l’energia del suolo.
RispondiEliminaGià a tre metri di profondità la temperatura del terreno si presenta abbastanza costante durante le stagioni (12-15° circa). Quindi per generare caldo/freddo sarà necessario colmare un gap termico molto inferiore rispetto alla temperatura dell'aria.
I canestri geotermici vengono installati a una profondità compresa tra 1 e 5 metri. Sono costituiti da un tubo a spirale (a differenza delle sonde verticali degli impianti geotermici tradizionali) all’interno del quale circola un fluido termovettore che attinge e trasmette il calore del terreno, a una pompa di calore. Durante il periodo invernale si riscalderà l’acqua del sistema di riscaldamento, mentre in estate, tramite degli scambiatori, si sfrutterà per il raffrescamento dell’aria.
Il girasole fotovoltaico che produce elettricita', calore e acqua potabile.
RispondiEliminaEccezionale invenzione: l'automobile che va parzialmente ad acqua.
RispondiEliminaConsuma il 30% in meno ed inquina fino al 90% in meno.
Guarda il servizio è diffondi:
http://www.iene.mediaset.it/puntate/2014/10/08/viviani-e-se-l%E2%80%99acqua-fosse-un-carburante-_8797.shtml
Probabilmente il principio è quello della Pila a combustibile ad acqua di Stanley Meyer:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pila_a_combustibile_ad_acqua_di_Stanley_Meyer
Su Ebay già si trovano da un pò Kit HHO per modificare l'auto per farla andare parzialmente ad acqua. Costano poco più di 100€
RispondiEliminaturbina eolica verticale
RispondiEliminaAlcune ricerche hanno rilevato come le turbine eoliche ad asse verticale siano fino a 10 volte più efficienti rispetto a quelle ad asse orizzontale.
Inoltre sono più economiche ed hanno minore ingombro.
INVELOX: l'impianto eolico ad imbuto. Fornisce il 600% in più di energia rispetto alle attuali turbine eoliche.
RispondiEliminaEliopompe o pompe idrauliche solari.
RispondiEliminaSi tratta di motori termodinamici solari, a bruciatore (ad alto rendimento e a combustibili poveri) o a calor perduto combinati con sistemi di pompaggio per il sollevamento e/o la distribuzione delle acque per uso agricolo o civile.
http://www.novasomor.it/eliopompe-pompe-termodinamiche/
una batteria da 10 kWh e una da 7, già in vendita al costo rispettivamente di 3.500 e 3.000 dollari. Esse sono in grado di alimentare una casa unifamiliare per 1,8 miliardi di anni, staccandosi dalla rete.
RispondiEliminaSi chiama Powerwall.
SolarMill sistema che unisce il fotovoltaico e l'eolico in un singolo dispositivo modulare.
RispondiEliminaIn modo da assicurare energia elettrica giorno e notte.
Un pannello solare che estrae idrogeno dall'acqua lancia la sfida dell'efficienza per il fotovoltaico.
RispondiEliminaI pannelli fotovoltaici hanno due problemi principali: un'efficienza ancora molto bassa, che rende l'energia prodotta poco conveniente, e la difficoltà a immagazzinare l'elettricità. Un ingegnere statunitense della Duke University, nel North Carolina, ha creato un sistema di pannelli solari che sono capaci di trasformare una miscela di acqua e metanolo in idrogeno, da utilizzare subito grazie a una cella a combustibile, o da immagazzinare in un serbatoio per poi rifornire la fuel cell quando è necessario, di notte o d'inverno, per esempio.
La centrale solare termodinamica Archimede:
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_solare_termodinamica_Archimede
basata sui sistemi a concentrazione solare:
https://it.wikipedia.org/wiki/Concentrazione_solare
Si tratta di un impianto di piccole dimensioni. È stato stimato come la centrale sia capace di produrre, all'incirca, 5 MW di potenza elettrica per soddisfare il bisogno di 4.000 famiglie. Si è calcolato che tale impianto permetterà il risparmio di 2.100 tonnellate di petrolio all'anno, permettendo un risparmio di anidride carbonica di circa 3.250 tonnellate.
Peccato che ce n'è una sola in Italia... chissà perchè!
Il telo solare che ricarica le auto elettriche è l’innovativa soluzione sviluppata dal designer turco Hakan Gürsu, nell’ambito delle tecnologie fotovoltaiche ‘flessibili’. Si tratta, in pratica, di un particolare di pannello solare di ultima generazione, costituito da uno speciale tessuto laminato multistrato, estremamente flessibile ma anche molto resistente, in grado di diventare una vera e propria ‘coperta’ da appoggiare sopra le autovetture elettriche. In questo modo, il telo fornisce alle auto sia una protezione dal sole e dalle intemperie che un’alimentazione costante (attraverso appositi collegamenti) per la ricarica delle loro batterie.
RispondiEliminaLa canapa e calce, isola da freddo e caldo, e grazie alla capacità di gestire l'umidità oltre ad essere un ottimo isolante crea confort abitativo.
RispondiEliminaGli scarti dell'uva utilizzata per la produzione di vino potrebbero diventare biocarburanti concorrenziali. Lo sostiene una ricerca condotta dall'università australiana di Adelaide, che ha dimostrato come dalla fermentazione di una tonnellata di scarti di uva (vinaccia, steli e semi) si possono ottenere fino a 400 litri di bioetanolo, l'etanolo prodotto dalla fermentazione delle biomasse che può essere utilizzato come carburante.
RispondiEliminaCon Freevolt, elettricità gratis sfruttando radiofrequenze.
RispondiEliminaTrasforma segnali radio in energia per piccoli dispositivi
«Free Electric» una bicicletta che permetterà, con una sola ora di pedalata, di produrre energia elettrica sufficiente per alimentare la propria casa per un giorno intero.
RispondiEliminaLa bicicletta in questione avrà un costo iniziale di 100 dollari, facile da riparare e soprattutto genera energia pulita.
Un servizio delle Iene, ha presentato un motore diesel, trasformato per essere alimentato col metano.
RispondiEliminaIl risultato è che non inquina quasi niente, ha ottime prestazione e consuma pochissimo:
Quanto costano 100 km:
Benzina 13€
Gasolio 8€
GPL 7,5€
Benzina -> Metano 5€
Diesel -> Metano 2,5€
Vedi il servizio:
http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/11/09/casciari-inquinamento-diesel-ecco-la-soluzione_9762.shtml
Il catalizzatore di energia (in inglese Energy Catalyzer o E-Cat) permetterebbe di riscaldare una casa con soli 20 euro all'anno.
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Catalizzatore_di_energia
Una famiglia si è inventata una originale soluzione ecologica per riscaldarsi: una casa racchiusa in una serra.
RispondiEliminahttp://www.greenme.it/abitare/bioedilizia-e-bioarchitettura/18517-casa-serra-riscaldamento-sole-svezia
Il distillatore solare che rende l’acqua di mare potabile
RispondiEliminaTrasformare l’acqua salata o salmastra in acqua potabile grazie all’energia solare per aiutare le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. Ecco l’idea alla base di Eliodomestico, il distillatore solare ideato dal designer italiano Gabriele Diamanti.
Funziona senza filtri e senza elettricità, non richiede molta manutenzione e può produrre 5 litri di acqua potabile al giorno. Il progetto è open source. E’ rivolto in particolare alle organizzazioni non governative che si occupano del problema della carenza idrica globale.
Eliodomestico è composto da una caldaia da riempire con acqua di mare. Non serve elettricità. Grazie a un sistema a pressione che porta alla creazione di vapore, l’acqua salata viene distillata e si trasforma in acqua potabile.
In Svizzera vicino a Berna e più precisamente nei pressi della cittadina di Linden, esiste una comunità proto-cristiana, un po’ New Age, fondata da un ex-orologiaio di nome Paul Baumann. La cosa che rende curioso e speciale questo luogo fuori dal mondo, energeticamente e culturalmente parlando, è che l’intero villaggio è alimentato da decenni da una macchina Free-Energy, costruita da Baumann e denominata Macchina Testatika. La misteriosa macchina elettro-meccanica, viene avviata a mano e non si ferma più! Non viene alimentata da nulla ed è in grado di produrre l'energia necessaria a soddisfare l’intera comunità...
RispondiEliminaLa produzione di massa dell’idrogeno a partire dall’energia solare non è più una chimera. È quello che promette un team di ricercatori coreani, la cui scoperta ha aperto la strada allo sviluppo di un nuovo tipo di fotoelettrodo multistrato che aumenta la capacità di scissione dell’acqua da parte della luce solare al fine di produrre idrogeno.
RispondiEliminaIl componente ha una struttura metallica dielettrica ibrida bidimensionale, che consiste principalmente di tre strati di film d’oro e uno strato di diossido di titanio, il tutto sormontato da nanoparticelle d’oro. Il team riferisce che il foto elettrodo così ottenuto mostra un elevato assorbimento della luce visibile (circa il 90%) e dei raggi della regione UV, migliorando significativamente le capacità fotocatalitiche.
«ridurrà ulteriormente i costi complessivi della produzione di idrogeno, poiché non richiede operazioni complesse». Presto, confida lo scienziato, grazie alla litografia a nanostampa la produzione di massa dell’idrogeno non sarà più soltanto un sogno.
La Pila di Karpen:
RispondiEliminauna pila inesauribile che dura dal 1950!
La batteria a base di acqua salata
RispondiEliminaVENTURIVORTEX GAS
RispondiElimina- Dal 10 al 30% in MENO di carburante utilizzato in base alla potenza del veicolo.
- Migliore coppia motore a tutti i regimi
- Migliore accelerazione e velocità di punta,
- Aumento performance globale del veicolo da 10 a 20%, in base alla potenza del veicolo.
- Nessuna modifica sul motore
- Facile da installare in pochi secondi all'uscita della marmitta
http://ecocreando.weebly.com/venturi-vortex-gas---risparmiare-benzina-diesel.html
Un inventore britannico ha costruito la bicicletta volante.
RispondiEliminaColin Furze ha costruito un hoverbike funzionante.
Andromeda Hydrogen Generator della vicentina Enessere:
RispondiEliminaqui vengono utilizzati una serie di elettrolizzatori alcalini, alimentati da pannelli fotovoltaici o da generatori minieolici, che producono idrogeno da acqua deminarelizzata alla pressione nativa di circa 25 bar. Un sistema altamente efficiente, che, oltre a generare elettricità e calore, permette di utilizzare l’idrogeno autoprodotto per fare rifornimento alla propria auto o bicicletta alimentata a idrogeno. Insomma, l’energia dall’acqua potrebbe non essere una chimera, in un futuro, anche se per ora i costi rimangono proibitivi per i più.
Spero presto si possa accumulare l'idrogeno d'estate per riscaldarsi d'inverno!
Le mini-turbine che producono energia pulita sfruttando il movimento a vortice dell’acqua
RispondiEliminaAutentiche centrali elettriche in miniatura, in grado di funzionare con qualsiasi “cascatella” di acqua, producendo energia pulita e a basso costo: stiamo parlando di mini-turbine.
L’invenzione di Sedláček è nata da un'intuizione quasi casuale, a cui il docente si è poi dedicato anima e corpo per anni: perché non tentare di produrre energia sfruttando i vortici che spontaneamente si formano nell’acqua quando scende verso il basso? Si tratta, infatti, di un meccanismo semplice, a cui ciascuno di noi assiste quotidianamente (ad esempio, quando l'acqua defluisce sul fondo di un lavandino o di una vasca da bagno) e che permetterebbe di produrre energia anche da corsi d’acqua piccoli e da piccoli dislivelli, estendendo le fonti di energia possibili e ridimensionando costi e impatto ambientale.
Le sue turbine non utilizzano pale, ma hanno la forma di contenitori, simili a dei forni a dei microonde, e sono dotate, all’interno, di un rotore concavo fissato all'albero del generatore, che è in grado di convertire l'energia prodotta dalla rotazione dell’acqua in energia elettrica. Una struttura che consente loro di funzionare anche con meno di due litri di acqua al secondo.
L'invenzione, insomma, sembra piuttosto ingegnosa e promettente. Anche perché una sola turbina a vortice è in grado di generare 10 kilowattora al giorno, con un'efficienza superiore al 50%: a ben vedere, si tratta di una quantità di energia sufficiente a rispondere al fabbisogno di 5 famiglie europee o, in alternativa, di un intero villaggio africano
E-cat: è questo il nome del nuovo sistema di riscaldamento che ci costerà solamente 20 dollari l’anno.
RispondiEliminaL’apparecchio, dalle dimensioni si un computer portatile, risulta essere sicuro al 100%. Perché si parla di sicurezza? Il dispositivo funziona con polvere di Nichel. Essa è molto abbondante sulla Terra e non è eccessivamente costosa ma è necessario trattarla con cautela. Il trattamento è infatti un’operazione molto delicata che deve essere affidata agli esperti. L’apparecchio sarà in grado di produrre, con un solo grammo di polvere, circa 23.000 megawatt/ora! Questo processo viene chiamato reazione nucleare a bassa energia e viene attuata con polvere di nichel, una quantità minima di idrogeno, catalizzatori specifici e frequenze radio per mettere in moto forze repulsive.
Supercondensatori: un gel aumenta la capacità di 1000 volte
RispondiEliminaI supercondensatori sono studiati da tempo come alternative alle batterie tradizionali in settori che vanno dall’automotive alla telefonia mobile. Sono in grado caricarsi e scaricarsi ad una velocità impensabile per i sistemi al litio e non temono la perdita di capacità nel corso del tempo. Di contro, questa tecnologia ha una densità energetica nettamente inferiore alle sue rivali (circa un ventesimo rispetto alle batterie).
A rendere i supercondensatori competitivi potrebbe esser un nuovo materiale prodotto dall’University of Surrey e dalla società Augmented Optics in collaborazione con la University of Bristol. Gli scienziati hanno creato un gel elettrolitico reticolato che mostra valori di capacità oltre 1000 volte superiori a quelle degli elettroliti convenzionali. La tecnologia nasce in realtà da una tecnica che con l’energy storage non ha nulla a che fare: è una modifica dei sistemi utilizzati per rendere le lenti a contatto morbide, che il dottor Donald Highgate (oggi nella Augmented Optics, ed ex allievo della University of Surrey) ha sviluppato oltre 40 anni fa.
Se fosse scalata, la loro innovazione potrebbe migliorare drasticamente la capacità di stoccaggio necessaria alle auto elettriche, che sarebbero così in grado di viaggiare su lunghe distanze e ricaricarsi nello stesso tempo necessario ad un’auto a benzina. La tecnologia potrebbe anche rivoluzionare le capacità di altri apparecchi che fanno affidamento sulle batterie, compresi quelli del settore aerospaziale, o della produzione energetica da fonti rinnovabili o anche semplicemente i telefonini.
Accumulo termico: come catturare il calore estivo per usarlo d’inverno
RispondiEliminaMetà dei consumi energetici del mondo, si effettuano al solo scopo di produrre semplice calore. Nella produzione e uso del calore si assiste a sprechi immani, con energia termica ottenuta bruciando gas, petrolio o carbone, che viene poi gettata nell’ambiente come “scarto termico”, in quanto non c’è un modo economico per accumularla sul lungo termine.
Lo stesso calore di origine solare è soggetto a grandi sprechi, prodotti dalla discrepanza temporale fra il momento di sua massima abbondanza, l’estate, e quello di massimo bisogno, l’inverno. Trovare sistemi innovativi per accumulare calore, quindi, sarebbe altrettanto decisivo quanto trovarli per l’elettricità. L’acqua ha una eccezionale capacità di accumulare calore ma al tempo stesso è anche “bravissima” a disperderlo.
In Europa, un progetto comunitario il Comtes, sta finanziando tre linee di ricerca per l’accumulo di calore in forma chimica:
[CONTINUA]
1. La via della soda caustica
RispondiEliminaLa prima linea di sviluppo, portata avanti dal Laboratorio federale per le scienze dei materiali, Empa, utilizza idrossido di sodio, cioè soda caustica, in soluzione. Questo sale può legarsi a un numero variabile di molecole di acqua: quando viene ceduto calore alla soluzione, parte di queste molecole vengono rilasciate come vapore, concentrando la soluzione; quando la soluzione concentrata viene a contatto con il vapore acqueo in aria, lo assorbe, rilasciando l’energia termica accumulata.
Così, nel prototipo realizzato dall’Empa, il calore in eccesso proveniente, ad esempio, da pannelli solari concentra una soluzione di soda caustica, immagazzinando così l’energia termica ricevuta indefinitamente e senza perdite, almeno fino a che viene tenuta sigillata e lontana dall’umidità dell’aria. Quando si vuole recuperare calore, basta diluire la soluzione concentrata: le molecole di acqua tornano a legarsi al sale in soluzione, liberando l’energia immagazzinata.
2. La tecnologia all'acetato di sodio
La seconda soluzione, portata avanti da ricercatori dell’Università tecnica di Danimarca, usa un sale diverso, l’acetato di sodio e sfrutta la sua transizione di fase da solido a liquido.
L’acetato di sodio fonde a 58 °C, ma tende a intrappolare il calore ricevuto, perché non può tornare solido semplicemente raffreddandosi, avendo bisogno per farlo di venire a contatto con un cristallo, che inneschi la transizione di fase. Quindi l’acetato fuso può immagazzinare il calore ricevuto senza limiti di tempo e senza bisogno di isolamento termico, fino a che non tocca un suo cristallo solido. Quando quel calore serve, quindi, basta innescare la solidificazione del sale mettendolo a contatto con suoi cristalli, liberando così l’energia termica assorbita al momento della fusione.
Entrambi questi sistemi immagazzinano e rilasciano calore con una efficienza di circa il 90% e i due gruppi di ricerca stanno adesso testando prototipi che trasformino il principio teorico in un sistema tecnologico affidabile ed economico, così da poter passare ai primi modelli commerciali.
3. La tecnologia più promettente è allo zeolite
È però la terza linea di ricerca quella più avanzata e promettente per la semplicità del principio utilizzato. Si tratta dell’adsorbimento di vapore d’acqua in cristalli di zeolite, che sarebbe quella roccia porosa bianca usata anche per la lettiera per i gatti.
L’idea, venuta nel 2012 a ricercatori del tedesco Fraunhofer Institute, è ora in fase di test da parte dei tecnici dell’AEE, l’Istituto per le tecnologie sostenibili di Gleisdorf, in Germania, e consiste nel riscaldare pellet di zeolite (sfruttando ad esempio il sole e una parabola a specchio), in modo che perdano le molecole di acqua contenute nei loro cristalli. Come in precedenza con la soda caustica, una volta raggiunto questo stato anidro, la zeolite lo conserva per sempre, purché sia mantenuta lontana dall’umidità dell’aria.
Quando occorre recuperare il calore, basta aggiungere acqua alla zeolite, e questa si reidrata immediatamente, rilasciando il calore assorbito. E per ottenere grandi accumuli di calore, di zeolite ne serve relativamente poca, visto che questa roccia ha una struttura tanto porosa da avere una superficie di scambio di 1000 metri quadrati, per ogni grammo di massa.
Arriva in Italia la zeolite per il riscaldamento domestico
EliminazeoTHERM di Vaillant, la pompa di calore a gas per il residenziale che sfrutta le proprietà della “pietra che bolle”
http://www.casaeclima.com/ar_9529_ITALIA-Ultime-notizie-zeotherm--zeolite--vaillant-Arriva-in-Italia-la-zeolite-per-il-riscaldamento-domestico.html
Energia pulita dall’aria sporca, il “miracolo” della ricerca belga
RispondiEliminaSviluppato un processo che purifica l’aria e, allo stesso tempo, genera energia pulita. Per funzionare deve solo essere esposto alla luce solare
Un team di scienziati delle Università di Anversa e Leuven è riuscito a creare un dispositivo che produce energia pulita dall’aria inquinata.
Risparmia sui costi del carburante
RispondiEliminaFuel++, grazie alla sua forza magnetica pulente, ottimizza la combustione del carburante nel motore. Un motore che lavora meglio, consuma meno!
Ecosia è un motore di ricerca che dichiara di donare l'80% dei proventi ricavati dalla pubblicità online al WWF, in progetti per la salvaguardia della foresta tropicale.
RispondiEliminaNella pagina principale, oltre alla barra di ricerca, è visualizzato il numero di alberi piantati, un conteggio che cresce di secondo in secondo e che al momento ha superato i 9 milioni.
Inoltre, appare anche un contatore del numero di ricerche che hai effettuato con Ecosia. In media servono circa 45 ricerche per piantare un albero!
Impostalo subito come pagina iniziale al posto di Google e contribuirai senza accorgertene alla salvaguardia del pianeta.
Cina, arrivano le Smog Free Bicycle: l'aria si ripulisce pedalando
RispondiEliminaCatturano l’aria sporca, la filtrano e la ridanno pulita all’ambiente.
Pechino ricorre alla bici per ripulire l'atmosfera dai veleni.
Per il costo di un iPhone, è possibile acquistare una turbina eolica che può alimentare una casa
RispondiEliminaL’Avant Garde Innovations ha sviluppato una turbina eolica a basso costo in grado di generare 3/5 kW di elettricità al giorno.
L’Avant Garde Innovations ha sviluppato una turbina eolica a basso costo in grado di generare 3/5 kW di elettricità al giorno: avantgardeinnovations.com
L’iniziativa fondata dai due fratelli per lo sviluppo della suddetta turbina eolica a basso costo, si parla più o meno di 750 dollari. Le dimensione sono paragonabili a quelle di un ventilatore a soffitto.
Auto ad Idrogeno di Schietti con 16 Serbatoi da 1 Litro - Nessun Rischio di Esplosione:
RispondiEliminahttps://domenico-schietti.blogspot.it/2015/09/auto-ad-idrogeno-di-schietti-con-8.html
Lavatrice e Lavastoviglie di Schietti ad Acqua ozonizzata, senza Detersivi inquinanti e Acqua calda:
https://domenico-schietti.blogspot.it/2015/09/lavatrice-e-lavastoviglie-di-schietti.html
Stop Pesticidi - Con l'Acqua Ozonizzata tutti i Cibi Bio
https://domenico-schietti.blogspot.it/2015/09/stop-pesticidi-con-lacqua-ozonizzata.html
Acqua ozonizzata: la più potente contro funghi, virus, batteri, insetti.
EliminaThe Breath, il tessuto ecologico che assorbe l'inquinamento dall'aria
RispondiEliminaAddio inquinamento, trovato il sosia della plastica: riciclabile "allʼinfinito"
RispondiEliminaLa sostanza, sintetizzata in laboratorio, promette di rivoluzionare il concetto di riciclo e, secondo gli scienziati, sarà completamente in grado di competere con il suo "gemello" inquinante
Una sostanza "sosia" della plastica, robusta e resistente, che può essere teoricamente riutilizzata infinite volte: è il frutto di una ricerca condotta dalla Colorado University e pubblicata sulla rivistaScience. Il materiale, sintetizzato in laboratorio, promette dirivoluzionare il concetto di riciclo e, secondo gli scienziati, sarà in grado di competere con la plastica tradizionale. Quest'ultima è infatti responsabile di un inquinamento sempre più insostenibile.
E' ancora presto per quantificare il costo, ma il gruppo di ricerca guidato da Eugene Chen ritiene che in futuro la nuova sostanzapotrebbe aprire una nuova eranell'utilizzo quotidiano dei materiali. "In linea di principio il nuovo materiale può essere riutilizzato infinite volte", ha affermato lo studioso.
Il "sosia" della plastica è formato da una lunga catena di molecole (detta polimero) con le stesse caratteristiche della plastica, ma a differenza di quest'ultima può essere riportata facilmente nella sua forma originaria, senza dover utilizzare sostanze tossiche e procedure complesse. Successivamente il polimero può essere utilizzato di nuovo in un'altra forma, in quello che Chen ha definito un materiale dal "ciclo vitale circolare".
Fino ad oggi, con il metodo Miyawaki, sono stati piantati oltre 3000 miniboschi che hanno ottenuto i risultati sperati; secondo le statistiche, gli alberi sono cresciuti 10 volte più rapidamente del normale e la loro densità è superiore di 30 volte, i boschi sono organici al 100% e la biodiversità che si crea al loro interno è nettamente maggiore di quella che si può creare in un qualsiasi altro bosco creato per mano dell'uomo.
RispondiEliminaTutto questo si deve alla combinazione degli elementi, proprio come accade in natura, partendo dalla bonificazione del terreno ed aggiungendo delle biomasse di origini locali che, a seconda del tipo di terreno, possono contribuire dipendentemente delle proprietà mancanti.
https://afforestt.com
La storia di Shubhendu: «Così creo foreste, in soli tre anni, ovunque e al costo di uno smartphone»
EliminaShubhendu Sharma ha abbandonato il suo lavoro alla Toyota per migliorare il mondo. Così ha deciso di sviluppare Afforestt, un progetto innovativo e open source per sviluppare foreste in soli tre anni. Anche nel giardino di casa. E tutto è nato grazie a un incontro speciale.
«The damage done to the Earth is repairable». Ovvero, non è mai troppo tardi per rimediare ai nostri errori. Questa è la visione che guida Afforestt, il progetto portato avanti da Shubhendu Sharma, indiano, poco più che trentenne, ex ingegnere industriale alla Toyota e oggi CEO di un’azienda che vuole, letteralmente, riforestare la Terra. Il tutto servendosi di un metodo facile e che può essere applicato praticamente ovunque, anche nel proprio giardino.
«Lo scopo della mia vita è sempre stato creare sempre più prodotti in meno tempo possibile e con minime risorse. Quando lavoravo alla Toyota, tutto quello che sapevo fare, era realizzare automobili». Ma Shubhendu, in realtà, non era un ingegnere come gli altri. Fu assunto nel 2008 insieme ad altri 6 neolaureati tra oltre 750 richieste arrivate all’azienda giapponese.
Ma, come spesso capita, è bastato un incontro per cambiargli la vita. Nel 2010, nello stabilimento dove lavorava, venne invitato Akira Miyawaki, professore alla Yokohama National University, un vero e proprio luminare della biologia e della botanica. Classe 1928, Akyra ha girato il mondo piantando oltre 40 milioni di alberi in 15 paesi diversi. «Venne da noi per rendere lo stabilimento a impatto zero e creare, all’interno, una piccola foresta. Ero così affascinato che decisi di apprendere quel metodo in maniera concreta entrando a far parte del suo team come volontario».
Il metodo di Akyra, che Shubhendu migliora, si articola in diverse fasi.
Si inizia studiando il suolo del terreno scelto;
poi si identificano le tipologie di alberi più adatti a quel determinato suolo e clima;
a quel punto si cercano quelle biomasse che, oltre ad essere facilmente disponibili, possono arricchire e nutrire il terreno: «Può trattarsi di semplice concime di un allevamento o di scarti della produzione di zucchero, l’unica regola che seguiamo è che deve trovarsi ad un massimo di 50 km dal campo».
Dopo aver concimato è sufficiente piantare piccoli alberi dell’altezza massima di 80 centimetri: «È necessario che siano molto vicini tra loro, da 3 a 5 per mq e in uno spazio non inferiore ai 100 mq»
In 8 mesi crescerà un bosco talmente fitto che la luce non arriverà a terra.
Il segreto sta proprio in questa estrema concentrazione vegetale: «A questo punto la pioggia che cade dal cielo viene conservata mentre ogni foglia diventa humus. La foresta riesce così a nutrirsi da sola, mentre la competizione tra i vegetali, per raggiungere più luce, ne accelera la crescita». E l’uomo? Deve limitarsi a occuparsi del suo piccolo regno per i primi tre anni. Come? Aggiungendo acqua quando serve ed eliminando erbe infestanti e altre minacce.
«Poi diventiamo solo dannosi. Da quel momento in poi dobbiamo permettere al nuovo ecosistema, compresi gli animali, di trovare un personale ed efficace equilibrio».
[CONTINUA]
Shubhendu ha deciso di piantare una foresta nel giardino di casa, con risultati invidiabili: «Queste foreste, paragonate a una piantagione convenzionale crescono 10 volte più velocemente, sono 30 volte più fitte, e la loro biodiversità è 100 volte superiore. Dopo due anni che la foresta cresceva, nel mio giardino, ho potuto notare che la falda freatica non si seccava in estate e il numero di uccelli era raddoppiato. Anche l‘aria era migliore, ma la soddisfazione più grande è stata quando abbiamo iniziato a raccogliere frutta di stagione che cresceva naturalmente».
EliminaOgni minuto, nel mondo, sparisce una quantità di foreste pari a 36 campi da calcio e contemporaneamente vengono prodotte 114 macchine: «Volevo piantare foreste con gli stessi risultati con cui realizzavo le automobili, scrivevo software o facevo qualsiasi altra attività».
Così, nel 2010, Shubhendu decide di fondare un’azienda in grado di fornire un servizio completo per creare questo tipo di foreste naturali autoctone: «Per riuscirci dovevo standardizzare tutto il processo di imboschimento. E per farlo avevo una grande possibilità: prendere spunto dal sistema produttivo della Toyota che avevo contribuito, nel mio piccolo, a sviluppare».
Nel settore automobilistico, la Toyota è riconosciuta come una delle aziende più all’avanguardia nell’ideazione e produzione di nuovi veicoli. Questo grazie anche allo sviluppo di quello che viene chiamato Heijunka, ovvero il sistema che prevede la realizzazione di vari modelli differenti su una singola catena di montaggio: «Siamo partiti da lì. Abbiamo semplicemente sostituito le automobili con gli alberi. In questo modo siamo in grado di realizzare foreste stratificate e diversificate».
Grazie ad Afforest si può dar vita ad una foresta di 300 alberi in uno spazio occupato da sei macchine. Tutto al costo di uno smartphone.
Sono moltissime le realtà che si sono servite delle competenze del team guidato da Shubhendu. Un primo passo che, però, apre a scenari diversi, più grandi: «Oggi, realizziamo foreste nelle case, nelle scuole, persino nelle fabbriche con dipendenti. Ma non basta. C’è un gran numero di persone che vuole fare di più, rimboccarsi le mani e prendere l’iniziativa. Per loro stiamo lavorando su una piattaforma online dove condivideremo il nostro metodo con licenza open source. Una licenza darà la possibilità a tutti di creare la propria foresta senza la nostra presenza fisica ma imparando a usare il nostro metodo».
Basterà un semplice click, seguire le istruzioni e contribuire alla riforestazione del mondo: «Faremo conoscere loro ogni specie della regione in cui vivono. Installando un piccolo hardware sul posto, possiamo testare il terreno a distanza e accompagnare, passo per passo, la realizzazione di una foresta a distanza». Una vera rivoluzione green che ha un unico, meraviglioso, obiettivo: riparare i danni che l’uomo ha fatto lavorando insieme e condividendo saperi e tecnologie.
CarbFix, una tecnologia in fase di sviluppo in Islanda, permette la trasformazione di CO2 (anidride carbonica) in roccia, eliminando parte dell’inquinamento atmosferico e riducendo l’impatto dell’effetto serra.
RispondiEliminaInventa un Pesticida 100% Naturale che Fa Bene al Pianeta ma Nessuno ne Parla
RispondiEliminaL’utilizzo di pesticidi chimici nelle coltivazioni agricole preoccupa da molto tempo l’opinione pubblica, perché non solo avvelenano ciò che mangiamo ma sono anche la causa prima della moria delle api, la cui esistenza è fondamentale per la vita sulla Terra.
Nel 2006 il micologo Paul Stamets ha ufficialmente ottenuto il brevetto per il primo pesticida bio di sua invenzione, ma la notizia non ha avuto la giusta rilevanza sui classici canali di informazione.
Questa scoperta infatti, che renderebbe superfluo l’utilizzo di pesticidi chimici, metterebbe a rischio gli enormi guadagni delle grandi multinazionali che operano nel settore agrario, di cui alcune operanti a livello internazionale.
Il brevetto di Stamets prevede l’utilizzo come pesticidi naturali di funghi entomopatogeni, cioè funghi che uccidono gli insetti. Nel dettaglio, i funghi pre-conidiali, cioè privi di spore, crescendo sulle coltivazioni di grano, sul legno, sugli scarti agricoli e su qualsiasi sostanza cellulosica, attirerebbero più di 200.000 specie di insetti, che nutrendosi dei funghi si mummificano e diventano essi stessi funghi. Inoltre, la loro matrice si presta ad essere essiccata, liofilizzata e trasformata in granuli, cosi da essere riutilizzata al momento del bisogno.
Questo metodo quindi risulta non solo totalmente naturale, ma anche riproducibile in maniera continuativa e permanente, rendendo del tutto vano l’utilizzo di pesticidi chimici. Per tale motivo, le multinazionali, operanti nel settore, hanno utilizzato tutta la loro potenza economica per evitare la diffusione della notizia, fregandosene della salute del singolo e della vivibilità del nostro pianeta.
Una nuova invenzione del MIT potrebbe abbattere i costi e ridurre al minimo la necessità del condizionatore. Si tratta di una speciale pellicola trasparente in grado di respingere il 70% del calore solare in ingresso.
RispondiEliminaLa pellicola è in grado di rimanere trasparente al di sotto di 32 gradi Celsius. Al di sopra di questa temperatura, secondo i ricercatori, agisce come un "sistema autonomo" e respinge il calore. Gli scienziati hanno stimato che se si ricoprissero tutte le finestre degli edifici in questo modo, l'aria condizionata e i costi energetici diminuirebbero almeno del 10%.
D'estate, questa pellicola potrebbe raffreddare passivamente un edificio pur lasciando entrare una buona quantità di luce.
Electriq, l’auto elettrica che va ad acqua con 1000 km di autonomia
RispondiEliminaUna nuova auto elettrica farà 1000 Km con un pieno grazie a un combustibile misto idrogeno-acqua, economico e pulito. Composta da 60% di acqua, la tecnologia estrae l'idrogeno dal carburante liquido che viene sfruttato per creare elettricità e alimentare il veicolo
Zero emissioni allo scarico e più autonomia rispetto alle migliori auto elettriche o a idrogeno oggi sul mercato.
La start-up Electriq Global ha infatti presentato Electriq-Fuel, una sostanza composta al 60% di acqua, in grado di rilasciare idrogeno e di essere riciclata alla fine della reazione chimica.
Si tratta quindi di un particolare carburante fatto per il 60% da acqua e per il restante 40% da idrogeno. Questo liquido tramite catalisi (mediante un catalizzatore a bordo vettura) consente di produrre idrogeno direttamente a bordo dell’auto e il combustibile così ottenuto sarebbe altamente stabile a temperatura e pressione ambiente e trasportabile come la normale benzina o il gasolio.
Il sistema Electriq contiene tre elementi chiave: il combustibile liquido (Electriq-Fuel) che reagisce con un catalizzatore (Electriq-Switch) per rilasciare l’idrogeno su richiesta, quindi il carburante esausto viene catturato e portato in uno stabilimento di Electriq-Recycling dove è reintegrato con idrogeno per il riutilizzo. L’intero processo è sicuro e rilascia zero emissioni.
Il rifornimento di questo liquido avviene tramite distributori a pompa con tempi di circa 5 minuti (contro i 20 dell'idrogeno) e un prezzo stimato in circa 25 dollari (circa 22 euro) per riempire il serbatoio. Quanto all'autonomia, con un pieno di Electriq-Fuel l'azienda promette di percorrere circa 1.100 km.
Per ora non sono state rese note ulteriori informazioni, si sa solo che l'arrivo sul mercato è previsto per il 2022, inizialmente in Israele e Australia.
Guarda "How to make free energy light bulbs generator with magnets & DC motor - experiment at home" su YouTube
RispondiEliminahttps://youtu.be/OQXcfxh3w6g
Dalla Svezia una rivoluzione: un fluido conserva l’energia che arriva dal Sole e permette di usarla fino a 10 anni dopo
RispondiEliminaUn gruppo di scienziati svedesi ha sviluppato e prodotto un fluido, chiamato “combustibile solare termico”, in grado di immagazzinare energia solare per oltre un decennio. Spiega Jeffrey Grossman, un ingegnere che lavora con questo tipo di materiale al MIT: “Un combustibile solare termico lo si può immaginare come una batteria ricaricabile, dove al posto dell’elettricità si mette la luce del Sole, la quale genera calore che viene trattenuto e rilasciato quando è necessario”.
Il fluido è composto da una molecola attorno alla quale gli scienziati della Chalmers University of Technology della Svezia stanno lavorando da oltre un anno. La molecola è composta da carbonioe e idrogeno. Quando viene colpita dalla luce solare agisce in modo insolito: i legami tra i suoi atomi si riorganizzano dando origine ad una nuova versione della molecola che risulta essere fortemente energizzata. Come preda catturata in una trappola l’energia proveniente dal Sole viene così trattenuta tra i forti legami della molecola e rimane all’interno anche quando la molecola si raffredda a temperatura ambiente. Quando diventa necessario avere energia a disposizione, ad esempio di notte o durante l’inverno, il fluido viene fatto passare attraverso un catalizzatore, ossia una sostanza che è in grado di restituire alla molecola la sua struttura originale senza trasformarsi durante il processo e così si rilascia energia sotto forma di calore e il catalizzatore non si consuma mai.
Stando alle ricerche finora condotte sembra che la molecola sia in grado di conservarsi in quello stato alterato anche per 18 anni. “Abbiamo più volte estratto l’energia dalla molecola e il calore ottenuto è stato maggiore rispetto a quello che si sarebbe potuto sperare”, ha spiegato Kasper Moth Poulsen della Chalmers University. I ricercatori infatti, hanno posto un prototipo del sistema sul tetto del loro edificio universitario mettendo alla prova il nuovo fluido. I risultati, dicono gli scienziati, hanno già attirato l’attenzione di numerosi investitori.
Il dispositivo è costituito da una parabola dove al centro vi è un tubo con all’interno il liquido e l’insieme insegue il Sole come fosse una parabola satellitare. Il fluido viene riscaldato dalla luce solare convogliata dalla parabola e questo semplice lavoro permette di trasformare la molecola da norbornadiene in quadriciclano. Il fluido viene quindi conservato a temperatura ambiente con una perdita di energia praticamente nulla. Nel momento in cui c’è bisogno di calore il fluido viene messo a contatto con il catalizzatore che converte le molecole nella forma originale e questo riscalda il fluido fino a 63 gradi celsius. Questa temperatura è più che sufficiente per il riscaldamento domestico, per alimentare lo scaldabagno, lavastoviglie e molti altri elettrodomestici di una casa normale. Una volta utilizzato, il fluido può ritornare sulle tetto per essere riscaldato e può essere utilizzato decine e decine di volte, sicuramente almeno 125 volte e questo senza danneggiare in alcun modo la molecola. Secondo i ricercatori quanto ottenuto è solo il primo passo perché dai loro calcoli si potrebbe ottenere un fluido con una temperatura di 110 gradi Celsius e più. La commercializzazione tuttavia richiederà ancora alcuni anni e i ricercatori pensano che il sistema possa essere liberamente comperato prima della fine di questo decennio.
Elettromotore perpetuo di Giuseppe Zamboni:
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Elettromotore_perpetuo
Vedi anche Oxford Electric Bell:
https://en.wikipedia.org/wiki/Oxford_Electric_Bell
batteri che trasformano la plastica in acqua e CO2
RispondiEliminaCreata foglia artificiale che trasforma l’anidride carbonica in combustibile alternativo
RispondiEliminaFlash Forest: un miliardo di alberi entro il 2028 contro il riscaldamento globale grazie ai droni.
RispondiEliminaQuesta startup sta sfruttando i droni per piantare un numero impressionante di alberi in modo efficiente, economico e veloce.
Google ha lanciato il portale Tree Canopy Lab per aiutare le città a scoprire dove piantare più alberi per combattere smog e surriscaldamento.
RispondiEliminaKuno: il frigorifero green che non richiede energia elettrica per funzionare
RispondiEliminaAWA, il sapone peruviano che pulisce i fiumi mentre lava i vestiti.
RispondiEliminahttps://www.proyectoawa.com
L’anidride carbonica potrebbe essere utilizzata per produrre carburante.
RispondiEliminaUn gruppo di ricerca dell’Università di Cincinnati (Usa), ha utilizzato un catalizzatore di carbonio in un reattore per convertire l’anidride carbonica in metano.
Da una start-up tunisina arriva un'invenzione geniale e utilissima: un innovativo dispositivo che trasforma l'aria umida in acqua potabile, pronta per essere bevuta o utilizzata. Kumulus-1 è in grado di generare fino a 30 litri di acqua al giorno.
RispondiEliminaNon è altro che un generatore di acqua atmosferica (AWG), in grado di produce da 20 a 30 litri di acqua potabile pulita in un solo giorno. Grazie a uno speciale sistema, gli eventuali batteri nocivi presenti nell’aria umida vengono eliminati e l’acqua prodotta viene raccolta in un serbatoio ed è così pronta per essere bevuta o utilizzata in tutta sicurezza.
https://www.greenme.it/ambiente/acqua/kumulus-water-dispositivo-produce-fino-30-litri-acqua-potabile/
Dal Kenya ecco le seedballs, le palline di semi che possono ripiantare 20.000 alberi in 20 minuti.
RispondiEliminaEssendo ricoperte di concime e di carbone, le seedballs tengono lontani uccelli e insetti e promettono prestazioni davvero sorprendenti.
Potrebbero rivelarsi un ottimo rimedio alla deforestazione che sta devastando il continente africano e mettendo in ginocchio le popolazioni indigene.
un nuovo sistema in grado di accumulare l’energia eolica in palloni sottomarini
RispondiEliminaLa batteria alla CO2 utilizza l’elettricità per portare il gas allo stato liquido e immagazzinarlo all'interno di appositi serbatoi.
RispondiEliminaQuel gas viene poi riportato allo stato gassoso e, nel passaggio, mette in moto una turbina che genera nuova elettricità.
Batteria di sabbia (accumulatore termico)
RispondiEliminaL’impianto porta la sabbia fino a 500°C mediante riscaldamento resistivo alimentato dall’elettricità “rinnovabile”. Nel dettaglio, il sistema genera aria calda che viene fatta circolare nella sabbia per mezzo di uno scambiatore di calore. Quando la rete di teleriscaldamento ha bisogno di energia, la batteria “scarica” l’aria calda riscaldando l’acqua della rete. Gli sviluppatori affermano che il loro dispositivo potrebbe mantenere la sabbia a 500°C anche per diversi mesi con perdite minime
Aeromine, il minieolico domestico
RispondiEliminaCreato un frigorifero che mantiene le bevande fresche (è in grado di scendere sotto i 6 gradi) senza usare l’elettricità.
RispondiEliminahttps://www.greenme.it/scienza-e-tecnologia/innovazioni-e-green-tech/frigorifero-bevande-fresche-senza-elettricita
Contro la siccità arriva la pioggia artificiale
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Inseminazione_delle_nuvole
Il progetto di Google (e Bill Gates) per cancellare le scie chimiche con l’intelligenza artificiale
RispondiEliminaAccordo con American Airlines e Breakthrough Energy per ridurre la formazione delle scie di condensazione, facendo volare gli aerei su rotte migliori. Lo scopo è evitare gli effetti negativi sul clima
https://www.repubblica.it/tecnologia/2023/08/09/news/google_scie_chimiche_geoingegneria_bill_gates_ia-410541984
La possibile frontiera delle bici a idrogeno: con 34 grammi si fanno 100 chilometri e il combustibile si prepara da soli a casa
RispondiEliminaBenzina da aria ed acqua, il sogno cileno di Enel
RispondiEliminahttps://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/energia/2021/05/15/benzina-da-aria-ed-acqua-il-sogno-cileno-di-enel_640d2215-32db-401d-bcc1-704b70473a01.html
Pipop
RispondiEliminail primo bici elettrica senza batteria. Assume l'aspetto e le caratteristiche della classica bicicletta a pedalata assistita, tranne per il fatto che non è dotata di batteria e non necessita di ricarica.
Questa nuova bici, infatti, è dotata di supercondensatori in grado di immagazzinare l'energia dello sforzo prodotto dal suo utilizzatore, per poi restituirla sotto forma di assistenza elettrica.
Pertanto, più il ciclista pedala, più il Pipop può percorrere diversi chilometri.
L'Università di Notre Dame ha creato un rivestimento per finestre che blocca il calore ma non la luce.
RispondiEliminaAddio condizionatori e bollette salate?
Il “LIQUID 3”, il primo fotobioreattore urbano della Serbia, rappresenta un’innovativa soluzione per affrontare l’inquinamento atmosferico nelle città.
RispondiEliminaQuesto “albero liquido”, con i suoi 600 litri d’acqua popolati da potenti microalghe, si distingue per la sua capacità di catturare fino a 50 volte più anidride carbonica rispetto agli alberi tradizionali, pompando ossigeno fresco nell’ambiente circostante.
Un nuovo additivo naturale abbatte le emissioni degli allevamenti fino all’81%
RispondiEliminaLe foglie di salice, ricche di salicilati e tannini, riducono drasticamente l’ammoniaca e il protossido di azoto rilasciati dai bovini: una svolta per l’ambiente e l’agricoltura sostenibile
SunHydrogen lancia il maxi-modulo che produce idrogeno solo con sole e acqua
RispondiEliminaPannelli idrici che ricavano acqua potabile pulita direttamente dall'aria utilizzando solo la luce del sole.
RispondiEliminaAnche con il 15% di umidità, ogni pannello può generare da 3 a 5 litri di acqua pulita al giorno.
Una casa può funzionare con 2-3 pannelli per rimanere completamente idratata, mentre le scuole o le cliniche utilizzano pannelli modulari per una maggiore produzione.
A differenza delle acque sotterranee o della desalinizzazione, non danneggia gli ecosistemi, ma semplicemente preleva l'acqua già presente nell'aria.